Segno positivo per le dichiarazioni dei redditi 2018: cresce il reddito in Sardegna, Buggerru nella top ten dei Paperoni isolani
di Annalisa Atzei
Dimmi quanto reddito denunci e ti dirò chi sei. Potrebbe simpaticamente sintetizzarsi così la lettura dei numeri emersi dalle dichiarazioni dei redditi relativi al 2018 presentate nel 2019 dai contribuenti sardi. È più che realistico, infatti, al netto dei furbi che ogni anno tentano di eludere il fisco italiano, restituire una fotografia della condizione economica dei sardi dall’interpretazione delle loro denunce dei redditi. Anche se è ormai quasi certo che già dall’anno prossimo lo scenario cambierà, a causa degli effetti negativi del coronavirus sull’economia isolana, il 2019 ha segnato per i sardi una serie di dati positivi che confermano un trend favorevole rafforzatosi negli ultimi anni. L’analisi dei dati, condotta dal SSEO (Sardinian Socio-Economic Observatory), individua innanzitutto l’aumento del numero dei contribuenti pari a 1.067.426 (6.235 soggetti in più rispetto all’anno precedente), circa il 65% della popolazione residente. In questo caso il dato sardo risulta inferiore alla media italiana, pari al 69%, e quintultimo tra le regioni italiane: in Trentino Alto Adige i contribuenti sono l’80% della popolazione complessiva mentre in Campania, ultima regione in graduatoria, non superano il 55% del totale. Passando all’ammontare dei redditi, nel 2019 in Sardegna si è arrivati alla cifra record di 19.062.467.000 di euro dichiarati, 606 milioni in più rispetto al 2018. Questa crescita del +3,3%, di poco superiore alla media italiana, porta l’isola a rappresentare il 2,17% del reddito complessivo prodotto in Italia. Un approfondimento dei numeri relativi ai redditi fa emergere le differenze sostanziali col resto del Paese. Per quanto riguarda la distribuzione dei contribuenti per fascia di reddito dichiarato, circa 21 mila cittadini sardi (il 2,01%) hanno dichiarato un reddito pari a zero; nella fascia di reddito tra zero e 5mila euro si collocano ben 178.912 cittadini, pari al 16,8% della popolazione, dato più alto della media italiana che nello stesso intervallo registra il 14,3% dei contribuenti; 186.803 invece i cittadini con un reddito compreso tra i 5 mila e i 10 mila euro. Sommando queste due fasce di reddito – dai 0 a 10 mila euro – si arriva a ricomprendere circa il 35% del totale dei contribuenti pari a 387.183, oltre un terzo dei sardi dunque dichiara di vivere con un reddito inferiore ai 10 mila euro. Tra i 10 mila ai 29 mila euro si colloca la percentuale più alta dei contribuenti sardi, circa 508 mila pari al 47,6%: di questi, 300 mila non superano i 20.000 euro mentre i restanti 200 mila si collocano tra i 20 e i 29 mila euro. Dall’altra parte troviamo le fasce dei contribuenti con i redditi maggiori che raggruppano complessivamente 170 mila soggetti dichiaranti più di 29.000 euro. Nel dettaglio: 132.268 dichiarano tra i 29 e i 50 mila euro (pari al 12,39% complessivo), 33.008 tra i 50 e i 100 mila (pari al 3,09%). Infine ci sono i cosiddetti ricchi, in totale 6.136, che dichiarano cifre superiori ai 100.000 euro e che in Sardegna rappresentano lo 0,56% del totale dei contribuenti. Il Ministero dell’Economia e Finanze ha reso noto anche il numero dei contribuenti sardi che hanno dichiarato un reddito superiore ai 120.000 euro: in tutto i Paperoni nell’isola sono 3.343, un numero in crescita che fa registrare 324 unità in più rispetto alla dichiarazione dei redditi del 2017. Complessivamente questo gruppo di contribuenti ha dichiarato 649 milioni di euro con una media di 194 mila pro capite.
Dove vivono i ricchi in Sardegna? I comuni coinvolti sono solo 83, tutti gli altri non hanno la fortuna di avere tra i loro abitanti un cittadino con un reddito che supera i 120 mila euro. Il comune con la più alta percentuale di Paperoni è la città di Cagliari con 12,2 ricchi ogni mille abitanti, seguita da Arzachena (9,81) e Domus De Maria (8,81); al settimo posto Buggerru (7,30) che supera Golfo Aranci e Sassari (rispettivamente undicesima e dodicesima con 6,06 e 5,61); al 15mo posto il comune di Calasetta con 4,84 davanti a Olbia, La Maddalena e Alghero. Un ultimo elemento da mettere in evidenza è, infine, il reddito medio per contribuente e regione: in Sardegna, il reddito medio è cresciuto del 2,48%, in linea con i dati nazionali, ma nonostante questo aumento rimane molto ampio il divario rispetto ai numeri delle regioni del centro-nord. In una classifica immaginaria la Sardegna, con 18,2 mila euro per contribuente si colloca nella parte bassa della graduatoria in compagnia delle regioni del sud Italia. Il reddito più alto è quello della Lombardia con 25,6 mila euro, il dato peggiore è della Calabria che supera di poco i 15 mila euro per contribuente. Il dato sardo si pone quindi ad un meno 15% rispetto alla media italiana pari a 21,6 mila euro per contribuente e ad un -41% rispetto alla media lombarda.