Colletta solidale per le popolazioni del Montiferru tramite la Caritas diocesana, che poi inoltrerà quanto raccolto alla diocesi di Alghero-Bosa
La diocesi di Iglesias, con il suo Vescovo Giovanni Paolo, esprime la propria vicinanza alle popolazioni coinvolte negli incendi di questi giorni, in particolare di sabato 24 e domenica 25 luglio. Ad essere colpita più duramente è la diocesi di Alghero-Bosa, anche se le fiamme hanno messo alla prova anche le comunità diocesane di Ales-Terralba (in particolare l’Alta Marmilla), Lanusei (Arzana), Oristano e in parte Sassari.
I danni più gravi si sono registrati a Cuglieri e Scano di Montiferro. Danni importanti anche a Santu Lussurgiu, Tresnuraghes, Sennariolo e in altre località del territorio. Lo scenario che appare a seguito delle fiamme è spettrale: alberi ridotti in cenere, boschi cresciuti nel tempo e bruciati in poche ore. Ai danni ambientali si aggiungono pure quelli che ricadono sul mondo produttivo, spesso costituito da un arcipelago di realtà familiari già messe a dura prova dalla pandemia, costruite con la fatica di anni di duro lavoro.
Ancora non è possibile effettuare una stima precisa dei danni materiali provocati dagli incendi, che appaiono comunque ingenti: aziende agricole, oleifici, birrifici e altre attività produttive andate in fumo. Sono circa 20mila gli ettari di boschi di leccio, sugherete, oliveti, pascoli e colture varie distrutti in poco tempo, oltre a un grosso quantitativo di bestiame andato perduto con danni economici assai consistenti.
La Chiesa tutta in Sardegna non è rimasta indifferente. I Vescovi esprimono la loro vicinanza con il comunicato pubblicato sul sito della CES. La Chiesa diocesana di Alghero-Bosa, in un proprio comunicato stampa, fa riferimento a migliaia di sfollati ed ettari di territorio andati perduti: tante le famiglie “che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni per mettersi in salvo dall’avanzare delle fiamme che, in alcuni casi, hanno completamente distrutto i sacrifici di tutta una vita. Stessa situazione per le aziende agricole e per gli allevamenti di bestiame, inceneriti dal fuoco. Da subito si è messa in moto la macchina degli aiuti volontari che ha contribuito, nell’emergenza, ad offrire sicurezza soprattutto alle persone che si trovavano in situazione di estrema necessità”. L’arcivescovo di Oristano e vescovo di Ales Terralba mons. Roberto Carboni, unitamente al suo Presbiterio, ha espresso la sua vicinanza alle comunità colpite pesantemente dal fuoco: “Il fine settimana ha segnato molti centri del nostro territorio che, a causa degli incendi, ha subito gravi e ingenti danni nelle campagne e arrecato grosse preoccupazioni alle comunità. È deplorevole che la nostra terra ancora sia stata ferita per mano dei suoi stessi figli che non hanno a cuore la cura della Casa comune. Assicuro tutta la mia vicinanza e solidarietà alle comunità colpite e in particolare a chi, a causa di questa piaga, ha perso i suoi beni e le sue attività”.
Anche la Chiesa diocesana di Iglesias non può restare indifferente e fa appello affinché ognuno faccia la propria parte.
Le collette, personali e comunitarie (anche a livello parrocchiale), potranno essere versate sul seguente conto:
DIOCESI DI IGLESIAS – CARITAS DIOCESANA
Codice IBAN: IT 36 M 01015 43910 000000016779
Causale: “Emergenza incendi Sardegna”
Successivamente, la Caritas diocesana inoltrerà le cifre raccolte alla diocesi di Alghero-Bosa.