
La delegazione regionale sarda presente al XX congresso nazionale dell’UCSI Unione Cattolica Stampa Italiana tenutosi a fine settembre a Roma
Ristabilire una relazione fra giornalisti ed editori e poi mettere mano al rinnovamento del giornalismo, alla luce della prova inferta dalla pandemia e dalla pioggia di informazioni, non sempre corrette, sono alcuni dei temi discussi in apertura del XX Congresso nazionale dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi), che si è aperto venerdì 24 settembre a Roma. Lo ha detto direttamente all’Ucsi di abitare sempre meglio il mondo dei social è stato il card. Mauro Gambetti, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, arciprete della basilica di San Pietro e presidente della Fabbrica di San Pietro, che nel suo intervento ha lanciato l’indicazione direttamente all’Ucsi e a tutto il giornalismo cattolico di abitare sempre meglio il mondo dei social. “I social – ha detto – sono una potenza a disposizione. Dobbiamo essere un faro e allo stesso tempo scioglierci dentro come il lievito”. “Credo – ha proseguito – che nel mondo del giornalismo sia questa una delle missioni da tener presenti, aiutare le persone ad accostare la realtà con spirito critico”.
Nel corso della tavola rotonda che ha aperto l’incontro, la presidente dell’Ucsi, Vania De Luca, ha riportato i risultati di una indagine condotta dall’Università Pontificia Salesiana su come si informano i giovani in base alla quale il 48% conosce l’agenda ma sceglie per lo più i social (54%) come mezzo informativo. Il resto preferisce i telegiornali visti in rete e i quotidiani on line. Il 10,75% si informa tramite il cartaceo, la televisione solo l’8%, la radio il 7%. “Dobbiamo cominciare a rivedere il concetto di notizie”, ha commentato Nello Scavo, cronista del quotidiano Avvenire. “Il 10% dei giovani che leggono i giornali cartacei è poco e ci sfida a conoscere gli altri strumenti. Non c’è alternativa. Fra 30 anni penso che ci sarà ancora la carta stampata ma non come la viviamo oggi”. Sempre il giornalista, autore di numerose inchieste sul tema dell’immigrazione, ha posto l’attenzione sulla necessità su quanto sia importante oggi far dialogare giornalisti ed editori. “Ristabilire una relazione – ha sottolineato – è di estrema importanza. Molti vescovi hanno le idee chiarissime su cosa dovrebbe essere un giornale ma altri no. Il nostro è un giornalismo destinato ad andare sempre in perdita. Bisogna investire e capire che purtroppo se volete una comunità bisogna mettere mano al portafoglio perché non farlo significa pagare di più domani. La pandemia ha dimostrato quanto siano importanti i servizi di assistenza alimentare e molti media generalisti devono ringraziare la stampa cattolica che ha fatto emergere le tante realtà esistenti di aiuto e solidarietà”.
Sul momento storico e sulle sfide che attendono la categoria, si è soffermata Giuseppina Paterniti, direttrice dell’offerta informativa della Rai. “I giovani – ha affermato – accedono ad una quantità enorme di informazione. Dobbiamo offrire loro informazioni certificate. Dobbiamo avere la consapevolezza di essere di fronte a un cambiamento d’epoca come ha detto il Papa”.
Sabato mattina il congresso è entrato nel vivo con le relazioni della presidente Vania De Luca, vaticanista di TG3 e RaiNews24, che ha annunciato di non ricandidarsi per un secondo mandato. A seguire gli interventi dei dirigenti nazionali e il dibattito congressuale, che ha visto discutere i 57 delegati rappresentativi di tutte le regioni italiane sul futuro dell’associazione, il suo rapporto con i giovani e il mondo della comunicazione, profondamente cambiato nei 61 anni di vita dell’Ucsi.
Era già notte quando è stato infine eletto il suo nuovo presidente, Vincenzo Varagona, 60 anni, vice caporedattore del TGR Marche e consigliere nazionale uscente di UCSI. Presidente per 10 anni di UCSI Marche è collaboratore di Avvenire e Famiglia Cristiana. Insieme a lui sono stati eletti anche i vice presidenti Luciano Regolo e Maria Luisa Sgobba. Della giunta fanno parte anche Salvatore Di Salvo (segretario), Alberto Lazzarini (tesoriere), Giuseppe Blasi, Luisa Pozzar, Antonello Riccelli, Paola Springhetti, Marta Valagussa. “Il mio impegno è quello di proiettare l’UCSI nel futuro del panorama informativo italiano, puntando sulla formazione, l’aggiornamento professionale non tralasciando i progetti di occupazione giovanile” ha dichiarato il neo-presidente a margine dell’elezione.
Eletto anche il nuovo consiglio nazionale che per 4 anni guiderà l’Unione, composto dalla sarda Maria Luisa Secchi, redattrice di Radio Kalaritana e de Il Portico, Gaetano Rizzo, Domenico Pantaleo, Giuseppe Blasi, Pino Nardi, Domenico Piano, Francesca Di Palma, Ermanno Giuca, Maria Elisabetta Gandolfi, Enrica Cefaratti, Michele Albanese, Angela Trentini, Andrea Cuminatto, Giandomenico Cortese, Vito Sacco. La Sardegna sarà poi rappresentata in Consiglio anche dal presidente regionale Andrea Pala, altra voce di Radio Kalaritana. A presidiare il Consiglio dei Garanti saranno invece Antonio Foti, Gabriella Zucchi ed Enzo Quarto. Il Consiglio dei Revisori dei Conti è composto da Salvatore Catanese, Giampaolo Atzei, Flaminia Marinaro.
Oltre che da Atzei, Pala e Secchi, la delegazione sarda era composta da Alessandro Porcheddu, Alessandro Zorco e don Giulio Madeddu, consulente ecclesiastico di Ucsi Sardegna.
La celebrazione della messa domenicale nella basilica di San Pietro, all’altare della Cattedra, ha concluso il congresso. L’ha presieduta il Cardinale Muaro Gambetti, hanno concelebrato anche il consulente ecclesiastico padre Francesco Occhetta – anch’egli giunto a fine mandato – e altri consulenti ecclesiastici regionali, tra cui don Giulio Madeddu.
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Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 33 del 3 ottobre 2021