Custodire ed accompagnare i giovani nella Fede e nella Vita

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Pastorale Giovanile. Nella parrocchia di Villaperuccio la veglia di preghiera in preparazione all’Avvento

di Alessandra Strina
Servizio diocesano di Pastorale Giovanile

Sabato 30 novembre è stata presieduta da mons. Giovanni Paolo Zedda la veglia di preghiera per i giovani presso la chiesa parrocchiale Beata Vergine del Rosario a Villaperuccio. La Parola di Dio “guida” dell’incontro era “Li ho custoditi nel Tuo amore” (Gv 17) ed è stata proprio la Cura e la Custodia il motivo predominante che ha caratterizzato la Veglia in preparazione all’Avvento 2019.
“Un umano rinnovato, per abitare la terra”: con queste parole, i giovani ed adulti sono stati chiamati a riflettere sulla riscoperta umana dell’abitare la Terra prendendosi cura dei fratelli e del Creato come invita papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’.
La cura per gli altri, per se stessi, per il Creato e per Dio è stata sviluppata in diversi modi e gesti. La veglia è stata infatti scandita in tre momenti guidati dalla figura di Maria come custode del figlio di Dio. Il primo momento dell’annunciazione riguardava l’atteggiamento di custodire le belle notizie e il “Bello” negli altri richiamando il nostro battesimo come inizio della nostra fede, nata da un’annunciazione. Ancora oggi l’angelo Gabriele, come è stato inviato a Maria, è inviato a ciascuno di noi, amati da Dio, con l’invito a renderci disponibili ad accogliere il Figlio di Dio nella nostra vita.
Come Maria che ha custodito il figlio di Dio, durante i nove mesi della gravidanza, nel secondo momento, i giovani sono stati invitati a riflettere come anche noi, oggi, dovremmo essere custodi di Gesù, chiamati a renderlo vivo nelle nostre relazioni, a prendere coscienza che lui è dentro di noi: il momento è stato vissuto dal gesto di ricevere una stella sulla mano, simbolo della Sua Presenza in noi, per ricordare che siamo fatti di Cielo e di terra.
Il momento della nascita di Gesù è stato vissuto con l’attenzione alla culla dove lui verrà deposto, con l’invito a divenire culla per gli altri e per Dio, non mangiatoia maleodorante e un po’ pungente ma luogo accogliente dove poter avvolgere di tenerezza l’altro. Il simbolo che è stato usato è stato il gesto del prendere la mano del vicino invitando a prendersi cura dei fratelli seguendo la nostra fede che ci invita a custodire le creature di Dio, riconoscendo i peccati e pentendoci di cuore.
Questi tre momenti sono stati vissuti in preparazione all’adorazione eucaristica.
Nella conclusione il vescovo ha consegnato ai presenti il calendario delle attività previste dal Servizio di Pastorale Giovanile per il triennio 2019-2022.

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