Buggerru. Porto insabbiato, appaltati i lavori

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Dall’illuminazione al dragaggio dell’approdo turistico: in cantiere una serie di opere finanziate dalla Regione per ridare piena agibilità al porto

di Federico Matta

Sono stati appaltati di recente dal comune di Buggerru, alcuni degli importanti interventi riguardanti il grande progetto di ripristino del porto del centro ex minerario. Si tratta di due distinti lotti del programma dei lavori da eseguire nello scalo turistico. Nel primo è prevista la riqualificazione delle banchine, dei moli e della pavimentazione nell’area carrabile adiacente la zona pedonale. Nel secondo, invece, la sostituzione dei pontili galleggianti per l’ormeggio dei natanti, con gli annessi servizi di fornitura idrica e dell’energia elettrica. Naturalmente, la sostituzione avverrà dopo aver provveduto alla rimozione dei moli galleggianti ormai in disuso e da tempo inutilizzabili. “Siamo arrivati alla conclusione di un iter – spiega il primo cittadino di Buggerru, Laura Cappelli – che darà l’avvio a una serie di opere, necessarie a ridare piena agibilità al porto, che da tempo stiamo portando avanti con le diverse progettazioni e le costanti interlocuzioni con gli enti e i dicasteri competenti”. Per far fronte alle spese relative al primo capitolato d’appalto, il comune di Buggerru dispone di un finanziamento regionale di 592 mila euro, mentre per il secondo di circa 300 mila euro. “È prevista anche il rifacimento dell’impianto di illuminazione – prosegue il sindaco di Buggerru – dei sotto servizi e l’installazione di tutti gli accessori, necessari per la fruizione del porto”. I lavori sarebbero dovuti partire i primi di aprile, ma a causa della emergenza in corso, come previsto dai diversi decreti ministeriali, l’apertura dei cantieri è stata rimandata a data da destinarsi. “Viste le misure disposte per far fronte all’emergenza Covid-19, siamo stati costretti a rimandare il tutto. Ma saremo pronti a partire – rassicura Cappelli – appena il tutto sarà consentito dalle disposizioni governative”. Rimane comunque il problema del dragaggio dell’approdo, dai grandi cumuli di sabbia portati al suo interno dalle correnti marine. Un annoso problema, quello dell’insabbiamento dello specchio d’acqua all’interno dei moli, forse il principale e che col tempo ha determinato l’inagibilità totale del complesso portuale e la cui risoluzione è sempre stata assoggettata ad un sistema burocratico complesso. Ora, però, sembrerebbe che le autorizzazioni per il dragaggio stiano finalmente per arrivare al municipio di via Roma. “Siamo inoltre pronti con la caratterizzazione della sabbia da dragare – conclude Laura Cappelli – supportata da una relazione ecotox, che tende a dimostrate come le caratteristiche della sabbia dentro il porto, sono le medesime di quella della spiaggia accanto. Attendiamo il termine dell’emergenza per essere convocati dal Ministero dell’Ambiente, alla presenza di ISS e ISPRA, e poter concludere l’iter intrapreso nel 2016, per avere finalmente tutte le autorizzazioni necessarie. Potremo così far partire l’intervento di dragaggio dello scalo, smaltendo i grandi cumuli di sabbia, non in una discarica specializzata ma come naturale che fosse nell’arenile accanto, risparmiando notevolmente sul costo dei lavori”.

 

 

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