Pubblicato il secondo volume di “Saggi recenti sul Concilio” a cura di Tonino Cabizzosu. (PFTS University Press – distribuzione Messaggerie Libri)
di Mario Girau
“Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Questo brano (6,12) del Vangelo di Giovanni è diventato quasi un imperativo categorico per Tonino Cabizzosu che ormai da sette anni porta negli scaffali delle biblioteche i frutti sistematici delle sue ricerche sul Concilio Vaticano II. Inizialmente per documentare il contributo dato dai vescovi sardi a quello che Giovanni Paolo II considerava “l’avvenimento fondamentale della vita della Chiesa contemporanea” e, in tempi più recenti (1919 e 2021), per fissare in una raccolta organica “Colligite Fragmenta”, perché “ne pereant”, recensioni di pubblicazioni che hanno come argomento l’assemblea ecumenica annunciata da Giovanni XXIII il 25 gennaio 1959 ai cardinali, riuniti nella sala capitolare del monastero benedettino di S. Paolo.
I fragmenta perdono in questo modo l’aspetto di “pezzi” separati e avanzati per diventare tessere di un mosaico che lentamente si delinea e si sviluppa nel secondo volume di “Saggi recenti sul Concilio” (PFTS, University Press, 2021, pagg. 250, € 26,00).
Il rischio della frammentarietà Cabizzosu l’ha messo in conto in un’opera costruita nel corso degli anni, su input esterni (studi di altri autori), sui più vari argomenti, legati dal “file rouge” conciliare che accomuna tutti i contributi, anche quando sembrano apparentemente lontani. Come nella prima delle sei sezioni (“Linee generali”, “Papi e Concilio”, “Vescovi conciliari”, “Sacerdoti e religiosi del Concilio”, “Laici del Concilio”, “Donne e Concilio”) dove in 22 articoli si parla di era costantiniana e cattolici del Sessantotto, di chiese del dialogo e “Humanae vite” alla luce degli Archivi vaticani. “Il fine giustifica i mezzi” direbbero gli epigoni di Machiavelli ricorrendo a una frase, che l’autore del “Principe” non ha mai scritto, per spiegare l’obiettivo che Cabizzosu indica chiaramente: “La pubblicazione intende essere un omaggio al Concilio, a cinquantacinque anni dalla sua chiusura e, in pari tempo, anche un invito a non dimenticare quell’evento così importante definito la «bussola del nuovo millennio»”. Alla preoccupazione dello storico, l’autore aggiunge quella dell’uomo di Chiesa: “Il rischio che esso venga dimenticato, marginalizzato o, peggio, contestato, è sotto gli occhi di tutti”. Questo non piace al sacerdote professore emerito di Storia della Chiesa, ma anche impegnato nella prima linea della pastorale ordinaria. “Il Concilio – osserva Tonino Cabizzosu, che mentre scrive queste parole sembra rivolgersi ai suoi alunni della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna e ai fedeli delle sue parrocchia di Bottidda, Ardara, Ittireddu – non è una realtà statica, che ha espresso le sue potenzialità in tempi passati, ma un evento dinamico tutto da scoprire”. Il grande biblista arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, diceva che un Concilio della portata storica del Vaticano II richiede almeno cent’anni prima di manifestare tutte le sue potenzialità.
“Colligite fragmenta” è la sintesi armonica di tre competenze e sensibilità che sono nelle corde di Cabizzosu. Quella storica: gli “appunti per una riflessione” costituiscono un saggio da consigliare a ogni studente che prepara un esame monografico sul Vaticano II. Quella giornalistica: le recensioni sono articoli di giornale, brevi (poco più di 5 mila battute), chiari, accessibili a tutte le categorie di lettori. Quella del buon parroco: portare la conoscenza teologica e pastorale ai livelli più semplici conservando intatta, forse anche esaltata, dignità e valenza della Parola”.