“Ricordatevi dei vostri pastori…”

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In memoria di mons. Tarcisio Pillolla. La gratitudine dell’intera comunità diocesana per il vescovo emerito, emozione la notizia della dipartita

di Carlo Cani 

Grande emozione ha suscitato nella nostra Chiesa diocesana e nella diocesi di Cagliari la notizia della dipartita del carissimo  Mons. Tarcisio Pillolla, vescovo emerito di Iglesias. Le attestazioni di gratitudine e di stima da parte delle istituzioni e dei singoli fedeli sono una eloquente testimonianza di una presenza che, nel servizio umile e generoso, ha accompagnato il cammino della nostra comunità ecclesiale e civile e di quanti hanno avuto la gioia di condividere con Lui anche piccoli tratti di esistenza.
Aveva festeggiato l’8 giugno il 35° anniversario della sua ordinazione episcopale e nulla faceva presagire un epilogo inatteso. Nato a Pimentel l’11 luglio 1930, era stato ordinato presbitero il 4 luglio 1954, nel santuario di Nostra Signora di Bonaria, dall’arcivescovo Paolo Botto. Nominato vescovo titolare di Cartenna, ausiliare di Cagliari, il 3 maggio 1986, ricevette l’ordinazione episcopale l’8 giugno seguente dall’Arcivescovo di Cagliari Giovanni Canestri. Il 3 luglio 1999 venne nominato vescovo di Iglesias e fece l’ingresso nella nostra Chiesa sulcitana il 5 settembre 1999. Rinunciò per raggiunti limiti d’età alla guida della diocesi e il 17 giugno 2007 divenne emerito. Negli ultimi anni, mons. Pillolla viveva nella sua casa di Cagliari.
Lo ricordiamo come pastore umile e premuroso, nella semplicità del quotidiano servizio a Dio e ai fratelli, accolto e vissuto in una disponibilità e gratuità totali, lontano dalle luci della ribalta sollecito del bene del popolo a Lui affidato, sempre attento nel cogliere le istanze del territorio, presenza incisiva e puntuale nelle situazioni di grande precarietà che hanno segnato la storia della nostra gente. Il Suo ministero è stato caratterizzato dall’impegno di comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, cogliendo ogni occasione per “annunciare la verità nella carità” secondo il suo motto episcopale. Per questo nel 2000 fonda il settimanale diocesano “Sulcis Iglesiente Oggi”, valido strumento per trasmettere il messaggio evangelico e testimoniare la vicinanza della Chiesa a tutti, in un costante dialogo con le istituzioni, le aggregazioni e quanti condividevano l’impegno per il progresso della nostra gente. Il suo interesse andava al di là dell’ambito puramente ecclesiale, presenza e parola per indirizzare, incoraggiare, proporre, confermare con grande umanità e sensibilità. Particolare attenzione ha riservato ai sacerdoti suoi primi collaboratori mostrando del servizio episcopale la dimensione di paternità, di affetto e di gratitudine. Sempre pronto ad incoraggiare e sostenere le iniziative di bene per la crescita di una Chiesa più vicina agli ultimi. Nella lettera indirizzata alla Diocesi in occasione dell’indizione della Visita pastorale sottolineava il suo amore a questa chiesa particolare, conosciuta negli incontri ecclesiali e civili, apprezzandone le ricchezze e accogliendo con cuore di padre le difficoltà, ma ricevendo anche consolazione e speranza. La disponibilità all’ascolto, l’accoglienza sincera e la piena attenzione ai problemi della gente sono stati tratti significativi del suo ministero episcopale. Sapeva fare di ogni incontro una occasione per costruire ponti; il valore dell’uomo era primario nella costante ricerca del bene e nell’aiuto silenzioso e generoso. Nessuna barriera impediva al Pastore di incontrare il suo gregge, il passare del tempo non offuscava la bellezza della grazia della condivisione e la memoria vigile rinnovava la gioia dell’incontro. Per questo puntualmente nelle ricorrenze particolari si faceva presente manifestando sempre affetto e gratitudine unite alla preghiera di intercessione. Pur consapevole delle difficoltà sapeva anche sdrammatizzare con sottile ironia per rasserenare gli animi e aprire sentieri di speranza e di ottimismo.
La sua sensibilità e il suo tratto cortese e generoso annullavano le distanze e tutti sperimentavano la sua bontà e il suo profondo desiderio di condivisione. L’arcivescovo Canestri nell’omelia per l’ordinazione episcopale di Mons. Pillolla, raccomandava al novello Vescovo: “Sappi essere forte come un diamante e tenero come una madre”, parole che spesso facevano breccia nel suo animo come il ritornello del salmo responsoriale della sua esistenza. Il ricordo grato dell’esperienza nella Chiesa di Iglesias hanno segnato gli ultimi anni della sua vita e la preghiera costante per il suo gregge ha confermato il suo grande amore per la nostra comunità diocesana. Eccellenza grazie oggi e per l’eternità.

 

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