Una carta dei valori per il lavoro sostenibile

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Per una nuova economia civile, più di venti aziende hanno aderito al marchio etico-ambientale WarFree – Lìberu dae sa gherra

di Davide Lao

Introdurre una nuova economia civile, per offrire lavoro degno al territorio del Sulcis e valorizzare la Sardegna come isola di pace, mostrando valide alternative rispetto alle aziende produttrici di armi. Sono questi gli obiettivi del progetto WarFree, presentato il 19 febbraio in un webinar sulla piattaforma Zoom. Dietro il progetto, un gruppo di giovani laureati e laureandi dell’Università di Cagliari, coordinato dal Comitato Riconversione Rwm, dalla Chiesa Evangelica del Baden (che insieme alla Chiesa Valdese finanzia il progetto) e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. Il progetto è supportato inoltre da APS Link-Legami di Fraternità, da Socie e Soci di Banca Etica Sardegna Sud e da un comitato scientifico composto da docenti della Facoltà di scienze economiche, giuridiche e politiche dell’Università di Cagliari, tra cui il professor Stefano Usai, presidente della Facoltà e docente di economia applicata. Nel Sulcis Iglesiente, territorio marginale e sottosviluppato, povertà e disoccupazione generano spesso attaccamento a industrie inquinanti o produttrici di armamenti, ha ricordato la professoressa Maria Letizia Pruna, ricercatrice in campo economico-lavorativo e docente di sociologia dello sviluppo e sociologia del lavoro presso l’Università di Cagliari, intervenuta durante il seminario. Ecco perché WarFree intende rilanciare il territorio puntando sui valori di fraternità, reciprocità e sostenibilità etica e ambientale, su cui poggia l’economia civile. “Partire dai valori dà senso e forma al modo di fare impresa” ha sottolineato nel dibattito il professor Giuseppe Melis, ricercatore e docente di marketing e marketing turistico all’Università di Cagliari. Concretamente il progetto si propone di creare posti di lavoro sostenibile, attraverso la realizzazione di una rete di supporto allo sviluppo delle imprese, e di generare valore tramite la promozione di prodotti sardi etico-sostenibili. Le imprese aderenti a quest’associazione dovranno sottoscrivere una carta dei valori, documento su cui si fonda l’intera economia proposta da WarFree, impegnandosi a rifiutare ogni comportamento che possa danneggiare la vita, la salute e il benessere dei lavoratori, dei consumatori e di ogni essere umano. L’affiliazione all’associazione garantirà accesso agevolato a forme di consulenza in materia di finanziamenti, marketing, pubblicità e motivazione, mediante l’istituzione dello sportello agile o smart desk: un insieme di professionisti pronti a rispondere alle esigenze delle imprese in modo innovativo e flessibile. I prodotti delle imprese aderenti alla rete saranno poi venduti ai consumatori o a rivenditori fisici attraverso il sito e-commerce www.warfree.it con il sistema del drop shipping, gestendo dunque direttamente il magazzino del produttore e riducendo i costi gestionali e ambientali. I prodotti venduti in questa maniera saranno dotati del marchio etico-ambientale WarFree – Lìberu dae sa gherra, a garanzia del rispetto degli standard di sostenibilità ambientale ed etica, previsti dalla carta dei valori, da parte delle aziende produttrici. Questo innovativo marchio assicurerà ai consumatori che il prodotto acquistato sia sano, non inquinante, e privo di ogni collegamento con guerre e imprese belliche. Verrà prestata attenzione anche all’impatto ambientale del commercio, grazie all’utilizzo di packaging in materiale riciclabile o naturale e servendosi di servizi di trasporto e consegna sostenibili. Più di venti aziende, come riferito nel webinar, hanno già aderito al progetto. Si parla di imprese appartenenti ai settori dell’agricoltura, artigianato, costruzioni, ristorazione, turismo e tecnologie avanzate. Tantissimi gli ospiti intervenuti durante la serata, tra cui la sindaca di Assisi Stefania Proietti e il presidente nazionale delle Aziende per l’Economia di Comunione Livio Bertola. In chiusura del webinar, la relatrice Cinzia Guaita ha ricordato come la forza di WarFree stia nei legami positivi, di fiducia e amicizia, che uniscono i membri del progetto.