
Presentata all’ExMe di Carloforte, dall’associazione culturale Saphyrina che ha rinnovato le cariche sociali, l’Antologia tabarchina, opera postuma di Nicolo Capriata
di Giampaolo Atzei
L’associazione culturale Saphyrina, nell’ultima domenica di novembre ha presentato all’ExMe di Carloforte l’ultimo libro dell’indimenticabile Nicolo Capriata, “Antologia tabarchina alla Spoon River” (Fausto Lupetti editore, 2021).
L’opera è stata pubblicata postuma sebbene fosse ormai pronta alle stampe. “Lo confesso – scriveva nella presentazione – questo piccolo scritto non lo volevo pubblicare, volevo lasciarlo nel cassetto del mio privato, per una mia intima soddisfazione. Tant’è che di questo mio “vezzo” ne erano informati solamente mia moglie Luciana, mia musa consigliera, e il mio fraterno amico Checco. Invece, tralasciando l’occasione, il modo e il perché, mi trovo ora tra le mani questa Antologia tabarchina alla Spoon River. Scritta un po’ per gioco, un po’ sul serio, si propone di raccontare, tra realtà e fantasia, fatti e personaggi che hanno caratterizzato quasi trecento anni di storia cittadina. Un piccolo florilegio che, come il lettore vedrà, è suddiviso in momenti storici diversi vissuti dalla comunità. È un piccolo lavoro non finito, in divenire (del resto un libro non si esaurisce mai in sé). Ho trattato al momento solo alcuni punti, tra l’altro in modo non armonico”. Come in un testamento spirituale, Nicolo scriveva ancora che “riuscirò a portarlo a termine se il tempo, che per me ormai stringe (l’età non è dalla mia), me lo consentirà”. “Ci vuole fede e speranza, e queste non mi mancano di certo – concludeva – Avanti! Con tanta fiducia”.
Oggi, con il libro tra le mani, non possiamo che ringraziare Nicolo Capriata per la sua ultima grande dichiarazione d’amore alla tabarchinità, conclusa poco prima di lasciarci. Sulle orme dell’opera di Lee Masters, dove ogni poesia era la libera narrazione di se stesso da parte degli abitanti dell’immaginario villaggio americano di Spoon River, morti e sepolti nel cimitero sulla collina, Nicolo ha immaginato e dato voce, da amante della storia qual era, a volti e memoria della sua Carloforte. Apporto prezioso e fondamentale sono poi state le traduzioni dall’italiano al tabarchino curate da Maria Carla Siciliano.
Adesso, altri continueranno nell’opera avviata da Nicolo, con l’infaticabile impegno dell’Associazione Culturale Saphyrina che ha rinnovato il direttivo nei giorni scorsi, eleggendo alla presidenza Lorenza Garbarino, vice presidente Rosella Capriata, segretaria Giovanna Vitiello e tesoriera Anna Maria Garbarino.
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Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 44 del 19 dicembre 2021