Caro energia, futuro incerto per la Portovesme Srl

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Allarme per la possibile interruzione del 90% della produttività e la minacciata estensione della cassa integrazione sino a 550 lavoratori 

di Federico Matta

C’è tanta preoccupazione sul futuro della Portovesme Srl. Il management della società controllata dalla multinazionale elvetica Glencore ha comunicato alle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil, nel corso di una riunione che si è tenuta nella sede di Confindustria a Cagliari, che nulla è cambiato sul rincaro del prezzo dell’energia rispetto ai mesi scorsi e se nel frattempo non si troverà una soluzione, già da ottobre il numero dei lavoratori diretti interessati dalla cassa integrazioni guadagni, potrebbe essere esteso da 180 a 550 unità lavorative. Un numero rilevante di lavoratori e una grave situazione aziendale, con circa il 90 percento della produttività degli impianti interrotta, che se si dovesse ripercuotere anche sui lavoratori delle imprese d’appalto, significherebbe che oltre mille padri di famiglia finirebbero sospesi dal lavoro e con il solo sostentamento degli ammortizzatori sociali. A causa della situazione alquanto allarmante é stata convocata nei giorni scorsi l’assemblea generale dei lavoratori, che si é conclusa con la decretazione da parte delle organizzazioni sindacali dello stato di agitazione. “L’Assemblea – si legge in un comunicato di Cgil, Cisl e Uil – consapevole della gravità della situazione ha confermato lo stato di agitazione e respingendo questo possibile scenario che si prospetta per il futuro della fabbrica ha annunciato di essere pronta ad avviare tutte quelle iniziative necessarie e utili a contrastare le possibili iniziative dell’azienda e a smuovere l’immobilismo della politica”. Durante la riunione dei lavoratori della raffineria di piombo e zinco di Portovesme del Sulcis Iglesiente, sono state apprese e valutate con interesse l’approvazione da parte della Camera dei Deputati del “principio d’insularità” per la Sardegna e le diverse “misure” per abbattere i costi energetici. “Apprendiamo con favore che la Camera dei Deputati ha approvato in seconda e definitiva lettura – si legge ancora nel comunicato – l’inserimento del principio d’insularità nella Costituzione italiana. Ora si tratta di capire in concreto, come questo principio costituzionale troverà attuazione in temi particolarmente importanti come quello del caro energia. È stato, infatti, ricordato che se l’attività della Portovesme Srl fosse in altra regione, avrebbe avuto un taglio della bolletta di 50 milioni di euro. Per questo motivo la richiesta alla politica é di pari condizioni e non di condizioni di favore. Non aiuti ma pari opportunità”. Intanto é giunta la notizia che i manager dell’azienda dovrebbero incontrare in questi giorni il ministro Roberto Cingolani, numero uno del Ministero della transizione ecologica, il dicastero competente per quanto riguarda le questioni energetiche. “L’Assemblea, convocata in modo permanente – concludono nel comunicato le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil – verificherà gli esiti dell’incontro tra il ministro Cingolani e i vertici della Portovesme Srl e sulla base degli esiti é pronta a nuove e più drastiche iniziative da mettere in atto già dal mese di agosto. Perché le vertenze non vanno in ferie”.

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Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 29 del 7 agosto 2022

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