Sant’Antioco. Celebrata alla presenza del vescovo la festa patronale nel rione Acai
Da 70 anni con Nostra Signora di Bonaria
di Tito Siddi
Da magazzino a tempio. È la storia di fede e identità del rione Acai di Sant’Antioco con la sua chiesa dedicata a Nostra Signora di Bonaria e la festa che si celebra il 2 settembre. Quest’anno il comitato oltre ad aver allestito appuntamenti civili importanti – tra cui la seconda edizione di “una partita per Roberto”, un incontro di calcio in ricordo di un indimenticabile atleta che per decenni è stato lo stopper e bandiera del Sant’Antioco Calcio, nonché infaticabile animatore della festa parrocchiale – ha programmato alti momenti religiosi tra cui la partecipata processione. Prima quella a mare dove la barca col simulacro, nel suo tragitto dal porto al lungomare cittadino, è stata scortata da numerose imbarcazioni. Poi quella a terra con un corteo ricco di una trentina di amazzoni e cavalieri, una tracca, banda musicale e diversi gruppi folk tra cui uno di San Giovanni Suergiu. Dalla Marina il corteo ha raggiunto la chiesa parrocchiale di piazza Aldo Moro dopo aver attraversato le vie principali della città dove è stata celebrata la Santa Messa. che è stata presieduta dal vescovo di Iglesias monsignor Giovanni Paolo Zedda. “È stata una bellissima festa parrocchiale, molto partecipata – ha commentato don Giulio Corongiu – che ha visto la partecipazione di fedeli anche dei paesi vicini”.
La storia della festa della patrona di naviganti nasce nel 1947 quando il parroco dell’unica chiesa cittadina e il suo giovane viceparroco cercarono nel rione Acai un locale da adibire a cappella, a servizio degli abitanti del rione composto da minatori e lavoratori della carbonifera. La direzione delle miniere venne loro incontro concedendo l’uso di un piccolo magazzino adibito a deposito attrezzi dove vi fu costruito un piccolo altare. Nasceva così la parrocchia che fu dedicata a Nostra Signora di Bonaria, patrona dei naviganti e da 70 anni è celebrata la festa. In seguito, con l’aumento della popolazione e le trasformazioni del rione si continuò a celebrare le messe in uno stanzone di uno stabile vicino, sino agli anni ’80 – ‘90 quando nel rione fu realizzato l’attuale tempio ricco di una grande vetrata artistica, statue e quadri d’autore.
Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 31 del 16 settembre 2018