Presentato a Iglesias lo studio sulla storica società mineraria belga, che realizzò Porto Flavia, a cura dal geologo Mauro Buosi
di Giulia Loi
foto di Efisio Vacca
È stato presentato nella sera dell’11 settembre, nella sala blu del centro culturale di via Cattaneo a Iglesias – e anche in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione Mineraria Sarda, che ha patrocinato l’evento – il nuovo libro di Mauro Giuseppe Buosi, “Porto Flavia, Le vicende della Vieille Montagne in Sardegna”, edito da Isolapalma e sostenuto dalla Fondazione di Sardegna. Nella serata, moderata da Celestina Sanna, è stato illustrato il grande lavoro d’archivio fatto per raccogliere e raccontare la storia della società belga Vieille Montagne, principalmente conosciuta per aver voluto la realizzazione dell’ormai famoso porto sospeso nella falesia – progettato dal veneto Cesare Vecelli – ma che ha una storia ben più lunga. Rimase infatti a Iglesias dal 1865 al 1948, dovendo lasciare poi l’isola solamente durante l’epoca fascista. Costruì un ospedale, mise a disposizione per gli operai case, scuole, garantì persino un sostegno per le vedove dei minatori.
L’idea di scrivere un libro sull’epopea della Vieille Montagne nacque probabilmente quando Buosi assistette al giorno di apertura di Porto Flavia ai visitatori, nell’agosto del 2000. Oltre trecento pagine che comprendono circa duecento fotografie e il risultato di studi compiuti negli archivi più svariati, non solo quelli sardi – quello storico comunale di Iglesias, quelli dell’IGEA, dell’Associazione Mineraria Sarda e della società Monteponi-Montevecchio – ma anche di Cagliari, Roma e Liegi, la città belga che fu la sede della società. Mauro Buosi, nato a Cortoghiana dove vive tuttora, geologo, ha sempre lavorato nel mondo minerario, dall’Emsa all’IGEA.