Incontro tra gli adolescenti e il vescovo della diocesi di Iglesias: sette passi nel tempo quaresimale della “Via della Croce”
di Sr Teresa ed equipe di Pastorale giovanile
Sabato 29 febbraio 2020 il Servizio di Pastorale Giovanile con il Vescovo ha incontrato alcuni adolescenti provenienti da diversi punti della diocesi ed alcuni gruppi della parrocchia di Nostra Signora di Valverde e della parrocchia Sant’Ignazio da Laconi di Domusnovas.
Sant’Ignazio da Laconi è stato il nostro “Amico speciale” con una piccola riflessione sulla grazia di vivere in un luogo dove un uomo ha saputo incontrare e vivere con Dio arricchendo tutti gli altri, ai quali ripeteva spesso ed ancora oggi ripete: “Tu sei del cielo”. Una felice combinazione che i due gruppi con altri che provenivano da Carbonia e da alcune altre parrocchie fossero legati da una storia di Bene e di Santità.
Abbiamo realizzato insieme piccoli aquiloni per ricordarci che il filo dorato che ci tiene legati a Dio non deve mai essere spezzato per volare bene. Mentre scrivevamo la frase “Cristo vive e ti vuole vivo” diversi tra noi adulti, educatori e catechisti hanno sentito rivolto l’appello ad essere Chiesa e credenti VIVI, grazie anche al modo di porsi e di dialogare degli adolescenti che ci hanno entusiasmato con la loro presenza e la loro testimonianza seria e coinvolta. Occhi che brillavano ci narravano ancora meglio delle parole, le esperienze di volontariato che stanno portando avanti nelle parrocchie grazie alla cura dei loro educatori.
Ripercorrendo la “Sua” Via della Croce, durante la Veglia, con sette passi compiuti insieme ai personaggi, abbiamo cercato di comprendere i sentimenti e gli avvenimenti della passione di Cristo, con una lettura diversa dal solito, in modo dialogato con Gesù e con i presenti, per illuminare la nostra esistenza e scoprire quanto il racconto evangelico rispecchi ciò che ci troviamo a vivere anche noi, oggi.
Abbiamo provato soprattutto a lasciarci amare ed interrogare dal Signore nelle pieghe e nelle piaghe più nascoste della nostra vita, quelle più riposte, quelle parti che teniamo strette, quelle dove Dio non è mai arrivato, perché non abbiamo voluto o non abbiamo saputo farlo arrivare.
Il tempo di Quaresima è l’opportunità per chiedere, cercare, bussare al Cuore di Dio. Tempo per riaprire la via del Cielo nella nostra vita e nella vita del mondo. Ci siamo lasciati aiutare anche da un simbolo e da una storia su un aquilone ribelle.
Con lo stile di chi si sente pellegrino alla ricerca di Dio, pellegrino che vuole essere trasformato, abbiamo chiesto, cercato e bussato al Cuore di Dio per noi e per tutti gli adolescenti e giovani della nostra Diocesi, con una preghiera particolare per Matteo Carta, 22 anni, che proprio in quel giorno ha avuto un terribile incidente. Non è mancata “l’orma” con il Suo nome, posta ai piedi dell’altare, segno di tutti i giovani che, in un modo o nell’altro chiedono la nostra cura e la nostra premura. Auguriamo a tutti i giovani di saper vivere questo tempo quaresimale come opportunità per cercare Gesù, Maestro e Signore della vita, per un incontro e per parole che risuonino prima di tutto nel cuore e dopo sulle labbra. A Lui siano rivolte le domande sgorganti dal cuore dei nostri giovani e da ogni cuore umano di fronte al mistero della vita e della morte. Da Lui solo si possono ricevere risposte che non illudono né deludono. Che si possa sperimentare che quando si ha a che fare con Gesù da cercatori si diventa cercati, da poveri che chiedono si diventa ricchi che tutto ricevono, da persone che bussano si diventa casa accogliente.