Flumini, la festa della Classe 1948

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009 Festa Classe 1948

Fluminimaggiore. La festa della Classe 1948

di Federico Matta

“Gli anni passano ma la nostra presenza è vita. Non c’è cosa più bella che ritrovarci anche a distanza di anni. Con l’augurio che questo nostro incontro, sia il primo di tanti altri che seguiranno: a cent’annusu cun saludi”. Con la speranza di ritrovarsi al più presto e nel corso degli anni futuri, sino al secolo di vita, i settantenni di Fluminimaggiore hanno celebrato lo scorso 25 agosto la festa della Classe 1948. Nella magnifica location dell’Ostello Su Mannau, in tanti si sono ritrovati per una giornata a dir poco indimenticabile, caratterizzata da tanti emozionanti ricordi di un passato, che sembra ormai lontanissimo. Una grande gioia per Sandro Corda, Gabriele Piras, Francesca Cutaia, Luciano Murtas, Teresa Scintu e Gabriele Garau. Poi, ancora: Oliviero Arrius, Ennio Pilloni, Maria Antonietta Vacca, Giancarlo Frau, Paolo Farci, Luciano Pinna, Renzo Pinna, Maria Manconi, Giuliana Floris, Pierangelo Cau, Bruno Matta, Sandro Pili, Gino Casu, Franco Pili, Luciano Arrius, Agnese Diana, Salvatore Lasi, Liviana Pinna, Antonio Efisio Pintus, Gesumino Pisanu, Franco Corrias, Gino Lepori, Luciano Marras, Maria Murgia, Graziella Sanna, Filomena Di Gioia e Gerolamo Barbisan. “In molti non hanno potuto prendere parte alla festa – ha spiegato Bruno Matta, tra i promotori del raduno dei quarantottini – perché impossibilitati a causa di impegni personali, oppure perché non più rintracciabili da tanto, in seguito all’emigrazioni di massa, dopo la chiusura delle miniere. È stata una giornata segnata da tanta emozione e gioia. È stato bellissimo incontrarsi nuovamente con i vecchi compagni di classe e con coloro con il quali abbiamo condiviso gli anni della giovinezza. Speriamo di incontrarci nuovamente in futuro e magari festeggiare anche fra dieci, venti e trent’anni”. Ogni partecipante ha ricevuto una pergamena, su cui è stata riportata una toccante dedica. Naturalmente, non poteva mancare alla fine la foto di gruppo e il classico arrivederci in dialetto, “ad attrus’annusu cun saludi e ca Deusu ollara”.


Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 30 del 9 settembre 2018