Iglesias, produttività al minimo

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Secondo uno studio di Confartigianato il comune di Iglesias ha l’indice di produttività più basso dell’Isola

Produttività, Sulcis Iglesiente ai minimi ai termini

di Annalisa Atzei

Quando si parla di livello di produttività raggiunto in un paese, ciò a cui ci si riferisce è la quantità di beni e servizi prodotti in media dagli individui che lavorano in quel territorio divisa per l’unità di tempo. Proprio a questo indicatore fanno riferimento i dati presentati dall’Istat e rielaborati dall’Osservatorio per le PMI (Piccole Medie Imprese) di Confartigianato Imprese Sardegna, e che analizzano la produttività e il valore aggiunto delle imprese e dei dipendenti sardi rispetto all’anno 2015, data dell’ultima e più recente rilevazione. L’Istituto di Statistica ha, per la prima volta, effettuato la stima delle principali variabili di conto economico delle imprese con un dettaglio superiore rispetto al passato, fornendo così delle indicazioni importanti sull’apporto che i comuni capoluogo di provincia (sia attuali che ex) hanno dato al valore aggiunto delle imprese nei settori Industria e Servizi.
In Sardegna è Cagliari la città che detiene il primato della produttività di addetti e imprese. Infatti, ogni dipendente che nel capoluogo regionale viene impiegato nelle aziende della manifattura, delle costruzioni e dei servizi, produce di media 41.082 euro di valore aggiunto (dove con valore aggiunto si intende per ogni produzione la differenza tra il valore dei ricavi e l’ammontare degli acquisti di beni e servizi effettuati da terzi). Al contrario, è Iglesias la città con l’indice di produttività più basso dell’Isola con 26.653 euro per dipendente. Una differenza tra i due centri di ben 14.429 euro. Se il piazzamento di Cagliari, prima nella classifica sarda, può essere considerata quasi una conferma, al pari del riconfermato secondo posto di Sassari (35.382 ogni addetto), a sorpresa il terzo gradino del podio viene occupato da Oristano che, con 34.367 per dipendente, ruba il posto d’onore a Olbia con 34.254. Ultime posizioni regionali, ma anche in termini assoluti rispetto alla classifica nazionale, per Carbonia (30.684), Tempio (30.574), Lanusei (29.621) e come detto, Iglesias. A livello nazionale, su 116 capoluoghi di provincia ed ex provincia, Milano è prima per produttività nel totale dei settori, con un valore aggiunto per addetto pari a 70.547 euro. A ruota seguono poi Bolzano con 68.902 euro, Siena con 60.133 euro, Brindisi, primo capoluogo del Mezzogiorno, con 58.160 euro e Roma con 57.054 euro. Tra le sarde Cagliari si classifica al 49esimo posto, Sassari all’83esimo, Oristano all’89esimo, Olbia al 92esimo, Tortolì al 98esimo, Nuoro al 100esimo, Villacidro al 102esimo, Sanluri al 105esimo, Carbonia al 108esimo, Tempio al 109esimo, Lanusei al 111esimo e Iglesias al 115esimo (penultimo) posto. Dati non incoraggianti per i capoluoghi minerari e che purtroppo le tendenze sembrano confermare anche per gli anni successivi al 2015. Tuttavia, come dichiarato da Stefano Mameli, Segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, va evidenziato che “la classifica non giudica la voglia e la capacità di lavorare dei dipendenti, ma semmai giudica le condizioni, fisiche e di opportunità, in cui operano le aziende sarde. La produttività di una impresa, infatti – continua Mameli – dipende soprattutto dalle condizioni in cui essa riesce a operare”.

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