La cristianità lacerata dalla guerra

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Tra Oriente e Occidente storiche distanze, una frattura non ricomposta tra Roma e Costantinopoli che riemerge nel conflitto in Ucraina

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di Giampaolo Atzei

Cento giorni di guerra tra Russia e Ucraina e da Oriente grondano parole di odio per l’Occidente. Un grande dolore, per una ferita aperta alle frontiere dell’Europa, in un mondo che ancora si cullava nella pace costruita dopo la seconda guerra mondiale, il cuore lacerato della cristianità. Scrutando oltre l’orizzonte delle bombe, delle violenze sui civili, dei missili che sventrano i palazzi, delle madri che piangono i figli caduti, ci si affanna al capire le ragioni di una guerra che, come ogni conflitto, appare inutile e irragionevole, anche se esistono delle cause, delle dinamiche, che di certo nulla possono giustificare ma almeno aiutare a capire.
C’è chi scarica la colpa di quanto sta accadendo sulle spalle dell’Occidente, sul suo allargarsi ad Est, come modello sociale ed economico, come alleanza militare, sin troppo vicini agli eredi della Grande Madre Russia, nostalgica di impero, tra zar, oligarchi e gerarchi di partito. Anche così, senza volerlo ammettere, affermiamo che è colpa dell’Occidente, colpa nostra, riconoscendo che siamo pur sempre figli e nipoti degli imperialisti e colonialisti che hanno sfruttato Africa e Americhe, distrutto popoli e culture, alimentato schiavismo e razzismo. Buttiamo giù le statue di Cristoforo Colombo, figurarsi se non abbiamo delle responsabilità pure in questa guerra, anche se magari la grande colpa dell’Ucraina è solo quella di aver rivolto lo sguardo alle democrazie imperfette dell’Occidente invece che sciogliersi tra le braccia delle autocrazie Orientali. Russia e Turchia alla Cina, democrature le chiamano, sono luoghi in cui si vota, dove il potere starebbe nel popolo che però alla fine non sceglie nulla ed al quale nulla si rende.
Eppure in questa grande crisi c’è ancora altro ed è tutto dentro il cuore della cristianità, della nostra millenaria storia. Questa è una guerra tra cristiani e non tanto tra latini e ortodossi, sebbene tutto ancora passi per Costantinopoli e Mosca, la seconda e terza Roma; è la memoria di una relazione irrisolta tra Oriente e Occidente, almeno da mille anni, da quando si è consumato lo scisma tra ortodossi e cattolici e dopo che Costantinopoli è stata violentata e saccheggiata dai crociati, per potere e denaro. Qualche decennio prima che Cristoforo Colombo arrivasse in America, la nuova Roma sul Bosforo è caduta in mano turca, senza che l’Occidente riuscisse a far molto per salvarla. La guida dell’Ortodossia è formalmente rimasta a Costantinopoli, oggi Istanbul, dove ancora si trova, ma il potere, l’attitudine della Chiesa d’Oriente a condividere scettro e altare con Cesare, lo czar, è passata a Mosca, la terza Roma, che si è elevata al ruolo di custode dell’Ortodossia, della Fede incorrotta, contro gli infedeli e l’arroganza occidentale. E così, Costantinopoli, la seconda Roma che doveva unire Occidente e Oriente è svanita, l’illusione del ponte eurasiatico non si è più ricomposta. I secoli sono passati ma le distanze no. In questo nodo irrisolto, reso visibile a tutti dalla difficoltà e dalla prudenza del Papa a parlare col Patriarca di Mosca mentre s’incontra abitualmente con quello ecumenico di Costantinopoli, sta tutta la diffidenza di una relazione irrisolta tra Occidente e Oriente, tra fratelli che non si parlano, anzi si odiano e si uccidono. “C’è ancora lo spirito di Caino, che guarda Abele non come un fratello, ma come un rivale, e pensa a come eliminarlo” ci ha ricordato papa Francesco per Pasqua, alzando il grido su questa ferita sanguinante nel corpo della cristianità. Papa Francesco invita a “credere nella vittoria dell’amore, per sperare nella riconciliazione”, di fronte a una tragedia alimentata dall’egoismo storico e dalla sete di potere, questa dev’essere l’ora della buona volontà, dei cristiani che traducono in fatti concreti il desiderio di pace. Anche a dispetto della storia. 

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Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 21 del 12 giugno 2022