Gli obiettivi dell’Agenda 2030 al centro dei lavori della prima edizione del Festival Rai per il Sociale sullo sviluppo sostenibile
di Annalisa Atzei
Inserita all’interno del programma dell’ormai celebre Festival dei due mondi, evento internazionale di musica, arte e spettacolo che dal 1958 anima la città di Spoleto, dal 2 al 4 al luglio si è svolta anche la prima edizione del Festival Rai per il Sociale, organizzato in collaborazione con Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), dal 2016 in prima linea per l’attuazione degli obiettivi dell’Agenda 2030. Una manifestazione dai toni forti, più che mai attuali, che ha declinato il tema della sostenibilità nelle sue tre linee principali: ambientale, economica e sociale. In perfetta sintonia con quanto sta vivendo oggi il Paese, in particolare in questi mesi, in pieno recupero dalla crisi pandemica e alle prese con il tentativo di un’accelerazione della ripresa economica, il Festival è stato un viaggio guidato dalla bussola della sostenibilità, un approfondimento durante il quale in più di un’occasione la Laudato Si’ di papa Francesco si è riconfermata un importante riferimento non solo religioso, quanto piuttosto un documento evangelico dalla forte valenza sociale. La tre giorni di lavori ha visto alternarsi interventi di giornalisti, esperti di economia e cultura, politici e numerosi rappresentanti del Terzo settore e delle “periferie”, riuscendo a dar voce alla necessità impellente che i nostri territori hanno di riappropriarsi della propria genuinità. Per questo ogni giorno è stato dedicato interamente ad una sostenibilità differente, partendo dal venerdì con il tema della sostenibilità ambientale, con riferimenti specifici all’alimentazione, alla crisi climatica e alle risorse idriche e al consumo del suolo; il sabato è stato dedicato alla sostenibilità economica, in particolare al fare impresa al femminile e alle startup dei giovani under 35, tra i vari interventi anche quello di suor Alessandra Smerilli, nota economista e sottosegretaria al Dicastero vaticano dello Sviluppo Umano Integrale; infine la domenica è stata la giornata rivolta alla sostenibilità sociale con un’attenzione particolare ai temi della povertà educativa, alla disabilità e ai diritti civili. Filo comune è stata la ricerca delle soluzioni che uno sviluppo sostenibile serio e concreto esige.
Per questo il riferimento principale rimangono i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, un programma d’azione sottoscritto nel settembre del 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, delineando la strada da percorrere nei prossimi 15 anni: i Paesi aderenti, infatti, si sono impegnati a raggiungere gli obiettivi comuni entro il 2030. L’Italia, insieme al resto dell’Europa, in ritardo rispetto al raggiungimento di alcuni obiettivi, ha purtroppo subito un ulteriore rallentamento a causa del diffondersi della pandemia, la quale ha inevitabilmente dovuto sostituire nel breve periodo priorità e strategie di intervento. Resta però la volontà ad impegnarsi e il Festival per il sociale organizzato dalla Rai è una buona pratica che promuove con convinzione i temi della sostenibilità e sensibilizza le comunità da vicino. Un’esperienza che sicuramente ha avvicinato il Servizio Pubblico al sociale, portando gli intervenuti alla condivisione reciproca attraverso l’approfondimento dei temi sullo sviluppo sostenibile, con un riguardo particolare ai bambini e ai ragazzi che, come più volte ricordato da papa Francesco, rappresentano non solo il futuro ma anche il presente della nostra società, costretti, almeno per ora, a pagare il prezzo più alto delle scelte del passato.