Si è svolto on line sui social della CEI il Convegno catechistico nazionale, oltre 40.000 collegamenti per la diretta streaming
di don Maurizio Mirai
direttore Ufficio Catechistico Diocesano
Il 25 settembre 2020 dalle 17.30 alle 20.00 si è svolto il primo Convegno online per i Direttori degli Uffici Catechistici Diocesani e tutti i catechisti delle parrocchie italiane. L’incontro si è svolto con una doppia modalità di partecipazione: i direttori diocesani avevano a disposizione un collegamento riservato in videocall, attraverso le piattaforme di Cisco Webex Events; mentre tutti i catechisti e collaboratori diocesani impegnati sul territorio potevano seguire i lavori in diretta streaming tramite i canali social Facebook e Youtube della Conferenza Episcopale Italiana. Nonostante la situazione sanitaria l’Ufficio Catechistico Nazionale ha voluto proporre seppur in maniera diversa, un momento di incontro e di scambio per poter affrontare meglio la cosiddetta “ripartenza”. La conferenza online è iniziata con il saluto del Direttore UCN don Valentino Bulgarelli. Dopo un breve momento di preghiera e l’intervento di S.E. Mons. Erio Castellucci, presidente della CEDAC, vari relatori come don Roberto Repole, i prof. Pier Cesare Rivoltella e Pierpaolo Triani si sono susseguiti con i loro qualificati e preziosissimi interventi e hanno offerto ulteriori spunti per approfondire e continuare ad arricchire le linee guida della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede, l’Annuncio e la Catechesi. Tra i vari interventi riportiamo il contributo del prof. Rivoltella che ha scelto di far risuonare, nella chiave di una comunicazione (digitale) che possa ricostruire e mantenere le relazioni, quattro “immagini potenti” usate da papa Francesco durante il periodo più acuto della pandemia in Italia. Da “una nuova immaginazione del possibile” ha tratto il compito di “una comunicazione poetica e generativa”, ovvero che “sfugge alle regole” e alle omologazioni. Dal “non dimenticare chi è rimasto indietro” ha fatto discendere la responsabilità di ridurre un divario digitale che è soprattutto alfabetico, di linguaggio, e in ultima istanza culturale, di capacità di lettura. Rivoltella ha proseguito suggerendo di vivere “la profezia della contemplazione”, nel senso di contrastare una comunicazione sempre più veloce, darsi il tempo di letture profonde, ritagliarsi “lo spazio dell’ascolto e della risonanza”. Possiamo dire che “Ripartiamo insieme” è stato un successo! Oltre 40.000 collegamenti per la diretta streaming del primo Convegno Nazionale online dell’Ufficio Catechistico Nazionale. I video delle conferenze possono essere riguardati nel sito dell’Ufficio Catechistico Nazionale https://catechistico.chiesacattolica.it
La testimonianza di una catechista
Claudia Meloni
Siamo abituati agli incontri in presenza ma è stato piacevole condividere quest’occasione di formazione, possiamo confermare che le “nuove tecnologie” non sono solo un pericolo ma una bella opportunità e la circostanza è caduta proprio nella settimana della beatificazione del giovane Carlo Acutis, come se avessimo un chiaro sostegno ed incoraggiamento che anche questa nuova strada possa essere percorsa per portare nel mondo la bella notizia del Vangelo.
Un incontro on line per camminare insieme in questo tempo che richiede di resistere alla tentazione di soluzioni frettolose, ora come non mai, occorrerebbe calma e la capacità di osservare le condizioni di questo momento causate dall’emergenza sanitaria e delle risorse che ogni comunità ha e vuole mettere a disposizione, per affrontare insieme anche questa sfida e per incoraggiare, accompagnare e sostenere il cammino in questo delicato passaggio.
Non ci siamo sentiti isolati in questo tempo di “distanziamento” ma appartenenti ad una comunità ancora più estesa e che ora si esprime anche con questi nuovi mezzi.
Io l’ho seguito è stato bello sentirsi in un “abbraccio ed in un cammino online”. Nel complesso confortante sapere che i catechisti non sono stati “spazzati via” o chiusi in casa terrorizzati e che esistono ancora.
Purtroppo veniamo informati dai mass media con notizie estremamente martellanti di questo virus e molti fedeli hanno rinunciato alla partecipazione delle celebrazioni religiose. Sicuramente tutto questo clamore farà impaurire troppe persone ma farà anche una selezione tra cristiani credenti e cristiani con poca fede.
Ricordiamoci che nel tempo i cristiani non si sono mai fermati davanti alle difficoltà, alle malattie, alle guerre ed hanno portato avanti il progetto di Dio nella storia. Ecco, sono convinta che ora come sempre non dobbiamo lasciarci spaventare dal male, dalla sofferenza e dalla paura della morte ma essere segno visibile di vita cristiana vissuta in pienezza e gioia, in vista della vita eterna e tutto con serenità, semplicità e senza clamore.