La promessa di don Diego e don Leonardo

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L’ordinazione presbiterale dei due giovani nella Cattedrale di Iglesias, l’esortazione sinodale del Cardinale Miglio: manifestare la fecondità dell’amore di Dio

di Valeria Carta

La diocesi di Iglesias in festa per l’ordinazione presbiteriale di Diego Cerniglia e Leonardo Crobu. I due giovani sono stati ordinati sacerdoti dal Cardinal Arrigo Miglio nella serata di giovedì 15 giugno presso la cattedrale di Santa Chiara. Accompagnati dall’affetto delle comunità d’origine e dei tanti fedeli convenuti, i due all’inizio della celebrazione, hanno preso posto accanto alle proprie famiglie.
“La liturgia di questa sera ci introduce in una solennità molto importante, quella del Sacro Cuore di Gesù, ossia nel mistero dell’Amore di Dio che ci avvolge, vuole riempiere la nostra vita e dona alla sua Chiesa un regalo tutto particolare: due nuovi ministri del suo amore e dell’eucarestia”, ha esordito il Cardinal Miglio. Dopo la liturgia della Parola, sono state scandite le tappe della vocazione cristiana dei due prossimi sacerdoti, seguite dalle riflessioni dell’amministratore apostolico che, ricollegandosi al tema iniziale, ha sottolineato come i tanti aggettivi riferibile al Cuore di Gesù, “Sacro, Sacratissimo, Cuore Divino”, rischiano di farci dimenticare che quello di Gesù è un cuore umano: “Dio ha voluto prendere un cuore umano per manifestarci l’amore infinito e sconfinato del Padre e farci vivere immersi nel suo amore”. Le parole del cardinal Miglio hanno contribuito a fissare una serie di “pilastri su cui si costruisce la persona del pastore”, chiamato al celibato consacrato, definito non come “una chiamata ad essere individui singoli, o ad una vita più comoda,” ma chiamato a manifestare, “per la stessa strada che Gesù ha seguito, la fecondità dell’amore di Dio”. Ogni ministro della Nuova Alleanza, “oltre ad essere un uomo concreto e maturo, equilibrato, che sviluppa tutte le doti di una vera umanità, oltre ad avere un cuore fecondo, capace di amare e costruire famiglie, è chiamato anzitutto ad essere anche un cristiano”. Il Cardinal Miglio ha messo in guardia dal rischio, evidenziato più volte anche da Papa Francesco, di essere preti bravi, zelanti ma poco cristiani. “L’essere cristiani viene prima – ha ammonito – e si incarna nell’umanità della persona”. Le parole del Cardinal Miglio hanno portato all’attenzione dei presenti la necessità di individuare come luogo privilegiato per lo sviluppo di “questo ministero della Nuova Alleanza, la strada” sottolineando la comunione con il cammino sinodale in essere.
Nelle parole dell’amministratore apostolico anche il ricordo di “un’icona” della nostra chiesa diocesana, Don Antonio Loi, servo di Dio, che “nel suo breve cammino di prete non ha fatto altro che unirsi alla croce di Cristo e trasmettere attraverso l’eucarestia questo amore”. Volgendo alla conclusione ha asserito: “mi pare carissimi Diego e Leonardo –rivolgendosi direttamente ai due – che con queste caratteristiche non sarete mai dei funzionari prigionieri di norme e di strutture, ma avrete un cuore umano come quello di Gesù, libero e capace di far crescere gli altri nella stessa libertà, un cuore che ama e rende liberi gli altri”. Specificando che la libertà prospettata è quella “di chi non ha paura di donare tutto fino in fondo”, il Cardinal Miglio ha augurato ai due già diaconi “che il vostro passaggio possa lasciare grande gioia nelle comunità in cui andrete”.
Oltre l’omelia, a segnare il passo della liturgia d’ordinazione sono stati la prostrazione dei candidati, l’imposizione delle mani, prima da parte del vescovo e poi di tutti i presbiteri con la preghiera consacratoria. La vestizione, l’unzione delle mani e la consegna “delle offerte per il sacrificio eucaristico” hanno preceduto il filiale abbraccio tra i due neo sacerdoti e il Cardinal Miglio al termine del rito. Nella nutrita compagine di sacerdoti convenuti anche il vescovo emerito Monsignor Giovanni Paolo Zedda. L’assemblea si è infine sciolta in un festoso applauso per il dono ricevuto.
Entrambi i nuovi sacerdoti, Don Diego e Don Leonardo, hanno celebrato, il giorno seguente, la loro prima messa nelle parrocchie d’origine, rispettivamente Sant’Andrea apostolo a Gonnesa e Sant’Antioco Martire, nell’omonima isola.

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Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 23 del 25 giugno 2023