Come si consuma un Convegno on line

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I fari accesi sull’incontro regionale della Milizia dell’Immacolata Regionale Sarda in collegamento su piattaforma on line tra Auschwitz e Oristano

di Sebastiano Scarpinati

Quello che qualche tempo fa era impensabile, inusuale, imponderabile, è ora diventata la prassi, la normalità, e ci voleva il Covid a rendere questo passaggio pressoché obbligatorio se non addirittura indispensabile. Ma ci pensate? Centinaia e centinaia di persone, lontane fra di loro anche migliaia di chilometri, hanno potuto e dovuto seguire, chi a casa, chi attorno ad uno schermo chi davanti al PC, un convegno che materialmente si svolgeva ad Oristano nel Santuario del Rimedio ed anche in terra di Polonia in quel di Auschwitz! Tutto on line, a partire dalle 9.30 del mattino fino ad oltre le 17.00 di pomeriggio. Meraviglioso, portentoso! Una marea di siti, di link, di piattaforme e … di pazienza! Il team organizzativo ha predisposto tutto nel migliore dei modi, collegamenti, orari, appoggio alla piattaforma; niente sarebbe potuto fallire, tutto doveva girare alla perfezione, c’era di mezzo la buona riuscita dell’iniziativa; ah la tecnologia! Io scalpitavo e non vedevo l’ora, ero in postazione già un’ora prima! Tutto era pronto per godersi la giornata mariana, non si poteva mancare né sbagliare, infatti il “saluto della Presidente Giuseppina Anselmeti e dell’Assistente padre Giuseppe Piga” me lo sono perso … Persooo? Sì, perso! Il mio link non funzionava, che fare? Arriva in mio soccorso Antonella (mia moglie) che a furia di smanettare riesce ad entrare nei saluti, però già registrati, ma pazienza. “Tu in questa materia non ci capisci niente” mi apostrofa! Non c’è male come incoraggiamento! Non demordo, dopotutto avevo tutti i link a portata di mano, in bell’evidenza.
Inizia la rincorsa al secondo appuntamento, quello delle 9.35, la “Preghiera iniziale e la catechesi” che era già partito da un quarto d’ora, ma niente, il mio cellulare non ne vuol sapere di connettersi, saltello qua e là fra i vari collegamenti e i link più disparati ma la catechesi delle suore proprio non la trovo. Scade la pazienza e iniziano a subentrare la confusione ed il panico; ma come è possibile? Non so come fare, diventerà il “dies irae”? Certo ci vuole perseveranza. Provvidenzialmente arriva in mio aiuto anche Federica (mia figlia) che dopo qualche tentativo riesce a farmi comprendere che uno dei collegamenti da me già visitati nei vari raid era proprio il mio, quello che cercavo e che avevo scartato. Ma io vedevo delle donne che si alternavano fra ambienti chiusi ed aperti, ora in semicerchio, ora in fila, con le loro preghiere e litanie, che per giunta parlavano una lingua a me sconosciuta, non certamente l’italico idioma; che ci azzeccavano! Fatto sta che, come per incanto, sento le dolci note della nostra lingua e finalmente la catechesi di Paola de Falco (missionaria dell’Immacolata) che con voce rassicurante, per me, ed argentina era già entrata nel tema del Convegno per l’ottantesimo del martirio di san Massimiliano Maria Kolbe “Non morì ma diede la vita” e ci spiegava il senso della vita di Kolbe e il senso che dovrebbe avere la nostra esistenza: i cristiani non possono morire perché operano la scelta di “offrirsi” continuamente, di dire “eccomi, offro il mio aiuto, la mia vita ma non muoio”, è un seme che si pianta, un seme di resurrezione a cui tutti gli uomini guardano ammirati! Ci parla di Madre Teresa di Calcutta, anche lei una milite e santa che ebbe a dire che padre Kolbe è stato un gran dono per il mondo intero. Ci parla di come padre Kolbe fosse allenato a “dare la vita” nella pratica della quotidianità. Ci parla “dell’essere madre” del santo polacco, nei suoi gesti di vita, fino ad essersi trasformato lui stesso nell’Immacolata; e questo, per lei, è il senso vero e profondo dell’Affidamento a Maria che tutti dobbiamo cercare. Si procede alle 11.00 con la messa, indefessamente dal vivo, e precisamente dal Santuario di Nostra Signora del Rimedio. Questa volta, udite udite, il mio link funziona alla perfezione, sarà perché si era stufato di giocare a rimpiattino e aveva avuto pietà di me! La Santa Messa è stata concelebrata dall’Assistente Regionale della M.I. sarda padre Giuseppe Piga e da Sua Eccellenza Monsignore Paolo Atzei Arcivescovo Emerito di Sassari. È stato il momento clou della giornata. I reverendi padri hanno elargito il “verbo” di Dio fra canti e musiche, in uno sfavillio di luci e alla presenza di alcuni fortunati militi. Monsignor Atzei, nella sua omelia, ricorda tanti momenti salienti della vita del santo che “non morì ma diede la sua vita”, alle 11.37 la professione di fede seguita dalla preghiera comune cadenzata dalle parole “Illuminaci o Signore”, quindi un bell’Osanna cantato, liberatorio direi. A seguire il Padre Nostro, lo scambio della pace da lontano, la Comunione dei fedeli sempre con la solita raccomandazione di tenere le distanze. Insomma una bellissima celebrazione che termina alle 12.05. Accidenti! Proprio adesso che ci stavo prendendo gusto occorre interrompere e attendere le 15.30 per il prosieguo della giornata mariana di Convegno. Sto già pensando al dilemma del futuro collegamento on line col sito, andrà a buon fine? Mah, vedremo! Nel frattempo faccio a tempo a vedere “in differita” una registrazione di Pinella in maschera che in attesa della S. Messa provvede ad inquadrare, per noi lontani, il coro nell’atto di fare le sue belle prove di canto: una visione di intermezzo. Ci siamo, è arrivato il momento forse più atteso, partono i video-messaggi con le testimonianze dei militi. Il mio link va che è una meraviglia! A turno tanti, ma proprio tanti militi si alternano per dire la loro sulla tematica della giornata. I collegamenti sono da Nuoro “Sacro Cuore”, da Tempio Pausania, da Oristano “San Francesco”, da Carbonia “Cristo Re” e “Maria SS. Addolorata”, da Cagliari “San Francesco” e “L’Annunziata”, da Nuoro “San Paolo”. È un momento di forte compartecipazione e commozione, una liberazione, una catarsi, è qui che le scintille kolbiane diventano prima faville e poi un bel firmamento, organate in un poema che denuncia l’infinito fluire del tempo e della vita in esso, pur anche quello pandemico, rinfrancato, però, dalla luce della pace cristiana, in Gesù, Maria, il Signore, lo Spirito Santo che tanto si sono compiaciuti nell’umile frate polacco che “non morì ma si è offerto”.
… e, dei messaggi, cosa vogliamo dire? Veramente belli, profondi, toccanti, andate a rivederli e a bearvi nel sentirli, con calma però, tanto sono lì registrati nella memoria del portale della M.I. Sarda, basta solamente cliccarvi sopra. Ne cito uno fra i tanti a memoria, “Dio vuole essere coccolato da noi …” di una semplicità geniale e sconvolgente, questa milite doveva essere veramente ispirata! Al termine, a sorpresa, i saluti finali organizzati dal gruppo M.I. di Iglesias che, intervallati da musiche e sullo sfondo di splendidi scenari, drammatizzano alcuni momenti salienti della vita del santo. Dulcis in fundo un canto su Maria interpretato da un bel duetto! È arrivato il momento dei ringraziamenti (e meno male che non sono linkati, non avrei garantito nulla altrimenti, mmhhh e se mia moglie avesse ragione sul discorso dell’informatica?), soprattutto agli organizzatori, bravi, bravi, bravi; ai militi che hanno seguito, ai dirigenti e a quei lettori che avranno la pazienza di leggermi fino in fondo. È stata una bella faticata ma piacevole, ne è valsa la pena!

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