
Iglesias. La storica società di atletica ha promosso una giornata con Fabrizio Donato e Nicola Trentin
Giulia Loi
Il 29 aprile si è svolto a Iglesias un evento diviso in due momenti nella giornata, per parlare dell’importanza dello sport e di come possa essere usato come strumento di educazione: “Lo sport come maestro di vita” ha visto protagonisti due importanti sportivi dell’atletica leggera. Da una parte Fabrizio Donato, bronzo del salto triplo a Londra 2012, ancora in attività a 42 anni e che punta alle olimpiadi del 2020, dall’altra Nicola Trentin, iglesiente, che partecipò alle olimpiadi di Atene del 2004. L’evento è stato ideato da Riccardo Trentin, direttore tecnico ASD Jolao, e Eleonora Deidda, presidente della Commissione sport, con il patrocinio del Comune di Iglesias, della SISS – Società Italiana di Storia dello Sport, della Federazione Italiana di Atletica Leggera e con la collaborazione dell’I.I.S. G. Asproni, che comprende, fra i suoi corsi, anche quello Scientifico-sportivo. È proprio a quest’ultimo corso in particolare che è stato dedicato l’evento della mattina, svoltosi nell’aula magna dell’istituto. Dopo un intervento dello storico Mario Fadda, che ha raccontato la storia della Jolao dalle origini nel 1904 fino all’avvento del fascismo, gli studenti hanno potuto vedere i video delle performance dei due campioni, ascoltare le loro testimonianze e porre loro delle domande, che hanno compreso i temi più svariati, tra cui il sostegno della famiglia, l’alimentazione adatta a un atleta, le emozioni provate durante le gare più importanti. La mattina si è conclusa con la messa in pratica da parte degli stessi studenti che si sono cimentati in alcuni esercizi nella piccola pista di atletica nel cortile della scuola. L’incontro presso il Liceo Asproni è stato “importante da un punto di vista pedagogico ed educativo” ha detto Riccardo Trentin “inoltre, l’atletica leggera è uno sport di base su cui costruire tutti gli altri sport”. L’evento è proseguito la sera nella sala rossa del Centro Culturale di Iglesias. Oltre al sindaco Mauro Usai, all’assessore allo sport Claudia Sanna, che hanno portato i saluti istituzionali, ai già citati Riccardo Trentin ed Eleonora Deidda è intervenuto anche il presidente FIDAL Sergio Lai che ha ringraziato tutti gli atleti presenti all’evento, che a loro modo hanno scritto la storia dello sport iglesiente. L’intervento di Mario Fadda è stato riproposto anche durante la serata. Lo studioso ha illustrato la storia della società sportiva attraverso articoli di giornale e fotografie d’epoca, arrivando al 1946, quando fu rifondata. La Jolao, nata nel 1904 da una emanazione della cagliaritana Amsicora – fondata nel 1897 – prende il suo nome dal nipote di Ercole, così come accade spesso per le società sportive, denominate come miti o personaggi storici importanti. La Jolao non era l’unica società presente in Sardegna, e ciò dimostra che lo sport a livello agonistico, contrariamente a quanto spesso si crede, veniva praticato ben prima della prima guerra mondiale. Fin dagli esordi era una polisportiva che insegnava diverse discipline, tra cui podismo, scherma, palla vibrata, che era una sorta di “lancio del martello”, sia individuale che di squadra, che oggigiorno si pratica solo in Sassonia. La Jolao, fin dal suo primo Statuto della fine del 1904, professava l’importanza sociale della pratica dello sport e lo scopo morale che aveva la diffusione delle discipline ginnastiche. È l’obbiettivo che si pone anche ora, ed è quello che l’evento ha voluto trasmettere, con la testimonianza ai ragazzi della mattina e con l’evento della sera, in cui i due sportivi si sono raccontati nuovamente davanti a una sala gremita di persone. L’incontro, che si è concluso con le premiazioni di illustri sportivi iglesienti, è servito anche a riportare l’attenzione delle istituzioni sullo stato delle strutture sportive della città e ai pochi fondi economici forniti ad esse, con la speranza che tale situazione possa essere migliorata.