Carloforte, la Pasqua vissuta sulle frequenze della radio

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Radio locali e facebook hanno permesso ai carlofortini sparsi in tutto il mondo di seguire da casa le celebrazioni pasquali

di Nicolo Capriata

Dalla domenica delle Palme alla domenica di Resurrezione, la Pasqua, sono saltati tutti i rituali della Settimana Santa a Carloforte come altrove. Niente benedizione delle palme, (ma ogni carlofortino ha posto all’ingresso di casa chi un ramoscello d’olivo chi un palmizio), niente processione di Venerdì Santo, nessun altro rito, se non le Sante Messe officiate con la chiesa vuota. O quasi, perché in occasione della Pasqua nelle messe principali celebrate dal parroco don Gianni Cannas (parrocchia di San Carlo Borromeo) era presente il Sindaco di Carloforte in rappresentanza di tutta la comunità tabarchina. Foto articolo carloforteMa ogni carlofortino ha anche potuto nella propria abitazione seguire la Santa Messa attraverso l’emittente locale Telemaristella. Ovviamente non è stata officiata la messa di mezzanotte. Ciò ha riportato alla memoria un’usanza che si teneva fino ai primi del Novecento quando la messa di mezzanotte veniva celebrata la mattina del sabato Santo e al termine della quale tutti si recavano alla marina dove immergevano i piedi a mare e dicevano in coro “Vattene via brüttù e spüzù che l’è resuscitàu nostru Segnun” (Vattene via brutture e puzza che è resuscitato nostro Signore). Deserte anche le messe celebrate nella parrocchia di San Pietro Apostolo (parroco Don Daniele Agus) ma molti fedeli le hanno potuto ascoltare attraverso le onde di Radio San Pietro. Che ha fatto qualcosa di più per i tanti carlofortini sparsi per il modo trasmettendo la messa via Facebook. È stato un successo, in tanti hanno approvato l’iniziativa e si sono fatti vivi e sentire via facebook da ogni parte del mondo, dal Cile (dove una tale signora Pellerano ha comunicato di essere cugina del parroco don Daniele Agus), come dall’Olanda, dall’Argentina e dal Belgio, da Londra e da Glasgow e da altre tanti paesi. È stata una cosa commovente, hanno detto a Radio San Pietro, ascoltare la voce di tanti tabarchini, alcuni dei quali hanno ascoltato la Santa Messa e altri hanno parlato del loro vivere nel regime del coronavirus. Indubbiamente, quantunque le chiese fossero vuote, sono state la radio e la tv comunitarie di Carloforte a farle virtualmente riempire di fedeli.

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