Si è svolta online la nuova campagna socia #noslot per sensibilizzare giovani e famiglie verso i pericoli del gioco d’azzardo
di Annalisa Atzei
Gioco d’azzardo e gioco legale: se ne parla da anni in maniera sempre più incisiva, ma mai abbastanza, tanto che il fenomeno non sembra arginare i suoi effetti sulla salute e il benessere di un numero di italiani coinvolti in costante aumento. L’arrivo della pandemia, come descrivono molto bene i numeri, ha in questi mesi ingannevolmente addolcito gli effetti della dipendenza da gioco patologico per via della chiusura delle sale da gioco, ma la tendenza al ribasso non corrisponde alla soluzione del problema, aggravato invece dall’estendersi del gioco online e dal consumo dei gratta e vinci. Per sensibilizzare ancora una volta il Paese, per il prossimo 19 aprile, il Movimento No Slot ha organizzato una mobilitazione social e virtuale per riportare i riflettori sul pericolo dell’azzardo, in previsione anche di quello che nei prossimi mesi si preannuncia un problema che si ripresenterà in tutta la sua gravità col ritorno dei giocatori alle slot machine e alle sale da gioco. Come raccontato tra le pagine del periodico Vita, realtà editoriale che insieme alla Comunità Casa del Giovane di Pavia ha costituito a livello nazionale l’Associazione, in quell’occasione sui social verranno condivisi e rilanciati contenuti e post contro il gioco d’azzardo: un invito che parte dai giovani per coinvolgere coetanei e adulti. Bambini e ragazzi, infatti, non sono esenti dall’essere coinvolti ed essere vittime del gioco patologico. L’età media dei giovani che si avvicina per la prima volta all’azzardo si sta abbassando sempre di più e spesso, purtroppo, sono proprio i genitori a portarli con sé all’interno di una sala scommesse, convinti che non esistano conseguenze pericolose e che lo slot machine rappresentino solo uno “svago”. Anche in Sardegna, come presentato di recente da una ricerca condotta dall’Eurispes, la domanda di gioco non è diminuita, confermando come il mondo dell’online, del Lotto e delle lotterie registrino nell’isola una crescita costante e significativa, accompagnata anche da un incremento delle attività illecite. A cinque anni dall’entrata in vigore della legge no slot, che da due anni prevede la misura efficace del “distanziometro”, il quale prevede che vi sia almeno una distanza di 300 metri (500 nei comuni con più di 5 mila abitanti) degli esercizi commerciali che hanno al proprio interno dispositivi di gioco d’azzardo rispetto a scuole, ospedali, residenze per anziani, sportelli bancomat, istituti di credito, luoghi di culto e di aggregazione e compro oro, è impossibile abbassare la guardia, con regioni come il Piemonte che proprio in queste settimane sta tentando di far approvare un progetto di legge che se approvato cancellerà l’obbligo delle distanze. Il messaggio che la giornata No Slot vuole mandare è dunque forte e chiaro, come spiega Simone Feder, psicologo e portavoce del Movimento no slot: un no deciso all’azzardo in ogni sua forma, dalle scommesse sportive alle slot machine fino ai gratta e vinci. “L’obiettivo è la sensibilizzazione. Stimolare i giovani, coinvolgendo famiglie, associazioni e territorio, per creare quel senso critico e quegli anticorpi che contrastino questo fenomeno diabolico sempre più aggressivo e mutevole”. I social network accoglieranno contenuti, post, foto e video per informare e sensibilizzare un pubblico virtuale che a sua volta potrà partecipare cliccando sul materiale online e ricondividendo a sua volta con l’hashtag #noslot.