Chiamati alla consolazione degli afflitti

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Domusnovas. Celebrata nella parrocchia della Vergine Assunta la Giornata diocesana del Malato, presenti tanti volontari e gruppi dell’OFTAL e UNITALSI

di Bernardo Crobu
Foto di Efisio Vacca

Domenica 16 febbraio, in occasione della XXVIII Giornata del Malato, la comunità cristiana di Domusnovas si è stretta attorno del suo Pastore, Mons. Giovanni Paolo Zedda. Centro della giornata diocesana è stata la Celebrazione Eucaristica che si è svolta nella bella chiesa dell’Assunta, in cui è parroco da ormai sette anni don Cristian Lilliu. Sono convenuti a questa intensa giornata fedeli da tutta la Diocesi di Iglesias, molti malati, volontari e tantissimi giovani appartenenti alle associazioni di volontariato presenti e attive al servizio verso i più deboli dell’OFTAL e UNITALSI, con una nutrita rappresentanza dei giovani scout del gruppo “Domusnovas 1”.
Con l’ingresso del simulacro della Madonna di Lourdes, il Vescovo e i sacerdoti presenti e con il saluto del Direttore della Pastorale della Salute della Diocesi don Luigi Sulas, l’inizio della Giornata e della Celebrazione, nella quale il nostro Vescovo, spezzando la Parola del giorno, ha donato momenti di Luce e di insegnamento, sempre, come è sua consuetudine e con molta semplicità, nel mettere anche se stesso nella condizione di coloro che cercano la libertà che proviene proprio dalla Parola di Gesù. Libertà come afferma diverse volte, che arriva dai Comandamenti vissuti nell’Amore di Gesù diventando, essi stessi, guida alla vera libertà negataci dalla legge, “libertà che non ha limiti come il Suo amore”. Entrando in questa nuova consapevolezza, il Vescovo, ci propone un profondo esame interiore alla luce dell’Amore di Dio. Ed in effetti, se l’uomo è definito tale per il tipo di relazione che instaura con i propri simili, è uomo all’immagine di Dio; quando fa vivere e porta gioia, è uomo nella misura in cui non spezza gli altri al suo volere ma si spezza per gli altri che vuole servire. Dunque vivendo in questo contesto e sotto l’azione dello Spirito Santo, non rischieremo di uscire dalla prospettiva di pienezza, cadendo nella tentazione, facendo diventare il donarsi un bisogno per se stessi, e sotto la maschera del buon cristiano, nascondere un inconscio egoismo ed una affermazione di se. Ma se, come continua il nostro Vescovo, saremo docili all’azione dello Spirito, cercheremo in tutti i modi d’essere uomini e donne di pace e unità, proprio come vuole Dio. Particolarmente, continua nelle situazioni difficili, come nella sofferenza e difficoltà che incontriamo nella vita, diventano situazioni favorevoli per accrescere la consapevolezza che senza Dio non possiamo nulla. Tutto ciò ci sembra ovvio, può essere possibile seppellire lo splendore del Vangelo sotto la cenere della disperazione, ma è anche vero che grazie a Dio, la Chiesa Santa, Madre e maestra, non perde occasione, come quella di domenica scorsa, per metterci sotto il manto della Vergine Maria, per guarirci e condurci tutti, verso “il Pastore grande delle pecore” che continuamente ci invita: venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Al termine della celebrazione, tutti hanno potuto fraternizzare in chiesa in un momento di convivio e di condivisione.

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