Insieme per valorizzare l’archeologia del territorio

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Tratalias. L’impegno e i programmi futuri dell’associazione culturale Gardia Sulcitana, fondata nel 2008 per preservare i siti archeologici della zona

di Giulia Loi

L’associazione Gardia Sulcitana, con sede a Tratalias, è nata nel 2008 con lo scopo di non essere una associazione culturale come tutte le altre, che si occupano di festeggiamenti sacri, sagre ed altre festività. L’obbiettivo era quello di andare oltre questa offerta, comunque importante, e dedicarsi soprattutto all’archeologia. È a questa branca che appartengono i membri dell’associazione, tra appassionati e studiosi, soprattutto di quella nuragica. “Abbiamo voluto istituire l’associazione per valorizzare e tutelare il patrimonio archeologico di Tratalias” ha spiegato l’imminente presidente dell’associazione, l’archeologo Nicola Dessì, che entrerà tra poco in carica. “Nel tempo è sembrato limitativo e abbiamo ampliato le nostre attività, non solo verso altri temi ma anche estese ad altri comuni”. Il progetto e lavoro più importante è stato per la pulizia e il ripristino e del tempio punico-romano di Demetra e Kore a Terraseo, frazione di Narcao. È stato scoperto negli anni Settanta casualmente durante dei lavori di aratura, portando alla luce una serie di statuine riconducibili a due divinità, ora visibili nei musei archeologici di Cagliari e Carbonia. L’importanza del sito archeologico è stata per lungo tempo sottovalutata e l’associazione ha proposto un lavoro di volontariato per ripulire il tempio e organizzare visite guidate ed escursioni. “Quello è stato il momento in cui è stato sancito il carattere principale dell’associazione”, ha spiegato ancora Dessì. Il tutto ovviamente si è svolto previa autorizzazione della soprintendenza archeologica. Allo stesso modo l’associazione si è occupata anche del nuraghe di Tratalias, il cosiddetto nuraghe Cuccu, dal nome del medau in cui si trova costruito nel Settecento e abitato fino a poco tempo fa. Anche in questo caso, dopo aver chiesto la concessione ai proprietari del terreno e alla soprintendenza, si sono occupati del nuraghe ma anche di tutti i siti archeologici nell’area di Tratalias. Prima dell’emergenza Covid era attivo un appuntamento fisso al mese per individuare e censire i siti archeologici di età nuragica. L’amministrazione comunale di Tratalias ha anche concesso una sede nel borgo medievale, da quel momento è stato anche più semplice avere un punto di riferimento, anche per svolgere corsi di archeologia a cui hanno partecipato in tanti, provenienti da tutto il Sulcis. Inoltre, essendo la sede un’abitazione antica è stata anche arredata con oggetti che fanno parte del patrimonio storico-artistico del paese, e anche lì sono state organizzate visite guidate. Da alcuni anni, inoltre, in una delle sale è stato allestito un presepe, quasi un diorama in realtà, che rappresenta la vita quotidiana antica del Sulcis e i personaggi indossano gli abiti tradizionali del secolo scorso. All’interno è rappresentata anche la tradizionale peregrinatio della Madonna di Tratalias. Il presepe può essere visto su richiesta durante tutto l’anno, e normalmente è aperto al pubblico nel periodo che va dall’8 dicembre al 6 gennaio. Altra attività che ha promosso l’associazione è quella dei Giogus Antigus, in cui sono stati ricostruiti e illustrati antichi giochi per le strade del borgo, coinvolgendo anche i bambini e unendo così più generazioni nell’attività. Ovviamente con il coronavirus gran parte delle attività si sono interrotte. Tra le ultime esperienze c’è stata quella con il giornale “Il Corriere della sera”, dove alla giornalista in visita è stata mostrata non solo l’attività dell’associazione ma le bellezze del borgo; un’altra è stata quella del reality francese “Foeterien”, una sorta di “pechino express” che ha incluso tra le sue mete anche il nuraghe Cuccu. “Sarà difficile ricominciare ma speriamo che le attività possano essere riprese in primavera” ha spiegato infine Dessì “speriamo di riprendere le visite guidate e di organizzare escursioni ed eventi legati sempre strettamente all’archeologia”. Ora l’associazione è formata da una trentina di persone, e l’obbiettivo è quella di coinvolgere altri soci e farla diventare un punto di riferimento per il patrimonio archeologico del Sulcis.