L’ingresso del nuovo parroco don Vittorio Scibilia a Domusnovas, guiderà insieme le due parrocchie Vergine Assunta e Sant’Ignazio di Laconi
di Giampaolo Atzei
foto di Efisio Vacca
Domusnovas conserva nel suo nome il segno della speranza e della vita che si rigenera. In un tempo lontano di cui conservano memoria solo i luoghi e non più gli uomini, le “case nuove” hanno preso il posto delle vecchie, in un cammino di continuità e rinnovamento che riconosciamo negli avvicendamenti delle famiglie, nel ciclo della storia, nell’accogliere i parroci chiamati al servizio di una comunità. Questa storia che continua e si rinnova, nella sera di domenica 4 ottobre si è riconosciuta nell’accoglienza per don Vittorio Scibilia da parte della sua nuova famiglia pastorale nella comunità parrocchiale della Vergine Assunta. Mercoledì pomeriggio lo ha poi abbracciato la comunità di Sant’Ignazio di Laconi, ma sono stati solo due passi di un unico percorso, perché il vescovo Giovanni Paolo lo ha chiamato ad essere pastore di un intero paese, articolato nelle due comunità parrocchiali, con le loro storie e specificità, distinte ma unite nella medesima guida.
Alla presenza del vescovo mons. Giovanni Paolo Zedda e dei confratelli don Giampaolo Cincotti, don Maurizio Mirai, don Giorgio Fois e don Giancarlo Nonnis (suo successore nella parrocchia di Fluminimaggiore), don Vittorio Scibilia è stato accolto da un applauso scrosciante alla lettura del decreto vescovile che lo nominava parroco nel paese del Cixerri, affidandolo alla Vergine Assunta, a Santa Barbara e San Giovanni. È stato un saluto corale, espressione di una pluralità di gruppi di preghiera e pastorale, dalla catechesi al coro, dalla Caritas agli scout, in cui le tante famiglie domusnovesi che frequentano la parrocchia vivono con intensità la propria fede. “Benvenuto don Vittorio, qui trova un terreno fertile per le vocazioni” ha detto Alessio Mura, segretario del consiglio pastorale della parrocchia Vergine Assunta e priore della Confraternita della Madonna Addolorata, ricordando come nel comune sotto il Marganai tre ragazzi stiano rispondendo alla chiamata in seminario e recentemente sia stato ordinato don Francesco Mannu, dopo le passate ordinazioni di don Demetrio Pinna e mons. Walter Erbì. “Stiamo camminando nella via tracciata da don Giovanni Frongia e don Cristian Lilliu” ha proseguito Mura, ricordando come la parrocchia custodisca una forte impronta nella carità e una religiosità espressa tramite “riti e tradizioni secolari che non hanno conosciuto interruzione”. Chiaranna Zedde Baghino, in nome della parrocchia di Sant’Ignazio di Laconi, ha poi sottolineato come la parrocchia sorta nel rione di Cracchera sia una comunità giovane per fondazione la cui “testimonianza è basata su un clima familiare e fraterno”, attenta agli ultimi e animata dalla “preghiera costante del giovedì per le vocazioni”, con un ruolo importante svolto dagli appartenenti al Terz’Ordine Francescano.
Facendo riferimento alla parabola evangelica della vigna, mons. Zedda nella sua omelia ha invitato la comunità alla preghiera per il nuovo parroco e per l’intera comunità, perché “il Signore ci aiuti a fondare la nostra vita uniti a Gesù come i tralci alla vite” e ci dia la forza di “essere testimoni della sua presenza in mezzo a noi”. “Siamo chiesa perché uniti a Gesù, viva testimonianza dell’amore gratuito di Dio” ha detto il vescovo, ricordando come i contadini della vigna, il nuovo Israele, siamo noi, una consapevolezza che ci deve guidare nel nostro vivere quotidiano.
A conclusione della celebrazione, il sindaco di Domusnovas Massimiliano Ventura ha portato il benvenuto della civica amministrazione al nuovo parroco: “Da domani mattina la casa comunale sarà sua – ha detto Ventura – come è accaduto con gli altri parroci ci confronteremo per la crescita di questa comunità”.
“Grazie grazie grazie!” ha infine concluso nel suo saluto don Vittorio, emozionato nel ricordo di una ricorrenza a lui cara, essendo stato ordinato diacono giusto il 4 ottobre di undici anni fa. “Con questo spirito francescano di servizio, con semplicità e con la mia pochezza vengo a voi” ha detto il nuovo parroco, facendo tesoro della testimonianza del venerabile Carlo Acutis: essere ciò che Dio vuole e l’eucaristia come “autostrada per il cielo”. Seguendo la volontà di Dio, diretti a Gesù, il cammino di don Vittorio è tracciato: “Gesù non vi delude, aiutatemi!”.