Per Santa Cecilia, Gonnesa ricorda don Cocco e don Allori

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Don Cocco e don Allori
Don Cocco e Don Allori

di Giulia Loi

La nona edizione della festa di Santa Cecilia di Gonnesa ha coinciso con la ricorrenza del 20° anniversario della morte di mons. Onorino Cocco (parroco di Gonnesa dal 1941 al 1954). Si è posta quindi l’attenzione su ruolo determinante della vita di don Cocco sulla figura sacerdotale e musicale di don Allori. Fu don Allori, negli anni ’60, come direttore della Polifonica Vivaldiana di Gonnesa, ad auspicare una particolare celebrazione in canto in onore della vergine martire romana. E grazie a questo auspicio, dopo una interruzione durata parecchi anni (1968 – 2009) ancora oggi questa celebrazione, a partire dal 1999, ha luogo nella Chiesa di S. Andrea, con la devozione e la spiritualità liturgica prescritta dalla Chiesa e resa solenne da brani di polifonia sacra di vero pregio artistico. La messa del 22 novembre di quest’anno, seguita da un’assemblea attenta e partecipe, è stata celebrata da don Francesco Lai e canti eseguiti dal “gruppo vocale don Allori” che ha poi eseguito due corali all’organo Gaetano Cavalli e accompagnato il Gruppo Vocale don Allori in due brani: “Pange lingua gloriosi” e “Salve o Vergine Maria”. Durante la commemorazione il prof. Angelo Rosso, nipote di don Allori, ha parlato dello zio e del rapporto con Don cocco, che nacque in una famiglia di origine iglesiente trapiantata a Milano. Trasferitosi a Iglesias agli inizi degli anni ’20, fu consacrato sacerdote nel 1934 dall’allora vescovo di Iglesias Giovanni Pirastru. Il 7 dicembre del 1941 lo stesso vescovo lo nominò parroco della chiesa di S. Andrea a Gonnesa; fu incline alla musica che coltivò in modo serio, educando al bel canto e alla polifonia i parrocchiani di Gonnesa. Don Cocco riconobbe immediatamente le particolari doti di compositore e di organista di don Pietro Allori. Nei primi anni in cui fu parroco a Gonnesa iniziò il corso di composizione musicale poi passò a don Allori, allora chierico, incoraggiandolo all’azione compositiva. Dopo la forte esperienza pastorale di Gonnesa il vescovo lo chiamò a Iglesias e dopo qualche anno (1956) lo nominò parroco della chiesa del Cuore Immacolato di Maria. In seguito, per sua scelta, divenne parroco delle frazioni di Barega (Iglesias) e di Terraseo (Narcao). Morì il 7 dicembre 1997, alla vigilia della festa dell’Immacolata Concezione, la cui devozione lo legava profondamente a don Allori tramite quella messa, la “Fulgens corona”. E proprio questa composizione don Allori volle dedicare, oltre che alla Beata Vergine, proprio a don Onorino per il suo inesauribile zelo mariano. Don Cocco era abile e preciso “copiatore” dei brani di don Allori come la Messa capolavoro “Fulgens Corona” a lui dedicata e copia della quale è stata donata dalla famiglia Allori alla parrocchia sant’Andrea di Gonnesa (nella persona del parroco don Dionigi) e al comune di Gonnesa (nella persona del Sindaco Hansel Cabiddu). Anche una bella copia del brano “Salve o Vergine Maria” copiata da Don cocco e a lui dedicata è stata donata al parroco. La musica era concepita come mezzo pedagogico ed espressione di gioia spirituale per la gioventù della sua parrocchia. Un progetto cui collaboravano più persone che don Cocco riusciva a coinvolgere individuando le inclinazioni naturali che queste stesse possedevano. L’impronta della sua azione in ambito musicale si riverbera ancora oggi nella parrocchia di Gonnesa dove il suono dell’eccellente organo “Gaet. Cavalli” e l’attenzione al canto gregoriano e polifonico curati radicalmente dallo stesso don Cocco insieme a don Allori, hanno inscritto nella chiesa dedicata a S. Andrea l’ideale di un’aura musicale sempre garbata e di ricercata eleganza. Ciò lo si evince in maniera più evidente quando si ha l’opportunità di ascoltare attentamente i brani organistici e corali composti da don Allori per la chiesa di Gonnesa.