Le identità linguistiche, una grande ricchezza

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Un convegno tra Carloforte e Calasetta per confrontarsi su lingue minori, turismo e opportunità per il territorio, consegnata una targa al linguista Fiorenzo Toso

di Nicolo Capriata

Le specificità delle lingue minori non costituiscono solo un patrimonio culturale, ma rappresentano anche una risorsa economica e un’opportunità di sviluppo per le stesse comunità. Conseguentemente le azioni di tutela e valorizzazione delle lingue minori oltre ad essere di notevole importanza sotto l’aspetto culturale risultano essere un vero e proprio investimento in campo turistico. Queste riflessioni sono scaturite dal convegno patrocinato dall’Università di Sassari con il concorso dei comuni di Carloforte e Calasetta “Lingue minori e turismo” svoltosi a Carloforte nella mattinata di sabato scorso e proseguito nel pomeriggio a Calasetta. L’interessante simposio ha visto la partecipazione di linguisti e antropologi, provenienti da diverse università italiane e spagnole nonché guide, produttori e operatori turistici, in tutto quattordici interventi. Presente anche Tore Cubeddu, direttore di Eja Tv, un’emittente (canale 172) che si occupa di lingue e identità linguistiche. Un incontro nel quale sono state analizzate diverse realtà come quelle emerse dagli interventi di Joan Mirales (Università di Palma di Maiorca) che ha parlato di “Turismo e risorse locali nelle isole Baleari” e di Gianmario Raimondi (Università della Valle d’Aosta) che si è intrattenuto sul tema “Identità linguistica nel paesaggio turistico della Valle d’Aosta” e anche quella di Luca Navarra, antropologo e curatore scientifico del progetto Raixe, che ha argomentato su “La complessità del tema dell’identità nella cultura tabarchina”. Ma sono stati trattati anche temi più specifici come l’interessante relazione di Corrado Conca (Università di Sassari) su “Toponomastica e turismo nella Sardegna interna” o come quelle di Francesca Chessa e Cosimo De Giovanni (Università di Cagliari) “Gastropedia: la lingua sarda tra eccellenza e divulgazione” e di Fabio Vitillo (Cantina di Calasetta) “Vite a piede franco e marketing territoriale”. Alla fine tutti d’accordo: contro le propensioni omologatrici della globalizzazione, la promozione di diversità, in questo caso di specificità linguistiche è sicuramente vincente perché è anche richiamo verso altre prerogative del territorio quali l’ambiente, il paesaggio, i costumi e le traduzioni e la storia e particolari peculiarità, e soprattutto promotore di un turismo che viene coinvolto nel tessuto sociale anziché stravolgerlo come in molti casi accade. E con grande vantaggio economico.
Il convegno è stata anche un’occasione per consegnare una targa al prof. Fiorenzo Toso, linguista dell’università di Sassari e promotore dello stesso convegno, perché da oltre vent’anni si occupa con pubblicazioni e scritti ed interventi vari ed a tutti livelli di diffondere con passione la cultura e la lingua tabarchina. È stato anche proposto all’amministrazione comunale di conferirgli, per questo grande impegno scientifico e culturale, la cittadinanza onoraria.