La voce delle comunità, ascoltare per raccontare

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A Nuoro riunione dei media cattolici e diocesani, col presidente della Fisc Mauro Ungaro, presenti Ordine dei giornalisti e Ucsi

di Giampaolo Atzei

Ripartire dall’ascolto reciproco, con pieno stile sinodale, dopo due anni condizionati dalla pandemia. Con questo spirito costruttivo è nato l’incontro dei media cattolici della Sardegna che si è tenuto a Nuoro giovedì 9 giugno, ospiti del vescovo Antonello Mura (presidente della Conferenza episcopale sarda e vescovo delegato nella regione per le comunicazioni sociali), del settimanale L’Ortobene e di Radio Barbagia. Alla riunione, promossa dalla delegazione regionale della Fisc, ha partecipato Mauro Ungaro, presidente della Fisc (Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici) giunto appositamente da Gorizia, che ha incontrato nella sala del seminario nuorese direttori e rappresentanti delle testate diocesane Fisc e degli uffici regionale e diocesani per le comunicazioni sociali. Ma non solo, la riunione ha raccolto l’adesione di oltre venti giornalisti e operatori della comunicazione, tra cui il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi, il presidente nazionale dell’Ucsi Vincenzo Varagona (collegato in videoconferenza) e il presidente dell’Ucsi Sardegna Andrea Pala, unitamente ad altre voci dei media di ispirazione cattolica operanti in Sardegna, tra cui Teleregione Live, un’emittente televisiva comunitaria da poco fondata nella diocesi di Tempio Ampurias. In pratica, come fossero gli Stati generali della comunicazione cattolica in Sardegna, si è trattato di una riunione dove, prima di tutto, era importante dare il segno della ripartenza e della dimensione inclusiva del giornalismo cattolico: ne è scaturito un dibattito dai toni sinceri, un’autentica espressione di ascolto sinodale, dove non si sono nascoste le difficoltà e si è parlato con grande franchezza dei problemi dell’editoria locale, dalle Poste ai contratti di lavoro, sino alla sostenibilità economica delle testate diocesane, alle collaborazioni da intraprendere per rispondere alle sfide in termini di formazione e offerta multimediale. Un confronto a tutto tondo, che si è soffermato anche sulla rilevanza delle voci cattoliche nel nostro attuale panorama sociale in un dibattito che si è elevato oltre i perimetri diocesani e locali grazie al contributo dei presidenti di Ordine e Ucsi, la cui presenza ha sottolineato la professionalità espressa dai giornali diocesani. Il tutto, senza mai dimenticare la dimensione ecclesiale del giornalismo delle testate Fisc, in prima linea nella narrazione dei territori, “luoghi teologici” che vedono nei periodici diocesani la possibilità di essere condivisi e comunicati nella loro genuinità, con quello spirito di prossimità che solo i media cattolici sanno ancora offrire, come ha ricordato il presidente Ungaro. Il confronto si è infine arricchito del dialogo con mons. Mura, che ha chiuso l’intenso pomeriggio di lavori raccogliendo le sollecitazioni proposte, ringraziando il presidente della Fisc per la sua visita in Sardegna e ricordando la vicinanza e il sostegno dell’episcopato sardo per l’editoria diocesana. Ora, dopo il confronto, sarà il tempo dei progetti e delle risposte concrete alle tante sfide all’orizzonte.


L’incontro di Nuoro. Un vivace dibattito sulla comunicazione nella Chiesa sarda

di Claudia Carta

Barometro sull’informazione diocesana sarda fermo sulla variabilità. Potenzialità immense, ma servono maggiore consapevolezza della forza legata alla comunicazione cattolica, maggiore sinergia fra le diverse testate, sguardo comune e capacità di presentarsi compatti. “Il grande lavoro di condivisione e di scambio fra le nostre redazioni – ha sottolineato nell’apertura Giampaolo Atzei, delegato regionale Fisc – è stato sempre apprezzato dalla Federazione, un esempio di buona pratica da portare avanti, ma non mancano le difficoltà: la voce dei cattolici sta perdendo piede, molte iniziative non trovano riscontro al di fuori dei nostri canali, assistiamo al calo degli abbonamenti e degli ingressi 8xmille. Parimenti, crescono le esperienze digitali: il Tg di Libertà a Sassari, la rassegna stampa “Prima Pagina” in Ogliastra, le notizie di “Areopago” a Olbia. Ripartiamo da tutto questo – ha continuato Atzei – per costruire uno sguardo che non sia solo autoreferenziale, ma possa essere foriero di nuove prospettive”.  Sulla maggiore sinergia e sulla consapevolezza della forza legata alla comunicazione diocesana insiste anche il vescovo Antonello Mura: “Continuiamo a evidenziare ciò che non funziona o i rischi concreti per la sussistenza stessa di testate ed emittenti diocesane – ha sottolineato il presidente dei vescovi sardi – ma non si fa nulla per avere una forza comune. Anche nei rapporti con i canali istituzionali regionali o con i media laici la voce deve essere unica, attraverso i delegati che voi stessi avete eletto. La forza che abbiamo va fatta emergere: schierare 30mila lettori, oltre dieci redazioni, schierare la forza di una stampa capillare e territoriale come la nostra, richiede evidentemente un impegno e uno sforzo ancora maggiore. Ecco, spesso non ci presentiamo compatti, andiamo in ordine sparso, quando invece serve, oggi più che mai, una linea unica da seguire”. Per Mauro Ungaro, presidente nazionale della Fisc, le carte vincenti sono credibilità e territorialità: “Abbiamo una marcia in più perché possiamo raccontare le storie dei territori: noi nasciamo nei territori ed essi sono per noi un luogo teologico, non solo fisico. Se noi partiamo da questo, riusciamo a capire la nostra missione. Leggendo come i nostri giornali hanno vissuto la pandemia, e come oggi stanno vivendo la guerra, vedo che la gente ci ha cercato e ci cerca: nella desolazione generale abbiamo portato acqua fresca, in un momento di estrema infodemia, abbiamo conquistato e mantenuto una grande credibilità, perché, come ci ricorda Papa Francesco, raccontiamo le storie fondamentali, quelli in cui l’uomo è al centro”.

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Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 22 del 19 giugno 2022