


di Giampaolo Atzei
Cinque chilometri da percorrere a piedi, quasi duecento persone lungo un tratto del Cammino Minerario di Santa Barbara, attraverso le campagne di Iglesias ferite dall’incendio del 26 giugno. Si è svolta così, nel pomeriggio di sabato 30 settembre 2017, la giornata diocesana per la Custodia del Creato.
Tante persone, credenti e laici, escursionisti esperti e non, tutte unite dalla comune idea che la Natura appartiene a tutti, un bene di tutti e a tutti spetta il dovere di rispettarla e custodirla. Una bella testimonianza di Chiesa in uscita, con i piedi poggiati sul terreno ancora nero per il fuoco di questa estate, arso dalla siccità, in qualche tratto sterile per eredità dell’industria mineraria.
Eppure, in questa terra così attaccata dall’uomo, ecco i verdi germogli delle piante tra i rami bruciati, lentamente, una forza inestinguibile, la bellezza del Creato rinasce anche dove il fuoco ha significato distruzione e morte. Quel verde germoglio è speranza, idea che anche nelle prove più dure, come il risollevarsi dai danni di un incendio, arrendersi è parola proibita, mai chiudere le porte alla speranza, quel verde che rinasce ci parla come segno del Risorto. È stata una giornata vissuta a diretto contatto con la natura, ripercorrendo i sentieri che da Monteponi – precisamente dagli scavi di Is Cungiaus, dove il gruppo si è radunato – sino al colle del Buon Cammino sono anche segni di passaggio dell’uomo nella storia del nostro territorio. Dall’area archeologica di Monte Casula, scrigno di quelli uomini che per primi, 8000 anni fa, vissero in questa zona, alle vestigia di archeologia industriale delle miniere, segno dell’operosità dell’uomo, del lavoro, del contrastato rapporto con la terra e le sue materie prime. Come ha ricordato la Madre Abbadessa Suor Elisabetta, nel suo intervento all’arrivo dei pellegrini nel Santuario del Buon Cammino, è stata un’esperienza vissuta dal “santuario della fatica e del lavoro di Monteponi al santuario della preghiera dedicato a Maria”. Ed arrivo migliore non ci poteva essere, al tramonto di una sera luminosa e rinfrescata dalla brezza settembrina, sul colle che domina la valle e permette di contemplare le meraviglie del Creato. Poi, dopo la preghiera, sul sagrato del Santuario, si è esibito il giovane pianista Junhee Kim, le cui note sono scese dal colle sulla città ormai illuminata per la notte. La giornata è stata anche un intenso momento ecumenico, promosso dalla nostra Chiesa diocesana con la Chiesa Battista e la Chiesa Ortodossa, nel pieno auspicio del Tempo del Creato, vissuto nel Santuario sulla base di canti e preghiere predisposte dalle Sorelle Povere di Santa Chiara. Era presente la pastora della Chiesa Battista di Carbonia Elizabeth Green, mentre, per un improvviso problema di salute, non ha potuto essere presente padre Nikolay Volskyy, parroco in Cagliari della Chiesa Ortodossa di Mosca.
Il tutto si è concluso alla luce della riflessione del vescovo di Iglesias mons. Giovanni Paolo Zedda Non sono poi mancate le riflessioni più tecniche e scientifiche sulla tutela del Creato, in particolar modo in relazione al problema degli incendi ed all’uso del suolo: il dott. Giovanni Asoni, comandante del dipartimento del Sulcis Iglesiente del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale della Regione Sarda, e il prof. Angelo Aru, già docente di pedologia all’Università di Cagliari ed esperto di levatura internazionale sui fenomeni della desertificazione, hanno portato un contributo di competenze e conoscenze ai partecipanti. Il primo è intervenuto a Is Cungiaus, prima della partenza, mentre prof. Aru si è intrattenuto nella pausa ai piedi del colle del Buon Cammino, prima della salita finale.
Infine, altro importante risultato della giornata è stato il lavoro sinergico tra uffici, enti e associazioni che ne hanno permesso il felice esito.
La diocesi di Iglesias, in particolare l’Ufficio per la pastorale sociale e il Creato, quello per le Comunicazioni Sociali e il Progetto Policoro, ha operato in collaborazione con la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara per buona parte della logistica.
Tra i vari, hanno poi offerto il loro patrocinio e contributo la Coldiretti, che ha organizzato il punto ristoro con frutta locale, la società Igea, che ha aperto al pubblico accesso l’area di Is Cungiaus e messo a disposizione gli spazi per il parcheggio e l’accoglienza, i Comuni di Iglesias e Carbonia, presenti con i loro amministratori all’evento.