
Dal santuario della Madonna delle Grazie ad Anghiari. Suor Freeda e Suor Pravina salutano Iglesias pronte per una nuova missione.
di Valeria Carta
“Con tutto il cuore ringraziamo il Signore”, con queste parole è iniziato il discorso di saluto di Suor Freeda e Suor Pravina al termine della celebrazione eucaristica che ha segnato il loro commiato dalla comunità iglesiente. Dopo cinque anni trascorsi al Santuario della Madonna delle Grazie, le prime due sorelle ad essere giunte dall’India, sono state trasferite nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, nella terra di Anghiari, al confine tra l’Umbria, le Marche e la Toscana. Ad attenderle la comunità di San Bartolomeo che hanno raggiunto la settimana scorsa.
Davanti alla domanda sul perché questa decisione di fondare una nuova casa, Suor Freeda non ha dubbi: “noi siamo missionarie”. Una vita per gli altri che si concretizza anche nella consapevolezza che “noi Suore dobbiamo obbedire e siamo chiamate a fare la volontà di Dio e a dire sempre “Eccomi”. Suor Freeda e Suor Previna, come è nello stile della loro congregazione, non hanno mai cercato la sicurezza personale o il quieto vivere, ma piuttosto si sono sempre spese per il bene delle persone. Continueranno a farlo anche oltre mare: “ci occuperemo di pastorale dei ragazzi, di iniziative di animazione per i giovani, ma anche di un centro diurno per anziani e altre strutture di socializzazione per persone diversamente abili. Oltre alle attività ambulatoriali e domiciliari di tipo socio-sanitario, del centro di ascolto e supporto in favore delle persone in difficoltà, e dei servizi di accoglienza”. Tanti nuovi incarichi che aspettano Suor Freeda e Suor Previna. Anche se loro non dimenticheranno gli anni trascorsi al Santuario della Madonna delle Grazie e in particolare le feste celebrate in onore di quella che chiamano “la Madonna nostra”.
“Quando siamo arrivate ad Iglesias avevamo paura perché non conoscevamo nulla”, ha ricordato la madre superiora, “ma quando abbiamo visto la Madonna siamo state felici perché sapevamo che lei non ci avrebbe mai lasciate sole”.
A presiedere la celebrazione di saluto padre Giovanni Atzori, ex provinciale dei frati cappuccini. Fu lui, durante il suo mandato, ad accogliere in Sardegna le Suore di San Tommaso dall’India. Un sentito ringraziamento è andato a lui e alla comunità religiosa locale, principalmente nella persona di Padre Maurizio, parroco e guardiano. “Siamo cresciute con voi”, ha precisato Suor Freeda sottolineando come, anche grazie a loro, si siano ambientate sempre di più. “Abbiamo lasciato le nostre Suore, mamme, papà, parenti e amici, ma qui abbiamo trovato tanti amici, mamme, papà”. Non sono mancati i ringraziamenti anche per la famiglia diocesana, per il vescovo, Giovanni Paolo, per don Carlo e tutti i sacerdoti, ma ancora per le sorelle clarisse e giuseppine.
Un pensiero affettuoso, infine, è andato anche a tutti i frequentatori del santuario: “abbiamo vissuto con voi, ci siamo trovate bene con voi, il Signore e la Madonna ci hanno accompagnato tutti insieme”. Un grazie sentito quello delle sorelle di San Tommaso che fin dall’inizio hanno potuto contare sul supporto, incoraggiamento e benevolenza di tutti.
Palpabile l’emozione e la commozione dei tanti presenti alla celebrazione eucaristica. La comunità iglesiente ora sarà guidata da Suor Jennifer, nuova madre superiore al santuario, che porterà avanti il suo compito aiutata da Suor Gracy, nuovo acquisto della comunità, giunto dall’India lo scorso aprile. “Il Signore vi benedica tutti. Noi vi ricordiamo nella nostra preghiera, vi vogliamo bene”. Queste le parole finali del discorso condotto in tandem dalle due consacrate che si raccomandano: “un caro saluto a tutti gli iglesienti”.