“Le Madri”, omaggio alle 21 donne della Costituzione

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Teatro. Uno spettacolo realizzato dalla compagnia teatrale La Cernita e il gruppo Albeschida, in diretta dalla sala cinematografica “Fabio Masala”

di Giulia Loi

Proseguono le dirette della compagnia teatrale “La Cernita” che,  con la sua rassegna “Spazi di Frontiera” in collaborazione con il gruppo teatro “Albeschida”, ha dedicato una diretta nella sera del 30 aprile a “Le Madri”, ovvero le madri costituenti, le 21 donne (su 556 componenti) che formavano l’Assemblea costituente che ha avuto il compito di redigere la nostra Costituzione. L’evento in diretta streaming è stato trasmesso dalla sala cinematografica “Fabio Masala”, del Centro Servizi Culturali di Carbonia – Società Umanitaria Fabbrica del Cinema. Dopo l’introduzione di Angela Nocco del gruppo teatro Albeschida, i saluti di Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali di Carbonia-Iglesias, e di Riccardo Cardia, presidente della sezione ANPI di Carbonia, Monica Porcedda, regista e attrice de “La Cernita” ha messo in scena un monologo intercalato dalle musiche eseguite dal vivo di Francesco Manca.

“Le Madri” racconta la lenta ma importante conquista da parte delle donne dei loro diritti politici a partire da subito dopo la Liberazione dal nazi-fascismo. Il monologo di Monica Porcedda parte dalla dichiarazione di Mussolini, che definì la donna come un soggetto che doveva obbedire a una autorità maschile della famiglia, marito o padre che fosse, e non era in grado non solo di partecipare alla vita politica ma nemmeno di svolgere diverse attività e lavori. La caduta del fascismo e il termine della Seconda guerra mondiale crearono uno spartiacque. È durante la lotta di Liberazione, infatti, che le donne divennero partigiane e combattenti, diventando anch’esse protagoniste del cambiamento in atto. La prima svolta vera e propria da un punto di vista politico si ebbe poi nel marzo del 1946, quando per la prima volta fu permesso il voto alle donne: un importante traguardo, anche se “solo” su carta, di un raggiungimento della parità. Le donne, infatti, avevano votato in gran numero. Quando poi il 2 giugno si votò per la scelta tra monarchia e repubblica e l’elezione dei componenti dell’Assemblea costituente, tra i 556 membri eletti 21 erano donne. Forse un numero basso, tuttavia un segno forte di come le donne siano, finalmente, entrate in politica, dando vita a qualcosa di completamente nuovo. Di quelle 21 donne dell’Assemblea costituente quasi tutte erano sposate, tra loro c’erano insegnanti, giornaliste, una sindacalista ma anche una casalinga, molte giovani, e molte avevano preso parte alla Resistenza, mostrando una varietà di vite, esperienze, professioni. “Erano solo 21 ma a partire da quel momento parlare di famiglia, maternità, infanzia e lavoro non sarebbe più stata la stessa cosa” ha detto Monica Porcedda durante la sua performance “ed infatti è così che sancirono la libertà di uomini e donne all’interno dei diversi articoli”. Tutto ciò che riguarda infatti i diritti della donna, come madre moglie, lavoratrice ed elettrice, all’interno della Costituzione, è merito di quelle “sole” 21 donne che hanno potuto dire la loro sulla stesura di un documento così importante, che da più di settant’anni costituisce la base dei nostri diritti inviolabili.

L’evento è stato realizzato in collaborazione con il C.S.C. della Società Umanitaria di Carbonia Iglesias, La Fabbrica del Cinema, il Circuito SBIS Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, l’ANPI Carbonia.

 

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