Una libreria segno dei cattolici impegnati

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Nasceva nel 1947 a Iglesias, su iniziativa della Giac diocesana, la libreria Lux poi rilevata nel 1961 dalle Piccole Missionarie

di Nuccio Guaita

Ho letto con piacere, sul n° 44 del 13 dicembre scorso del nostro Settimanale, a firma Annalisa Atzei, un bell’articolo illustrante i sessanta anni di presenza delle Piccole Missionarie nella “Libreria del Sacro Cuore” nella nostra Città. Si afferma correttamente che l’Associazione delle Piccole Missionarie iniziò la “avventura” dell’attività all’inizio del mese di dicembre del 1961, rilevando dal sig. Bonifai la “Libreria “Lux”. Trovo storicamente fondata (perchè “vissuta”) l’espressione “avventura” che pone in rilievo le difficoltà incontrate dalle Piccole Missionarie per tenere in vita la Libreria.
La Libreria “Lux”, come può rilevarsi tra i documenti dell’Archivio storico diocesano, è nata dalla volontà espressa dal Centro Diocesano della Gioventù Cattolica della Diocesi nell’Adunanza del 19 aprile 1947 e confermata dalla Giunta Diocesana come risulta dall’Adunanza Giac, “al completo”, del 3 maggio 1947. Quivi il Presidente diocesano, Giovanni Gariazzo, e l’Assistente diocesano, don Angelo Crobu, richiamano l’approvazione (Vescovile e della Giunta diocesana) dell’iniziativa, affidando la Direzione della Libreria alla Giunta diocesana (condizione poi ritirata) e l’incarico della Gestione al Centro Diocesano della GIAC. La gestione fu poi assunta dal sig. Aristide Bonifai.
I documenti riportano le presenze dei vari Dirigenti presenti. Sento doveroso segnalare in particolare, e con gli altri, l’impegno concreto, e difficile, collocato in quegli anni, della “avventura” della Libreria Lux, dell’Assistente diocesano, don Angelo Crobu, del Presidente diocesano, Giovanni Gariazzo, e del Delegato amministrativo, Vittorio Puddu.
Faccio questa segnalazione per testimonianza personale, nel ricordo dell’impegno della Giac nel laicato cattolico, già dagli anni di guerra e del dopoguerra, nel volontario servizio, alla Chiesa come laici “cattolici impegnati”, e alla società civile come ogni altro cittadino.

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