Quindici anni con Mons. Zedda

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Nella cattedrale di santa Chiara la cerimonia di ringraziamento e il saluto della Diocesi per il vescovo emerito Giovanni Paolo

di Giampaolo Atzei
foto di Efisio Vacca

Mentre il Natale s’avvicina, nella domenica Gaudete, che nel suo colore rosa anticipa un poco la gioia della venuta del Signore, la diocesi ha salutato il suo vescovo emerito mons. Giovanni Paolo Zedda, che tra qualche giorno lascerà Iglesias per tornare nella sua Arbus. Domenica sera, in una cattedrale gremita di popolo, presenti diversi sindaci e autorità dei comuni diocesani, il vescovo Giovanni Paolo ha presieduto la santa messa di ringraziamento alla conclusione del suo ministero episcopale nella Chiesa di Iglesias, raccogliendo l’abbraccio affettuoso dei tanti fedeli riuniti e di una cinquantina di presbiteri e diaconi del clero diocesano, mentre erano sospese tutte le celebrazioni vespertine in diocesi per permettere la più ampia partecipazione.
“Siamo stretti intorno a Monsignor Giampaolo per dirgli tutto il nostro grazie e per accompagnarlo nel nuovo tratto di strada che si appresta a percorrere come vescovo emerito – ha esordito il cardinale Arrigo Miglio, amministratore apostolico della diocesi – come pastore della diocesi di Iglesias vorremmo che in questo nuovo tratto di strada sentisse non solo vivi i problemi di questa Chiesa particolare che ha servito con passione e dedizione ma sentisse viva soprattutto la nostra gratitudine”. Miglio ha espresso la sua “gratitudine personale per tutti gli anni che abbiamo vissuto insieme nella Conferenza Episcopale regionale, per le splendide occasioni che monsignor Zedda mi ha chiamato a vivere in mezzo a voi” andando con la memoria a momenti particolari quali la riapertura della cattedrale e il quarto centenario del rinvenimento del corpo di Sant’Antioco, sottolineando “il suo impegno costante per l’ambito dei problemi sociali e per la Caritas, dove contiamo ancora sulla sua sensibilità e sulla sua esperienza”. Il cardinale ha sottolineato lo stile sacerdotale ed episcopale di Zedda, “volto di una Chiesa che non vuole imporsi con la forza ma con l’amore disposto sempre a pagare di persona, una Chiesa ben lontana da quell’atteggiamento che Papa Francesco chiama clericalismo e che non si stanca mai di invitarci a superare”. “Continuiamo quindi a camminare uniti dall’amore per questa Chiesa e per questa terra, sempre più assetata di giustizia vera, che parta dall’attenzione dei più poveri, una terra esperta nel soffrire che molto però ha da offrire alla Chiesa tutta e al nostro Paese per far crescere davvero una cultura di giustizia e di solidarietà”, ha concluso Miglio.
L’ingresso in chiesa è stato accompagnato dal suono delle campane a distesa, apertura di una celebrazione segnata dalla grande emozione che si è sciolta al termine nel lungo applauso che, al termine della messa, è stato tributato al vescovo emerito mentre attraversava la navata della cattedrale di Santa Chiara. Nell’omelia, che riportiamo integralmente nella pagina 2 di questo numero, mons. Zedda ha ringraziato per l’affetto rivoltogli, domenica scorsa come in tutti i quindici anni di episcopato, dicendosi “sicuro di poter confidare nel vostro perdono e nella vostra misericordia verso i limiti e i difetti che avete certamente scoperto in me in questi anni di cammino insieme, desidero chiedervi sinceramente scusa se le mie debolezze possono aver causato sofferenze e ostacoli nel vostro cammino di fede”. “Continuiamo a ricercare Dio che è sempre vicino a chi lo cerca con cuore sincero – ha esortato il vescovo Giovanni Paolo – impegniamoci a vivere nella carità in tutti i momenti della nostra giornata, in una relazione positiva con tutti, superando la tentazione del lamento e del giudizio verso i fratelli e cercando insieme il volto del Signore”.
Alla conclusione della celebrazione eucaristica, don Massimiliano Congia, vicario generale della diocesi sino allo scorso 6 ottobre, oggi delegato dell’amministratore apostolico agli affari generali, in rappresentanza del presbiterio diocesano, ha ripercorso quel “camminare insieme” avviato nel 2007 all’insegna del motto “Cercare il volto del Signore”. Non sono mancate le difficoltà, ha ricordato don Congia, nel dover “consolare un popolo che andava incontro alla più grave crisi economica di questi tempi, consolare un presbiterio che a poco a poco si assottigliava e anche il fatto che il territorio è stato abbandonato da alcuni ordini religiosi”. “Non dobbiamo soltanto ringraziare il Signore e ringraziare lei – ha concluso – ma anche chiedere perdono perché sicuramente c’è qualcosa che dovevamo fare e non l’abbiamo fatto, c’era qualcosa che dovevamo essere e non siamo stati, però la liturgia oggi ci richiama a rallegrarci, ci sprona ad aver coraggio, a riprendere il cammino e irrobustire le gambe quando si fanno tremanti”. Don Massimiliano ha poi consegnato a mons. Zedda un supporto digitale, piccola parte del regalo offerto, un potente computer, “strumento indispensabile per continuare a stare in contatto con noi”. La sera si è poi conclusa con un rinfresco aperto a tutti nell’auditorium del palazzo vescovile, dove mons. Zedda ha personalmente salutato i fedeli presenti.