Quindici anni di servizio al paese

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Dopo tre mandati il bilancio di Antonello Pirosu, che ha lasciato l’incarico di sindaco a Piscinas, comune del Basso Sulcis

di Roberto Pinna

Era il 29 maggio del 2006 quando Antonello Pirosu, che guidava la lista civica “Po Sa Baronia”, venne eletto col 55% dei consensi per la prima volta sindaco di Villaperuccio, poco più di mille residenti nel cuore del Basso Sulcis. Pirosu in seguito sarebbe stato riconfermato nel 2011 con identica percentuale, mentre è stata decisamente più sofferta la vittoria del 2016 ottenuta con soli 19 voti di scarto.
“Sulcis Iglesiente Oggi” segue con grande attenzione la politica locale e le dinamiche sociali del nostro territorio e considerando che Pirosu ha deciso di lasciare la politica attiva gli abbiamo rivolto qualche domanda riguardo la sua esperienza.
Come è nata la decisione di proporsi, senza alcuna esperienza, addirittura come sindaco?
Dopo la laurea in economia mi sono trasferito a Milano dove iniziai a lavorare per conto di una multinazionale. In seguito a causa di problemi familiari decisi di tornare in Sardegna dove riuscii a trovare occupazione in uno studio di un commercialista, quindi ripresi a frequentare in maniera assidua il paese e mi resi conto che si poteva fare qualcosa di più per quanto riguardava l’amministrazione. Così contattai alcuni ex compagni di scuola e alcune persone che stavano all’opposizione in consiglio comunale e “costruimmo” la squadra che poi riuscì a vincere le elezioni.
Ricorda qual è stato il primo atto da amministratore?
Decisi immediatamente di non confermare l’incarico di direttore generale al segretario comunale assicurando un risparmio importante per le casse dell’ente. In seguito cedemmo tutti gli impianti e le fognature ad Abbanoa, alleggerendo il carico di lavoro dell’ufficio tecnico.
Quali sono le opere più importanti che sono state realizzate durante le sue amministrazioni?
Probabilmente è presto per dirlo ma credo che alcune opere in corso di realizzazione ottenute con la collaborazione con altri enti avranno un ruolo importante in futuro. Mi riferisco alle piste ciclabili che saranno fondamentali per lo sviluppo del turismo sostenibile e alla dorsale di collegamento dell’invaso di Bau Pressiu col lago di Montepranu: verrà costruita una deviazione che attraverso una stazione di pompaggio permetterà di rifornire un piccolo invaso che si trova tra il Monte Narcao e Montessu e per caduta si potrà irrigare tutta la vallata circostante che è piuttosto ampia. Poi vorrei aggiungere… posso?
Prego.
In questi anni siamo riusciti a mantenere estremamente bassi i costi del trasporto scolastico e della mensa della scuola dell’infanzia. Abbiamo assicurato un contributo per il viaggio di istruzione per gli alunni che frequentavano le scuole medie e in un caso addirittura siamo riusciti ad azzerarne il costo. In sostanza si tratta di una forma indiretta di aiuto per le famiglie. Sembrano delle cose scontate ma non lo sono affatto e sono particolarmente orgoglioso di questo. Spero che i prossimi amministratori continuino su questa strada.
C’è qualcosa che se potesse tornare indietro non farebbe o magari farebbe diversamente?
Posso affermare che se qualche errore è stato commesso, è stato in assoluta buona fede. Se per due volte sono stato confermato significa che i miei concittadini hanno apprezzato quanto è stato fatto.
C’è stato un momento particolarmente difficile?
In realtà la seconda parte della mia seconda legislatura, dal 2011 al 2016, è stata particolarmente complessa. Erano gli anni della grande crisi, dove per porre rimedio al deficit del bilancio dello Stato, venne introdotto il blocco del turnover nella pubblica amministrazione e il patto di stabilità, che con i suoi vincoli astrusi ha penalizzato i comuni virtuosi come Villaperuccio, tanto che siamo arrivati ad avere quasi un milione di euro di avanzo di amministrazione. Senza parlare delle tante modifiche alle procedure burocratiche e dell’attribuzione di nuove funzioni a cui non è seguito un uguale trasferimento di risorse economiche e umane. Con questo sistema era praticamente impossibile progettare, spendere e assumere personale.
Dunque un circolo vizioso. La situazione era davvero drammatica come spesso hanno lamentato i suoi colleghi negli anni passati?
Assolutamente. Un giorno di qualche anno fa arrivai un ufficio e trovai il telefono muto. Non potevamo sopperire all’assenza del personale e di conseguenza stipendi e fatture non venivano pagati. Soltanto grazie allo sforzo immenso del poco personale rimasto e di chi è venuto da fuori a darci una mano siamo riusciti a superare quel momento. Nel frattempo ciò che doveva essere straordinario è diventato ordinario. I sindaci dei piccoli Comuni, che alla fine dei conti sono i primi rappresentanti dello Stato di fronte ai cittadini, sono diventati il parafulmine di decisioni prese altrove che non tengono conto delle piccole realtà.
La situazione è migliorata?
Nonostante la pandemia, finalmente il governo sta allentando i vincoli. Grazie ad una azione di recupero dell’evasione fiscale siamo riusciti ad ottenere risorse importanti che abbiamo deciso di investire prevalentemente in opere pubbliche dal valore complessivo di circa 1.5 milioni di euro. Purtroppo alcune, come i lavori di efficientamento energetico del municipio, non possono partire a causa del famoso bonus 110%: sono aumentati i costi dei materiali e, incredibile ma vero, scarseggiano i materiali.
Ha citato la pandemia. In questo Comune si è registrato un numero di casi molto elevato.
Abbiamo attraversato un periodo particolarmente difficile a nello scorso mese di gennaio quando abbiamo avuto 35 positivi contemporaneamente. In totale abbiamo avuto fino ad ora 90 casi complessivi, ma la comunità baroniese si è dimostrata fortemente coesa ed estremamente responsabile e non è stato necessario adottare misure di contenimento più stringenti.
In questi ultimi anni c’è stata la rivoluzione dei social network che hanno influenzato la società. Che ne pensa?
In effetti il cambiamento grazie ai social media è stato epocale e rapido. Oggi grazie ai social media anche le persone che sono più avanti con gli anni possono avere accesso a un gran numero di informazioni non mediate. Tanti hanno visione negativa di questi mezzi, io ritengo che se utilizzati in maniera corretta siano uno strumento molto utile: permettono infatti un “ascolto” attivo e immediato e talvolta anche più diretto dei cittadini che possono essere informati in tempo reale e dunque possono diventare uno strumento di trasparenza e comunicazione.
C’è un consiglio che vuol dare al suo successore?
Il mio unico consiglio è quello di fare il sindaco con passione per il proprio paese cercando di assicurare una presenza costante.
Le mancherà fare il sindaco?
Sicuramente mi mancheranno i rapporti umani che sono riuscito a costruire in questi anni e le tante occasioni di confronto che ho avuto in contesti diversi per cercare di risolvere i problemi che si presentavano quasi tutti i giorni.
Ora che farà?
Prima di tutto ho deciso di dedicare più tempo alla mia famiglia, farò l’insegnante a tempo pieno e impegnerò il poco tempo libero nell’azienda di famiglia.

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Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 34 del 10 ottobre 2021

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