Una chiave spalanca l’Orizzonte

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Grazie alla Fraternità della Casa di Nazareth, una tenuta agricola nelle campagne di Iglesias è divenuta luogo di progettazione sociale

di Annalisa Atzei

A pochi chilometri da Iglesias, tra filari di vigneti che accompagnano il sentiero che conduce ad una graziosa casa padronale, si trova la Tenuta agricola Bertelli Casa di Nazareth. Cinque ettari di terra compresi tra un vasto frutteto e una vigna che custodiscono la storia dei proprietari, la famiglia Bertelli, ben conosciuti in città e protagonisti qualche anno fa di un grande gesto di solidarietà e affetto nei confronti della comunità iglesiente. Deceduti quasi tutti i fratelli, infatti, gli intestatari della tenuta hanno scelto di cedere in comodato d’uso gratuito la tenuta all’Associazione Fraternità Laicale della Casa di Nazareth. Solo due le condizioni imposte dai proprietari, seppur determinanti per la concessione dell’atto: prendersi cura della tenuta e creare in essa un luogo di prossimità in cui sperimentare iniziative di progettualità sociale. Un vincolo che si è sin da subito rivelato perfettamente in linea con quelle che sono le iniziative dell’Associazione. La Fraternità Laicale della Casa di Nazareth, nata in Sardegna e con sede a Sorso, è infatti una comunità laica cristiana che ha fatto dell’accoglienza per il prossimo, in particolare tra i giovani, il suo punto di forza, espandendosi sull’intero territorio nazionale e divenendo un punto di riferimento per la crescita umana, spirituale e sociale di coloro che si avvicinano ad essa.
Oggi la tenuta, dopo la difficile parentesi pandemica che ha rallentato la fase di avvio dei primi progetti dell’Associazione, è pronta per riappropriarsi pienamente delle sue funzionalità agricole e per aprire le sue porte ad attività ed esperienze non solo di fraternità ma anche di formazione umana, culturale e sociale. La proprietà, infatti, racchiude in sé un insieme di profumi, rumori e colori che la rendono un luogo adatto per riscoprire il piacere della vita rurale, ma soprattutto per ricreare l’ambiente ideale in cui sperimentare un percorso di crescita personale. I raccolti dell’orto, della vigna, degli ulivi sono non solo il frutto del lavoro e della terra, ma anche una esperienza di condivisione e di reciprocità che coinvolge nel territorio conoscenti e amici della tenuta, oltre professionisti che a vario titolo hanno iniziato una proficua collaborazione con l’Associazione per il pieno recupero delle piantumazioni.
In questa cornice, nel mese di settembre, è partito il progetto “Una chiave spalanca l’Orizzonte” di cui è capofila la Caritas diocesana di Iglesias in partenariato con il Servizio di Pastorale Giovanile di Iglesias, l’Associazione Fraternità Laicale della casa di Nazareth, il Servizio di Neuropsichiatria Infantile e l’Agenzia formativa IAL Sardegna. Il progetto si inserisce nel quadro delle attività “Officina Creativa per il Volontariato”, avviate dalla Fraternità della Casa di Nazareth grazie ai finanziamenti ricevuti dalla Fondazione di Sardegna, ed è rivolto ad adolescenti tra i 12 e i 17 anni che vivono un periodo di particolare affaticamento psicologico in seguito alla complicata esperienza della pandemia da coronavirus. I vari lockdown e l’emergenza pandemica hanno inevitabilmente condizionato la vita degli adolescenti che, costretti repentinamente a cambiare le proprie abitudini, si sono ritrovati privati dei propri riferimenti come gli amici, i compagni di classe e le attività sportive, rinunciando anche a tutte quelle occasioni di socializzazione fondamentali nella fase della crescita. Questa reclusione forzata, come attestano anche numerose ricerche scientifiche, ha comportato per molti la perdita del contatto col mondo reale, amplificando problematiche già esistenti o innescando processi di chiusura e di isolamento talvolta anche patologici. Il progetto della Caritas si pone l’obiettivo di offrire a venti giovani la possibilità di intraprendere un percorso introspettivo di crescita e di recupero della socialità attraverso delle attività creative, grazie anche ad una esperienza comunitaria vissuta in simbiosi con tutti i partecipanti all’iniziativa. Nel contesto stimolante della tenuta Bertelli, supportati e accompagnati da giovani mentori, i ragazzi saranno impegnati al pomeriggio in diverse attività laboratoriali da tre ore ciascuna, le “botteghe esperenziali”, durante le quali potranno vivere un’esperienza educativa e di apprendimento che permetterà loro di beneficiare di un’azione che fonde insieme l’aspetto sociale e quello sanitario.
Ciascuna delle sei botteghe prevede un percorso laboratoriale che si concluderà nel mese di marzo: Web video, fabbricazione digitale e stampa 3D, costumi, musicale, graffiti e scrittura creativa sono le attività che saranno guidate dagli operatori di progetto e che interessano i giovani partecipanti provenienti da Iglesias e dai comuni vicini. Da ottobre inoltre, i ragazzi potranno vivere ancora più intensamente il progetto, decidendo liberamente a quali e quante botteghe unirsi, sviluppando attività che potranno essere interscambiabili e fruibili da tutti i laboratori. A queste si aggiungeranno anche delle esperienze autonome una tantum, sempre guidate da una logica pedagogica, e la partecipazione di alcuni testimonial.
“La povertà educativa giovanile rappresenta la sfida che deve animare ogni servizio in ambito ecclesiale, nonché l’orizzonte a cui tendere con idee e progettualità solide e creative”: sono le parole che la Caritas diocesana ha fatto sue per presentare il progetto, un’iniziativa importante rivolta ai giovani più fragili della nostra comunità diocesana che necessitano di un aiuto concreto per riuscire a investire con fiducia nel futuro ancora incerto che li attende. “Fare con” e “fare per” sono le due espressioni che sintetizzano la “chiave che spalanca l’orizzonte”, affinché il progetto sperimenti collaborazioni generative di socialità che possano coinvolgere e interessare i ragazzi, le loro famiglie e le stesse attività della tenuta.

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Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 32 del 25 settembre 2022