Largo ai giovani, il buon esempio della Chiesa sarda

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Una forte alleanza intergenerazionale per superare la crisi che ha investito l’intera società, speranza e motivazione per oggi e domani

di Franco Meloni

La decisione del Vescovo di Lanusei, mons. Antonello Mura, di affidare l’importante Ufficio diocesano della Pastorale Sociale e del Lavoro, tradizionalmente affidato a componenti del clero, ad una laica giovane donna (26 anni) è colta come un buon esempio da iscrivere sulla più generale questione della promozione delle giovani generazioni alla gestione della società, nella pratica di una necessaria alleanza intergenerazionale.
La decisione del Vescovo Mura ha ricevuto apprezzamento non solo per la scelta in sé che premia la professionalità della persona, Valentina Pani, rispetto all’importante compito affidatole, ma anche per il significato simbolico che assume nella drammatica crisi globale che attraversiamo. Giustamente il prof. Stefano Zamagni e altri esperti sostengono si tratti propriamente di sindemìa, cioè di “un insieme di patologie pandemiche non solo sanitarie, ma anche sociali, economiche, psicologiche, dei modelli di vita, di fruizione della cultura e delle relazioni umane”. Dall’attuale situazione, rammenta a ogni piè sospinto Papa Francesco, possiamo uscire migliori, ma anche peggiori. Ed è quanto purtroppo sta avvenendo, come dimostrano i fatti sotto i nostri occhi, confermati nella loro generalizzazione dalle statistiche, quali quelle dell’enorme accrescimento delle diseguaglianze sociali e delle povertà. Sta a tutti noi, in primis a quanti hanno responsabilità di governo della società, a tutti i livelli, bloccare e invertire questi processi. Come? Qui non la facciamo lunga: le analisi e le misure necessarie per questa finalità sono ormai mature e ne diamo conto con assiduità nelle nostre pubblicazioni. Stiamo solo allo specifico tema di cui ci fornisce pretesto la nomina del Vescovo: per uscire dalla crisi dobbiamo puntare sui giovani, donne e uomini, che vanno sostenuti con concrete azioni, iscritte entro l’alleanza intergenerazionale. Di recente è stato notato come numerose importanti iniziative politiche, anche promosse nel mondo cattolico, scontino la scarsa presenza di giovani, registrandovi quella soverchiante di anziani, mediamente ultra sessantenni. Ma gli esempi si riferiscono generalmente a iniziative promosse proprio in prevalenza da anziani. I giovani, anche quelli impegnati, nel sociale come nella politica, si trovano altrove. Sicuramente in numero insufficiente rispetto alla totalità delle giovani generazioni ed è pertanto un imperativo moltiplicarli, certamente con l’aiuto degli anziani, che qualche volta possono stare per conto loro, ma in politica (e non solo), nella gran parte dei casi devono stare insieme con i giovani, e perché ciò avvenga occorre trovare modalità appropriate di coinvolgimento. E dunque per quanto accade oggi c’è certo molto da fare partendo da una constatazione: non è vero che i giovani non ci sono. Ci sono se si dà loro fiducia e responsabilità, in tutti i campi, innanzitutto assicurando a tutti lavoro degno, qualificato e congruamente remunerato. E quando le qualifiche non si trovano in misura adeguata vanno costruite attraverso l’istruzione, in tutti i gradi, e la formazione professionale, mirata e permanente. Si investa quindi su questi versanti, prioritariamente. Un grosso contributo potrà darlo la Pubblica Amministrazione, che per funzionare bene ha in primo luogo la necessità di un massiccio inserimento di giovani (per allinearsi agli standard europei, il dato delle esigenze per tutta Italia è valutato dagli studiosi in un milione di assunzioni; per la Sardegna potrebbe calcolarsi in un incremento di oltre 20mila unità). Alcune prestigiose organizzazioni culturali sostengono che queste assunzioni possono essere fatte in tempi rapidi, nel rispetto delle normative vigenti, precisamente in 105 giorni. Non c’è nulla da inventare: “Basta copiare dai migliori”, cioè dalle migliori pratiche realizzate. Certo, oltre tali assunzioni occorre fare tante altre cose, come investire in occupazione negli altri settori (imprese e terzo settore), sostenendo le imprese (profit e non) esistenti e creandone di nuove, in primis le start up. Le assunzioni nelle Pubbliche Amministrazioni sono una componente fondamentale e per certi versi preliminare di quanto si può fare. Al riguardo il Next Generation Eu costituisce in questa fase il più importante programma e terreno d’impegno, in Europa e in Italia come in Sardegna. In particolare, riferendoci alla Sardegna: si blocchi l’emorragia di giovani verso l’estero e il settentrione e si favorisca il ritorno di quanti lo vogliano, creando occasioni di lavoro rispondenti alle diverse professionalità. I giovani amministratori impegnati in molti comuni sardi, che pur hanno scelto di stare (a volte di tornare) in Sardegna sono convinti assertori di queste politiche (allo stato solo marginalmente in attuazione) ed essi stessi ne rappresentano un esempio positivo, che ci da speranza e motivazione per oggi e domani.