
La nascita della nuova associazione dall’esperienza dei volontari che dal 2016 curano la chiesa francescana: “Tante idee per il futuro“
di Ilaria Perduca
È la storia di un percorso, lungo e impegnativo, partito dal luglio 2016, quello della neonata associazione “Amici di San Francesco”, iniziato quando i frati decisero di concludere la loro esperienza nella chiesa di San Francesco ad Iglesias. Fin da subito una decina di volontari appassionati presero la decisione di non voler rischiare di vedere chiusa una chiesa molto amata dagli iglesienti le cui mura racchiudono memoria spirituale, storica e culturale. Degna di nota la presenza di uno tra i più importanti tesori del territorio, gelosamente custodito, il retablo della Vergine del parto, di Antioco Mainas. Ma non solo, San Francesco, è punto di riferimento e casa per i gruppi di preghiera quali la Milizia dell’Immacolata, del gruppo scout Agesci Iglesias 1 e da qualche anno punto di accoglienza per i pellegrini del Cammino di Santa Barbara. L’impegno di gestione fin da subito si è dimostrato non da poco, dove lo sguardo della Provvidenza si è unito allo spirito di servizio dei laici e alla presenza dei sacerdoti che si sono messi a disposizione per non privare la celebrazione della Santa Messa, primo tra i quali don Giorgio Cuccu ricordato con profondo affetto e gratitudine. Un’opportuna divisione in turni perché la chiesa potesse rimanere aperta, la gestione e la manutenzione della struttura, un bisogno fin da subito di avere un’organizzazione più definita con responsabilità condivise e che ha visto la sua attuazione dal punto di vista normativo il 2 maggio quando i 22 soci fondatori, un gruppo variegato e omogeneo di volontari costituito da varie fasce di età, partendo dai giovani trentenni fino agli ancor più giovani ottantenni, hanno apposto le loro firme nell’atto costitutivo diventando a tutti gli effetti un’associazione di promozione sociale e che a breve entrerà nel registro unico nazionale come ente del terzo settore. Un atto giusto e dovuto non solo ai fini burocratici, ma una garanzia per la comunità che ora potrà vedere a chiare lettere quali sono gli obiettivi che l’Associazione porta avanti, in un vicendevole scambio di sostegno con Diocesi e cittadinanza. La chiesa di San Francesco nell’ultimo anno è stata fulcro di importanti attività religiose e non, tra cui l’ordinazione episcopale di Mons. Walter Erbì, le manifestazioni musicali di preambolo della Settimana Santa e per ultimo il 35° anniversario di Casa Emmaus. Quali i progetti per il futuro? “Le idee sono tante e l’entusiasmo è alto – ci racconta Remigio Cabras, presidente fresco di elezione dell’Associazione – anzitutto abbiamo già ricevuto varie richieste per poter entrare nell’Associazione come soci e questo non può farci che piacere. Ora stiamo ultimando gli ultimi documenti, tra cui gli adempimenti assicurativi che permetteranno ai nostri soci di prestare servizio in sicurezza. L’impegno prossimo sarà senz’altro diventare un punto di riferimento per la Diocesi, per le attività sociali cittadine, la promozione e la condivisione dei momenti legati alla figura di San Francesco e il proseguimento dell’accoglienza ai pellegrini del Cammino di Santa Barbara. Contiamo poi tanto sulla presenza sacerdotale, fondamentale per non far mai mancare la Santa Messa domenicale. Insomma crediamo che il fare rete, metodo che abbiamo utilizzato in questi anni, sarà molto importante per la buona riuscita del nostro servizio”. L’augurio di “Ad Maiora!”, agli entusiasti Amici di Francesco, di certo non può mancare.
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Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 20 del 4 giugno 2023