Emergenza sanitaria, confronto tra Regione e territorio

505 visualizzazioni
3 minuti di lettura

Sanità. L’assessore Nieddu scarica sul Commissario per l’emergenza Arcuri la mancata realizzazione del centro Covid al S. Barbara di Iglesias

di Manolo Mureddu

I recenti accadimenti nell’ospedale Sirai di Carbonia, per quanto riguarda il divampare di alcuni focolai di Covid-19, il contagio di decine di persone fra ricoverati e operatori sanitari e, addirittura, il decesso di alcuni pazienti, nonché le conseguenti dure polemiche scoppiate in ambito politico locale, sono stati oggetto lo scorso venerdì 15 gennaio della Conferenza socio-sanitaria del Sulcis Iglesiente tenutasi alla presenza, oltre che dei sindaci del territorio, anche dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, della direttrice del Presidio Ospedaliero Unico Giovanna Gregu e, infine, del consigliere regionale Michele Ennas.

Il vertice, svoltosi per ragioni di sicurezza in videoconferenza, è stato convocato dalla presidente della Conferenza Paola Massidda, oltre che per le note vicende del Sirai anche con altri punti all’ordine del giorno come, ad esempio, la mancata realizzazione del centro Covid nell’ospedale Santa Barbara di Iglesias. E in generale per capire cosa non abbia funzionato nelle strutture sanitarie del territorio nelle settimane scorse e cosa intendano fare l’ATS e la Giunta regionale per scongiurare altre situazioni di questo tipo e per potenziare i servizi sanitari nel Sulcis Iglesiente.

La discussione si è svolta in maniera franca con i sindaci del territorio che hanno criticato apertamente la gestione dell’emergenza sanitaria e l’inadeguato livello di comunicazione da parte della dirigenza sanitaria nei giorni più caldi dell’emergenza epidemica all’ospedale Sirai. Un punto sul quale la dottoressa Gregu ha risposto illustrando le difficoltà incontrate dagli operatori sanitari nella gestione di quelle fasi concitate e in alcuni momenti drammatiche. Secondo la dirigente il personale sanitario pur nelle sue ristrettezze di organico dopo il contagio di molti operatori nei reparti interessati dai focolai avrebbe agito col massimo impegno e professionalità possibili in una situazione di quel tipo. Mentre sull’esordio del virus dentro la struttura e il contagio dei primi pazienti (risultati negativi all’atto del ricovero) Gregu ha addebitato le responsabilità all’inattendibilità dei test e quindi a dei falsi negativi che avrebbero tratto in inganno i sanitari permettendo l’entrata del Covid-19 in ospedale. Tesi questa che non ha pienamente convinto gli amministratori locali, benché meno convince i parenti delle vittime già pronti a tutelarsi, per conoscere la verità dei fatti, nelle sedi opportune. Altro punto su cui i sindaci hanno presentato le proprie rimostranze alla dirigente (auspicando per il futuro una maggiore collaborazione) è stato quello legato alla scarsa o inadeguata comunicazione di ciò che stava accadendo.

Sul potenziamento delle strutture sanitarie nel territorio, l’assessore Nieddu ha risposto alle richieste dei sindaci affermando che sarebbero disponibili 167 milioni di euro in ambito regionale, una parte dei quali, proporzionalmente agli altri siti interessati, sarà destinata agli ospedali del Sulcis Iglesiente. Nel contempo ribadendo, in ottica futura, la volontà della Giunta regionale di realizzare nel territorio un nuovo ospedale per il quale esisterebbero già le risorse economiche stanziate ma su cui ancora non esiste una delibera di indirizzo. Un tema accolto con freddezza dagli amministratori in quanto la sua realizzazione necessiterebbe comunque di un arco temporale molto lungo, mentre le criticità degli ospedali territoriali si stanno manifestando adesso in maniera ancora più grave a causa della pandemia. “Pertanto, è stata la richiesta dei sindaci, gli interventi di potenziamento degli ospedali Sirai, Cto e Santa Barbara, soprattutto per quanto riguarda l’ampliamento degli organici, vanno realizzati adesso”.

L’altro punto su cui Nieddu è intervenuto rispondendo alle sollecitazioni degli amministratori, alcune delle quali già apparse più volte nelle cronache degli ultimi mesi, è stato quello inerente la mancata (finora) realizzazione del “centro Covid” all’ospedale Santa Barbara così come previsto dalla delibera regionale del 9 luglio scorso. Su questo argomento il decisore politico ha spiegato che la responsabilità di realizzare la struttura contenente almeno 12 posti letto per la terapia intensiva, sarebbe tutta in carico al Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri. In quanto la scelta della Regione a suo tempo, così come altre 18 in ambito nazionale, fu quella di affidare questo compito alla struttura sanitaria allo scopo di attrarre gli investimenti statali previsti per questo genere di interventi, senza ricorrere alle già esigue risorse del bilancio regionale. Una tesi, anche questa, che non ha convinto tutti i sindaci i quali però hanno invitato la Regione, per ciò che è di sua competenza, a sollecitare la struttura commissariale nazionale a portare a compimento la realizzazione del centro a Iglesias. In maniera tale da essere pronti, per ogni evenienza, a ogni situazione di emergenza che potrebbe verificarsi. E nel contempo anche a ridare nuovo smalto alla struttura del Santa Barbara colpevolmente dismessa e smantellata negli anni scorsi dopo l’ultima riforma dei servizi ospedalieri.

In attesa di riscontri certi sugli impegni presi nella conferenza socio-sanitaria con i rappresentanti istituzionali del territorio, si registra un’ispezione del “nucleo antisofisticazione” all’ospedale Sirai di Carbonia in risposta, si apprende da indiscrezioni, agli svariati esposti della Rls aziendale rispetto alle condizioni di lavoro dei dipendenti. La percezione è che questa vicenda sia ben lungi dall’essere conclusa.