Cantiere aperto nella Chiesa sarda per la tutela dei minori

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Incontro, a Oristano, del Servizio regionale per la lotta contro gli abusi. Primo obiettivo: un centro d’ascolto in ogni diocesi

di Mario Girau

Nei giorni scorsi si è riunito a Oristano il Servizio regionale, coordinato da don Michele Fadda (Cagliari), composto da Luca Manconi (Iglesias), Silvia Righini (Alghero- Bosa), Angela Deiana (Ales-Terralba), Michele Congiu (Nuoro e Lanusei), Giuseppe Atzori (Oristano), Salvatore Fois (Sassari) e Antonio Tamponi (Tempio-Ampurias e Ozieri). Per la lotta contro gli abusi la Chiesa in Sardegna si affida soprattutto alle donne. Primo obiettivo: apertura di un centro d’ascolto in ogni diocesi. “Con monsignor Roberto Carboni, referente dell’episcopato sardo per la tutela dei minori, nelle scorse settimane abbiamo condiviso – dice il coordinatore don Michele Fadda – il lavoro svolto presso le diocesi di appartenenza e approfondito strumenti di studio riguardanti l’attività di prevenzione, formazione e promozione di una cultura della tutela e della cura dei minori nella comunità cristiana. Si è pensato a un percorso formativo da realizzarsi attraverso una serie di giornate di studio rivolte agli operatori pastorali e ai sacerdoti delle diocesi sarde, riguardanti alcuni temi relativi alla ferita degli abusi nella chiesa e la promozione di una cultura della tutela e della cura dei minori; le buone prassi per la tutela dei minori in parrocchia e negli ambienti ecclesiali; l’abuso in rete”. Nel servizio, istituito obbligatoriamente per volontà della CEI in ogni regione e diocesi, prevale la figura femminile; almeno questa è la scelta fatta dalle diocesi di Ales-Terralba, Cagliari, Alghero-Bosa e Oristano: dei 24 “esperti” complessivamente designati 16 sono donne (di cui 4 suore) e 8 maschi ( 5 preti). Un orientamento che sembra comune anche alle altre chiese particolari sarde che stanno per ufficializzare i nominativi dei collaboratori del vescovo nell’adempimento delle sue responsabilità pastorali in materia di tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. “La composizione delle commissioni diocesane – spiega  padre Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano – risponde a diversi criteri: il primo è quello della disponibilità concreta delle persone a impegnarsi in tale servizio; il secondo é trovare, nel contesto prossimo delle comunità, professionalità specifiche, cioè pedagogisti, psicologi, educatori/ educatrici. Tra i preti si cercano persone con competenze di tipo giuridico, in diritto canonico, o con esperienze in campo psicologico. Innegabile però che la figura femminile, nella fase di ascolto delle vittime, offra maggiore tranquillità in chi deve parlare di abusi subiti spesso da figure maschili. In ogni caso, ogni commissione, sia diocesana che regionale, valorizza le competenze delle persone, l’apporto esperienziale e la disponibilità in termini concreti a offrire ascolto, formazione e prevenzione”.

Il servizio per la tutela dei minori a livello locale è così composto:

Diocesi  di Ales-Terralba: Angela Deiana (medico), Alice Bandino (psicologa), Chiara Laino (pedagogista), suor Ester Murgia (insegnante), don Claudio Marras (giurista canonista).

Diocesi di Oristano: Giuseppe Atzori (insegnante), Andrea Diana (psicologo), Cristiana Incani (psicologa), Sergio Locci (avvocato), M. Tiziana Pinna (Consultorio Familiare Diocesano), mons. Costantino Usai (psicologo).

Diocesi di Alghero-Bosa: Silvia Righini (psicologa), Luigi Porcu (medico), Maria Daniela Paglietti (psichiatra), suor Elisa Ciuffa (giurista), don Giampiero Piras (psicologo).

Diocesi di Cagliari: don Michele Fadda (psicologo), Elisabetta Boeddu (psicologa), Debora Pinna (psicologa), suor Silvia Carboni ( psicologa), suor Francesca Diana (educatrice) don Luca Venturelli (giurista canonista), Silvia Cocchiara (avvocato), Valeria Aresti (avvocato).

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