Guerra in Ucraina, la solidarietà della diocesi di Iglesias

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Raccolti finora quasi 23.000 euro, la Caritas diocesana ha comunicato che la colletta sarà chiusa in diocesi domenica 9 maggio

Mentre si continua a sperare e a pregare affinché cessino quanto prima le violenze della guerra in Ucraina e continui operosamente il dialogo fra le parti, la diocesi di Iglesias, con il suo vescovo Giovanni Paolo, esprime la propria vicinanza alle popolazioni colpite dal conflitto armato.

+++ Articolo aggiornato venerdì 29 aprile 2022 +++

A oltre cinquanta giorni dall’inizio dell’invasione in Ucraina, il conflitto non si è ancora concluso. Si continua a sperare e a pregare affinché cessino quanto prima le violenze della guerra in Ucraina e continui operosamente il dialogo fra le parti. 

Caritas Italiana è in collegamento continuo con le Caritas che sono in Ucraina: Caritas Spes (della Chiesa latina) e Caritas Ucraina (della Chiesa greco-cattolica). Inoltre, Caritas Italiana opera in coordinamento con Caritas Europa e Caritas Internationalis e a supporto delle Caritas dei Paesi confinanti con l’Ucraina, le quali si stanno già adoperando per l’accoglienza delle persone in fuga dalle zone in conflitto.

«La guerra è quando quegli eventi che hai pianificato nel calendario in un istante perdono il loro valore e, come un fantasma del passato di pace, ti ricordano una vita tranquilla. La guerra è come un “mercoledì delle ceneri” che arriva una settimana prima del solito. La guerra è come se sette giorni diventassero un giorno solo. La guerra è un tempo prima e dopo. La guerra è quando le parole “ricordati di essere polvere” si materializzano». Con queste parole don Vyacheslav Grynevych, direttore della Caritas-Spes Ucraina, è intervenuto (online) da Kiev giovedì 3 marzo, in occasione di un momento di confronto promosso dalla Caritas Italiana e aperto alle Caritas diocesane (presente anche la Caritas diocesana di Iglesias). «In questo momento difficile, c’è un grande bisogno di unità e sostegno. Abbiamo bisogno di sentire che non siamo soli». All’angoscia per i bombardamenti, le morti e i feriti che, come sempre, vedono coinvolti tantissimi civili si somma anche la preoccupazione per il numero di profughi in crescita che sta cercando di lasciare le proprie case per trovare riparo in altre parti dell’Ucraina e nei Paesi limitrofi. Al confronto (online) del 3 marzo ha preso parte anche Tetiana Stawnychy, Presidente di Caritas Ucraina, la quale da Lviv (Leopoli) ha lanciato un toccante appello: «Vi chiediamo di starci vicino con la solidarietà e la preghiera».

Caritas Italiana, insieme a tutta la rete delle Caritas diocesane, sostiene le due Caritas in Ucraina «con aiuti concreti e con un ruolo promozionale, con l’invito anche a riflettere sulle cause della guerra e con costante attenzione alle persone. È inoltre accanto e a supporto delle Caritas dei paesi confinanti, per aiutarle nell’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra». Caritas Italiana supporta varie attività e progetti delle Caritas in Ucraina, fin dal 2014. I filoni di intervento che la Caritas Italiana sta attualmente seguendo sono:

  1. coordinamento con il network europeo e internazionale e comunicazione in Italia;
  2. supporto agli interventi umanitari in Ucraina;
  3. supporto agli interventi umanitari nei Paesi limitrofi;
  4. preparazione per l’accoglienza degli ucraini in Italia.

Come si legge in una nota del 5 marzo scorso di Caritas Italiana «i primi progetti di risposta ai bisogni emergenti (appelli di emergenza) definiti da Caritas in Ucraina e dalle Caritas dei Paesi limitrofi per consentire gli interventi emergenziali nelle prime settimane (beni di prima necessità, trasporto sicuro, accompagnamento delle persone in condizione di maggiore sicurezza possibile, accoglienza nei centri Caritas per rispondere ai bisogni primari, supporto psico-sociale) richiedono un impegno finanziario complessivo di circa 5 milioni di euro. A questi primi progetti di emergenza – prosegue la nota – ne seguiranno altri al fine di rispondere adeguatamente ed efficacemente ai bisogni emergenti e per garantire anche interventi umanitari di medio-lungo periodo».

Da parte della Caritas è inoltre costante il confronto con le istituzioni pubbliche (Ministero degli Affari Esteri, Ministero dell’Interno, Prefetture), con la rete delle associazioni cattoliche e con diversi attori non-governativi italiani.

Una nota del 24 marzo scorso della Caritas Italiana sottolinea come l’impegno della rete Caritas sia cresciuto sensibilmente: lo sforzo richiesto dalle Caritas nazionali in Ucraina e nei Paesi limitrofi per i primi mesi di interventi è di circa 20 milioni di euro, al momento scoperto per più del 50%. Il supporto economico, tecnico e materiale di Caritas Italiana sta andando anzitutto a favore degli interventi umanitari promossi dalle due Caritas nazionali ucraine (Caritas Ucraina e Caritas Spes) dove la situazione si sta aggravando, perché la popolazione civile sta diventando un bersaglio sempre più frequente: case, scuole, ospedali e altre infrastrutture critiche sono state colpite con attacchi militari in tutta l’Ucraina. 

Dal 21 al 22 marzo, grazie alla collaborazione con l’ong “Solidaire” e il supporto di “Open Arms”, con i primi “voli umanitari” dalla capitale della Polonia (Varsavia), sono arrivate alcune centinaia di profughi dall’Ucraina in Italia per essere accolti da alcune Caritas diocesane. I “voli umanitari” sono una modalità veloce e sicura promossa da Caritas Italiana per far arrivare in Italia i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Tra le prime persone in arrivo principalmente donne e bambini, che godranno di un permesso di protezione umanitaria temporaneo. Anche le Caritas diocesane della Sardegna, compresa quella di Iglesias, sono pronte ad accogliere nelle prossime settimane oltre un centinaio di profughi attraverso questo canale, in attesa di ricevere indicazioni dalla Caritas Italiana sui tempi di arrivo. Si tratta di una prima fase di accoglienza, che dovrebbe preludere a un modello di “accoglienza diffusa” che vedrà verosimilmente coinvolte strutture religiose e parrocchie, ma anche numerose famiglie che si sono rese disponibili già da tempo in tutto il territorio regionale.

In data 11 aprile 2022, il Dipartimento della Protezione civile ha pubblicato un Avviso per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per lo svolgimento di attività di accoglienza diffusa sul territorio nazionale, a beneficio dei profughi ucraini. A questo avviso risponderà nei prossimi giorni anche la Caritas Italiana, che coordinerà la disponibilità delle diocesi italiane. Anche le Caritas diocesane della Sardegna, compresa quella di Iglesias, sono pronte a fare la propria parte nell’accoglienza.

La rete delle Caritas diocesane opera in sinergia con le iniziative promosse da Caritas Italiana per fronteggiare l’emergenza. In questa sezione è possibile consultare gli aggiornamenti sui programmi di aiuto umanitario e sul piano di accoglienza.


La Chiesa diocesana di Iglesias continua a fare appello affinché ognuno faccia la propria parte. Si rinnova l’invito alle comunità parrocchiali e a ogni persona di buona volontà a dare il proprio contributo. Si sollecitano le parrocchie a sensibilizzare le rispettive comunità parrocchiali e a promuovere momenti di preghiera e di approfondimento conoscitivo sull’emergenza in atto. La Caritas diocesana si rende disponibile con i propri collaboratori, in particolare con il Gruppo diocesano di educazione alla giustizia, alla pace e alla mondialità. Si ribadisce che non sono previste raccolte e spedizioni di beni materiali (alimentari, coperte, medicinali, ecc.) da inviare in Ucraina e si raccomanda alle Caritas parrocchiali di evitare di aderire a raccolte di alimenti, vestiario e medicinali se non concordate a livello diocesano e di operare sempre in rete (in coordinamento con la Caritas diocesana) e non da soli. L’aiuto in denaro, coordinato dalla Caritas Italiana, è il modo più semplice ed efficace per far giungere la solidarietà della Chiesa italiana a quelle popolazioni. Le collette, personali e comunitarie (anche a livello parrocchiale), potranno essere versate sul seguente conto:

DIOCESI DI IGLESIAS – CARITAS DIOCESANA
Codice IBAN: IT 36 M 01015 43910 000000016779
Causale: “Europa/Ucraina”

Al 29 aprile 2022 la cifra raccolta, già inoltrata alla Caritas Italiana, è pari a € 22.860,00.

Tale cifra è stata ottenuta grazie alla generosità di:

  • Parrocchie e comunità religiose (59,7%);
  • Dotazione propria della Caritas diocesana (17,5%);
  • Privati (13,7%);
  • Associazioni di volontariato (9,1%).

Il Consiglio Episcopale Permanente della CEI, riunitosi a Roma dal 21 al 23 marzo 2022, rinnovando «l’invito a intensificare la preghiera perché si ponga la parola fine all’atrocità di un conflitto folle», ha esortato le Diocesi italiane ad attivarsi, come segno della concreta solidarietà di tutti i credenti, per una giornata di raccolta fondi da inviare entro il 15 maggio p.v. a Caritas Italiana.

Per tale ragione, la Diocesi di Iglesias chiuderà la propria colletta una settimana prima, ovverosia domenica 9 maggio 2022, e provvederà a pubblicare, sul proprio portale e sulle pagine del giornale diocesano, l’elenco dettagliato degli offerenti.

Ogni altra forma di disponibilità, anche al fine di attivare una mappatura delle risorse umane e logistiche connessa alle accoglienze, può essere inviata a: emergenzaucraina@caritasiglesias.it

Il portale www.caritasiglesias.it rimane sempre aggiornato per fornire tutte le informazioni disponibili.

Bucha (Ucraina): funzione commemorativa sulle fosse comuni. Foto Chiesa greco-cattolica ucraina SIR
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