Patrimonio industriale da valorizzare: la Sardegna ospiterà l’edizione 2018 del congresso internazionale dell’Erih

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di Federico Matta

maxresdefaultSi svolgerà in Sardegna l’edizione 2018 del Congresso internazionale dell’Erih (European Route of Industrial Heritage), l’organizzazione che si occupa della valorizzazione dell’Itinerario europeo del patrimonio industriale. L’hanno annunciato di recente durante un convegno che si è tenuto a Fluminimaggiore, il direttore di Geoparchi On Line Alessandro Baldasserini e il Commissario per il Parco geominerario e storico ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus. Per l’Isola e in primis per il Geoparco, si tratta senz’altro di un’ottima occasione per potenziare al meglio la rete di siti archeologici e che testimoniano la centenaria attività industriale – mineraria sarda. “L’Erih è un circuito europeo costituito da oltre mille siti – ha detto Alessandro Baldasserini – con in totale quarantacinque paesi coinvolti e che ogni hanno ha la forza di muovere oltre cinquecento mila visitatori. La Sardegna e in particolare i territori interessati nel progetto del Parco Geominerario, hanno delle grandi potenzialità, per la moltitudine di offerte che può proporre al circuito internazionale. Il Parco geominerario può, con quest’opportunità, entrare pienamente nell’Erih e attirare nell’Isola centinaia di migliaia di visitatori, che come accade per gli altri siti europei, solitamente vengono ben distribuiti durante tutto l’arco dell’anno”. Il meeting si terrà a settembre. Il Sulcis Iglesiente e il Guspinese, saranno il fulcro del congresso. Anche gli altri siti, naturalmente, compresi quelli solo archeologici o d’importanza geo-ambientale, saranno ugualmente coinvolti. “Il Parco geominerario della Sardegna – ha concluso Alessandro Baldasserini – può ritagliarsi un importante ruolo nel circuito turistico non solo europeo ma anche mondiale. Basta solo volerlo e quest’altra occasione dà l’opportunità per raggiungere importanti traguardi, che ripagherebbero di tutti i sacrifici sostenuti da coloro che hanno creduto e continuano a credere in uno sviluppo sostenibile del territorio”.

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