La storia di Annalisa, davanti alla crisi mai chinare il capo

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Annalisa Coccodi al lavoro nella sua bottega e forno

di Maria Paola Marongiu

Quella di Annalisa Coccodi è una storia avvincente, una storia che fa sperare. Settima di dieci figli, dall’età di 11 anni lavora in casa, aiutando la madre nei vari lavori domestici, e fuori casa occupandosi delle persone anziane, “l’unica mia retribuzione in quel periodo era una tazza di latte la mattina e tanti insegnamenti.” In casa impara l’arte della cucina sarda dalla madre, “mia madre era una persona di sani principi e mio padre un gran lavoratore, si sono spogliati di ogni cosa per noi figli, donandoci un’educazione basata sulla fede cristiana”. L’infanzia di Annalisa non è stata semplice, le esperienze lavorative nel corso della giovinezza l’hanno forgiata, creando quel carattere duro e tenace che solo chi le sta vicino riesce ad interpretare correttamente. La piccola Annalisa diventa poi una giovane donna, il suo carattere combattivo continua a presentarsi quando viene assunta per tre mesi come manovale edile in un cantiere comunale a Villanovafranca: “Eseguivo gli ordini del capocantiere ma ero sempre felice di fare il mio lavoro, non mi sono tirata indietro perché è ciò che mi hanno insegnato i miei genitori, lavorare dignitosamente e ringraziare il Signore”.
Successivamente sposerà il suo attuale marito con il quale avrà due bellissimi figli. La vita con Annalisa non è stata molto bonaria, a causa dei suoi vari problemi di salute non potrà più lavorare come governante e badante e in questo periodo entra come collaboratrice in una pasticceria di Serramanna per tre anni e mezzo. Qui amplia le sue conoscenze nell’ambito della pasticceria e ne rinforza delle altre. Purtroppo nel suo percorso di vita la nostra imprenditrice perde un fratello, morto in giovane età, quest’ultimo aveva da sempre avuto il desiderio di aprire un negozietto di generi alimentari insieme alla sorella, ed è proprio da qui che Annalisa combatte per realizzare questo progetto. Dopo il licenziamento del marito dalla Vesuvius Italia, la famiglia decide di investire l’intera liquidazione nell’apertura di questa attività, senza arrendersi e nonostante le mille difficoltà incontrate. “Pochi purtroppo sono i finanziamenti, a 50 anni senza aiuti e senza risorse è difficile andare avanti, ma comunque non voglio mollare”. Nasce così L’Antica Bottega, pastificio e negozio di generi alimentari, a Serramanna, dove Annalisa prepara completamente a mano i prodotti della tradizione nostrana, fatti con ingredienti genuini acquistati a km zero: “Non voglio assolutamente competere con quei prodotti industrializzati che troviamo a poco prezzo nei supermercati, io voglio riportare in tavola gli antichi sapori delle nostre mamme e nonne dando un valore aggiunto a ciò che mangiamo”. Annalisa crede in quello che fa e con il suo spirito legato alla fede cristiana continua a non arrendersi e a credere nei suoi sogni: “Senza Dio non avrei la forza, ancora oggi lo continuo a ripetere a me stessa ed anche se per realizzare questo progetto ho tolto tanto alla mia famiglia, se dovesse andare male pazienza, sono pronta ad accettare la volontà del Signore”.