Iglesias. Celebrato nella parrocchia del Sacro Cuore il mandato del vescovo ai catechisti della diocesi
di Claudia Meloni
membro UCD Iglesias
Continua l’appuntamento annuale con il mandato del vescovo ai catechisti; quest’anno, diversamente dagli altri anni, il rito si è svolto nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, domenica 17 novembre 2019. Sono arrivati in tantissimi nel nuovo oratorio annesso, il salone era al massimo della capienza.
È stato Don Emanuele Mameli, direttore dell’ufficio catechistico della diocesi di Cagliari, a far rinverdire ai numerosi catechisti della diocesi di Iglesias lo spirito dell’Evangeli Gaudium di Papa Francesco e a ricordare che è ancora utile uno strumento “Incontriamo Gesù” per l’annuncio e la catechesi in Italia.
Don Emanuele, con l’ausilio di diverse slide, che poi verranno messe a disposizione sul sito della diocesi nella sezione dell’ufficio catechistico, ha condotto i partecipanti a ritrovare il loro spirito missionario e l’adesione di fede a Gesù, fede gratuitamente ricevuta come dono del nostro battesimo e segno di appartenenza filiale a Dio, non come atto individuale ma ecclesiale e ci ha ricordato che la Chiesa è sempre in missione nel mondo.
Il cristiano riceve una chiamata speciale che si rinnova ogni giorno e la missione deve essere uno slancio, verso tutti, nessuno escluso, senza far differenza tra la vita in chiesa e la vita nel mondo, sempre con uno spirito di servizio partendo dal giorno del battesimo come inizio di quel percorso di progetti e tempi per l’annuncio, l’accompagnamento entusiasmante e costante per conoscere e gustare Gesù.
I catechisti sono al servizio dell’iniziazione cristiana, e non è sempre un percorso facile e senza intoppi essere cristiani nelle tappe della vita, ma attraverso i sacramenti – Battesimo-Cresima-Eucarestia – il catechista nella chiesa genera alla vita cristiana.
Lo scopo della catechesi è educare al pensiero di Cristo, alla bellezza di Gesù. Come? Il catechista non è un maestrino/maestrina non svolge una lezione, non interroga, non da il voto e non chiama a colloquio i genitori dei più svogliati, il catechista comunica la propria esperienza e testimonia il proprio incontro con una fede che accende i cuori perché immette in essi il desiderio di Cristo.
Non più solo catechismo ma molto di più! “Prima i catechisti e poi i catechismi” ci dice ancora Don Emanuele, tutta la comunità parrocchiale dovrebbe collaborare con la propria fede e la propria testimonianza, unitamente ai catechisti, all’annuncio perché il vero missionario non smette di essere prima di tutto discepolo di Cristo.
I partecipanti hanno seguito con vero interesse ed entusiasmo l’atmosfera per tutta la sera è stata familiare, festosa. La maggior parte dei catechisti si conosceva già dai precedenti incontri e campus formativi ma anche tra i nuovi arrivati, le “nuove leve”, i “giovanissimi”, il timore iniziale dovuto al conoscersi è svanito lasciando il posto alla gioia della festa.