Il consiglio comunale di Iglesias, riunito il 15 marzo scorso, approva il bilancio di previsione, l’opposizione denuncia il mancato confronto
di Miriam Cappa
Iglesias nel 2021 punta a mantenere lo status quo: questo il succo del bilancio di previsione approvato in Consiglio comunale il 15 marzo. Ad alzare la mano è stata solo la maggioranza che lo ha illustrato senza una parola da parte del sindaco Mauro Usai. Nell’atto che segna la metà del suo mandato ed è anche il primo a tener conto della pandemia tutto è rimasto alla filosofia 2020: non aumentare tributi e agevolare famiglie, giovani e commercio. Ubaldo Scanu, assessore al Bilancio, ha chiarito che case e locali non affittati sono tassati maggiormente mentre rimangono sgravi per familiari che concedono appartamenti a figli o chi deciderà di venire a vivere a Iglesias che avrà gratis la Tari. Uguali pure le tariffe per mensa scolastica, scuolabus, affitti di punti sport mentre scompare la retta per l’ospizio: in città non c’è più, Casa Serena è chiusa da dicembre, il Municipio si liberato da una spesa di circa tre milioni di euro che, in questi anni, ha coperto la Regione salvando il Comune dal tracollo. L’unica novità è il recepimento del “canone patrimoniale unico” in cui, le nuove norme, hanno raggruppato le tasse per autorizzazione o esposizione pubblicitaria. Per il resto l’idea dell’amministrazione Usai è proseguire con turismo e zona industriale (recentemente acquisita dal Comune) che verrà resa fruibile per imprenditori, con un lavoro di squadra. “Cercheremo di avere Notteggiando – ha spiegato la Claudia Sanna, assessore alla Cultura – ma soprattutto stiamo puntando su progetti a lungo termine come i musei: la seconda sala al Minerario finirà entro l’estate e al Chiostro arriverà la mostra permanente di archeologia. Anche lo sport è cultura e la riqualificazione della Numero 2 ha permesso di praticarlo con le palestre chiuse costituendo una grande opportunità di aggregazione”. Entusiasta il gruppo Officina civica: per Nicola Concas è “un bilancio solido con una manovra di oltre 75 milioni di cui il 40 percento destinato a investimenti”, Federico Casti sostiene che è “migliorato rispetto all’anno scorso” e Matteo Demartis punta tutto (come i Pd Carlotta Scema e Marco Loddo) sui siti minerari e turismo. Per l’opposizione nulla si è realizzato delle linee di mandato: non si vedono fondi europei e si rifiuta il confronto coi cittadini. “Ho sentito parlare di investimenti sul turismo – ha chiarito Valentina Pistis (Riformatori sardi) – ma pare che la visione si fermi all’apertura dei siti minerari, non possiamo cadere, ancora una volta nel monotematismo minerario”. Per Federico Garau (M5s) in campagna elettorale si era promesso altro: “Ora siamo arrivati ad avere, da una parte, un Mercato civico, per cui sono stati spesi ingenti fondi pubblici per dei progetti non condivisi con gli operatori, che mettono a rischio numerosi posti di lavoro qualora resi definitivi, dall’altra Casa Serena che ha chiuso i battenti vedendo numerosi operatori essere licenziati e messi per strada e anziani smistati in fretta e furia in vari B&B della città”. Alberto Cacciarru (Iglesias in Comune) ha analizzato i numeri e incongruenze presenti nel bilancio dalla valutazione del rudere della Cantina sociale, che il Comune vorrebbe vendere a 2 milioni di euro, alle ipotesi di guadagno da “sanzioni, affitti e siti minerari non coincidono con i dati forniti dagli accessi agli atti. Per i chioschi ci sono evasioni da 300 mila euro. Non ho sentito una parola sulla Sanità e non abbiamo più un ospedale, siamo fermi con la consegna delle case popolari al 2017 cosa che ha portato gli abitanti a scendere a 24 mila. Voi affrontate i problemi come Casa Serena: chiudendo. Gli ospiti sono in B&b e dovete ancora spiegare perché 120 anziani costavano come 60. Vi atteggiate a salvatori della patria con i soldi degli altri: senza contributi della Regione non si sarebbero raggiunti equilibri di bilancio e neanche messa una lampadina nella Zona industriale”.