Il tempo di alzarsi è adesso

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Verso la GMG 2023 di Lisbona. Previsti quattro incontri nelle foranie per il lancio del cammino dalla diocesi di Iglesias

di Sr Teresa Forti

Un gruppo di sognatori di “antico pelo”, gioventù navigata dalla maglia azzurra PG IGLESIAS ha realizzato quanto progettato, con accurato amore, per proporre nella diocesi di Iglesias, la Giornata Mondiale dei Giovani, distribuendosi, come lievito nella farina, nelle quattro foranie, e coadiuvati da altrettanti giovanissimi che osano provare a stendere le ali per volare nei cieli dell’altruismo e della nuova evangelizzazione. Sabato pomeriggio le parrocchie di “Cristo Re” a Carbonia, della “Beata Vergine del Rosario” a Villaperuccio, della “Beata Vergine di Valverde” ad Iglesias si sono rese disponibili per accogliere questi “sognatori azzurri” attendendo pastori ed adolescenti e giovani delle parrocchie vicine.
A Carbonia, con otto inviati speciali, hanno risposto in tanti alla chiamata “É ora di alzarsi” e di camminare insieme, la parrocchia di San Ponziano in particolare ed alcuni adolescenti di varia provenienza i quali sono stati coinvolti da altri amici. In parrocchia “Cristo Re” in festa per la Solennità del Re dei re, la presenza del gruppo scout con il quale si è condiviso la messa con alcuni momenti di narrazione sulla Giornata Diocesana dei Giovani e con la testimonianza di Giulia Masala che, per l’occorrenza, ha ripescato ricordi e soprattutto la famigerata bandiera sarda, dalla quale per una settimana della GMG di Cracovia 2016 non si era mai separata, in funzione di scialle, sciarpa, velo, copertina… facendola firmare da giovani di tutto il mondo. Commozione e gioia nel ripescare dentro il cuore ricordi e sensazioni, per testimoniare ciò che ha vissuto.
In contemporanea anche nella forania del Sulcis, nella parrocchia di Villaperuccio, due inviati speciali della PG, hanno offerto al e con il gruppo giovani “Amici di Carlo Acutis” una prima narrazione sulla Giornata Mondiali dei Giovani. Purtroppo in questa forania, tranne qualche presenza di adolescenti invitati da amici, non vi è stata “né la spunta al messaggio di Chiamata, né risposta” seppur tramite tanti canali si è rivolto l’invito. Lo stesso per quanto riguarda la forania di Iglesias, dove nella parrocchia della “Beata Vergine di Valverde”, con altri quattro inviati speciali, si è vissuta la Santa messa tutta improntata per i giovani seguendo lo schema proposto dall’equipe a tutti i presbiteri della Diocesi, per elevare a Dio il loro ricordo premuroso e responsabile con i propri fedeli.
Domenica 20 novembre alle ore 10.00, nella forania di Sant’Antioco, parrocchia di San Giovanni Battista a San Giovanni Suergiu, la cura del parroco si è espressa con l’attenzione ai dettagli, la preparazione di libretti, la disposizione dei simboli della GMG, lo sguardo ed il cuore premuroso perché ogni cosa potesse avere un sapore diverso. Ci sono state anche qui presenze della parrocchia, non troppe dalle altre vicine.
Una testimonianza comunque singolare è stata espressa da due giovani che arrivano da Carloforte, nonostante il mare mosso, desiderose di vivere e condividere una mattinata alternativa.
In tutte le foranie, l’offerta dei “Pastel de nada”, dolce tipico di Lisbona, con un segnalibro delle frasi dei Papi sulla GMG è stato testimone del saper mettere letteralmente le mani in pasta da parte della nostra gente, dolcetti offerti ai giovani presenti ma anche venduti con offerta per creare un primo fondo per i giovani che desiderano partecipare alla GMG ma si trovano in difficoltà economiche. Molto bella la generosità e la Fede testimoniata all’interno delle comunità che hanno offerto tempo ed energie per i canti, per incoraggiare i ragazzi, per esprimere la loro solidarietà di adulti testimoni. Sia a Carbonia che a San Giovanni ci sono stati giovani testimoni, che hanno voluto e potuto trasmettere agli altri, con tanta commozione ciò che la GMG ha significato per loro. In particolare Laura Bini si è resa disponibili in due diverse foranie. Attraverso gli oggetti usati in questa esperienza ha narrato l’intreccio tra la sua vita e la settimana condivisa con gli altri giovani a Cracovia.
Domenica Papa Francesco, nell’omelia, si è rivolto a tutti, adulti e giovani, con un ulteriore invito a non rimanere indifferenti accanto a tanti giovani che avrebbero potuto essere accompagnati, consapevoli che ciascuno è responsabile di ciò che fa ma anche di ciò che non fa. Mi sembra quanto mai attuale: “Fratelli, sorelle, oggi il nostro Re dalla croce ci guarda “a brasa aduerte”. Sta a noi scegliere se essere spettatori o coinvolti. Sono spettatore o voglio essere coinvolto? Vediamo le crisi di oggi, il calo della fede, la mancanza di partecipazione… Che cosa facciamo? Ci limitiamo a fare teorie, ci limitiamo a criticare, o ci rimbocchiamo le maniche, prendiamo in mano la vita, passiamo dal “se” delle scuse al “sì” della preghiera e del servizio? Tutti pensiamo di sapere che cosa non va nella società, tutti; parliamo tutti i giorni di che cosa non va nel mondo e anche nella Chiesa: tante cose non vanno nella Chiesa. Ma poi facciamo qualcosa? Ci sporchiamo le mani come il nostro Dio inchiodato al legno o stiamo con le mani in tasca a guardare?”.

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Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 41 del 27 novembre 2022

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