La forza dello sport per prevenire il cancro

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18 pazienti e operatrici sanitarie oncologiche impegnate nel progetto “AniMare2.0 – disabilità, cancro e sport” della coop sociale “Solky Care”

di Manolo Mureddu

“AniMare2.0 – disabilità, cancro e sport” è il nome dello straordinario progetto ideato dalla cooperativa sociale “Solky Care” e andato in scena nelle settimane scorse, fino al 4 ottobre, nel residence “Isola dei Mori” nella splendida cornice di Calasapone nell’isola di Sant’Antioco.
L’iniziativa, la cui concretizzazione è stata possibile grazie a un finanziamento della “Fondazione Sardegna”, ha visto la partecipazione di 18 donne pazienti e operatrici sanitarie oncologiche, che a più riprese hanno partecipato ad attività sportive, ludiche e ricreative, coordinate da esperti del settore, organizzate per promuovere e rafforzare il loro benessere psico-fisico e di conseguenza migliorare la loro qualità di vita.
“Sono numerose le risultanze di altrettanti studi scientifici – hanno spiegato gli organizzatori dell’evento – che hanno evidenziato come l’attività fisica e una dieta equilibrata proteggano dalla comparsa dei tumori, e nel contempo equilibrino il sistema immunitario al punto di favorire la creazione di uno scudo anti-cancro. Inoltre, grazie al movimento e allo sport, spesso si arriva a relegare in secondo piano, e in gran parte superare, anche le difficoltà psicologiche, quali la mancanza di fiducia in se stesse e una generale insicurezza”.
Nello specifico le pazienti oncologiche appartenenti al gruppo “Abbracciamo un Sogno” – operante nell’ospedale oncologico di Cagliari, all’associazione “Komunque Donna” del reparto oncologico di Oristano e provenienti dal reparto oncologico di Ozieri, hanno potuto partecipare agli incontri giornalieri di supporto della psicologa Chantal Lussu, nonché a svariati corsi di rieducazione alimentare, psicomotricità funzionale, tecniche di respirazione, e anche ad escursioni nelle zone archeologiche più rinomate del territorio e ad attività sportive di sensibilizzazione (come ad es. l’attraversata delle Isole di Sant’Antioco e San Pietro in kajak) capaci di implementare l’aggregazione sociale e relazionale.
Un progetto di una valenza straordinaria soprattutto in considerazione del periodo di grave emergenza sanitaria e di evidenti difficoltà nell’assicurare anche l’ordinaria assistenza sanitaria ai cittadini e in particolare a quella tipologia di pazienti maggiormente fragili come gli oncologici che necessitano costantemente di supporti terapeutico e psicologico. Ma nel contempo anche un importante strumento di sensibilizzazione per la collettività rispetto a degli stili di vita che possono certamente aiutare a curare anche le patologie più gravi ma, soprattutto, a prevenirle.