Stampa diocesana, un incontro sinodale

35 visualizzazioni
1 minuto di lettura

Ospiti de “L’Arborense” di Oristano, la riunione di fine anno tra i direttori dei periodici FISC delle diocesi della Sardegna

di Giampaolo Atzei

Un incontro per ascoltarsi, per vivere con stile sinodale l’esperienza del camminare insieme, nell’informare e testimoniare l’esperienza quotidiana delle comunità diocesane della Sardegna. Dopo mesi di forzata lontananza, mercoledì 14 dicembre a Oristano si è riunita la delegazione regionale della Fisc: ospiti della redazione de L’Arborense: buona parte dei direttori delle testate diocesane sarde si sono confrontati, soprattutto ascoltati, sulla situazione della stampa periodica nelle Chiese dell’isola.
Non mancano le difficoltà, in generale la carta stampata non attraversa un periodo facile e la pandemia, con la sua spinta digitale, ha modificato molte abitudini; il nuovo anno – col ristabilirsi delle condizioni precedenti – dirà quanto sarà stabile il quadro emerso con la tempesta del Covid. Rimane comunque la consapevolezza che la stampa diocesana sia una grande risorsa della Chiesa italiana, come emerso anche nel recente convegno nazionale delle comunicazioni sociali, dove forte è stata l’attenzione al giornalismo, alla formazione e importante la presenza della FISC tra i delegati partecipanti.
Conti alla mano, nel momento in cui tutte le testate vengono pubblicate – considerato che in Sardegna abbiamo cinque settimanali, due quindicinali e un mensile – vengono diffuse nell’Isola circa 20.000 copie, un numero ancora importante, la cui diminuzione rispetto al passato è legata a diversi aspetti, dai problemi con le Poste e i ritardi nella consegna agli abbonati, alla disabitudine per la carta stampata e, non ultimo, il complesso ricambio generazionale in una società sempre più anziana, con diversi abbonati deceduti o troppo avanti negli anni cui manca il ricambio dei giovani. Ancora, un aspetto evidenziato da tutti è stato quello dell’attenzione alla sostenibilità economica della stampa locale, sostenuta in larga misura dalle diocesi e da quanto perviene grazie ai fondi dell’8xmille.
Quanto più importante è comunque che nelle nostre Chiese rimanga avvertita – e sostenuta a tutti i livelli, dalle parrocchie alle famiglie – l’importanza, se non la necessità, di mezzi di informazione locale che diano voce a chi voce non ha, alle periferie, alle realtà pastorali e associative che nei nostri territori sono lievito quotidiano della testimonianza evangelica. Come aveva osservato anche il presidente Mattarella, incontrando qualche tempo fa le testate della Fisc, i giornali diocesani sono presidi di democrazia e libera informazione, espressione di territori e comunità che non sempre trovano spazio – e modi dovuti nella narrazione – sui principali media. La forza delle testate diocesane, hanno condiviso i direttori sardi, sta nella loro unità e coesione, davvero un camminare sinodale, capace di progettare e costruire sinergie e opportunità che permettano al settore comunicativo della Chiesa sarda di rispondere alle sfide del presente e proiettarsi con slancio rinnovato verso il futuro.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: