Pubblicato su “Sulcis Iglesiente Oggi”, numero 45 del 24 dicembre 2017
di Marco Piras
Nella splendida Sala Clementina all’interno del Palazzo Apostolico in Vaticano, Papa Francesco sabato scorso ha incontrato i rappresentanti dei periodici e dei settimanali cattolici. “Voi avete un compito, o meglio una missione, tra le più importanti nel mondo di oggi: quella di informare correttamente, di offrire a tutti una versione dei fatti il più possibile aderente alla realtà” ha detto il Papa rivolgendosi ai membri dell’Unione Stampa Periodica Italiana (Uspi) e della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (Fisc), che festeggia il suo 50° anniversario. All’udienza hanno partecipato anche alcuni direttori e delegati dei giornali diocesani della Sardegna provenienti dalle diocesi di Alghero Bosa, Cagliari, Iglesias, Oristano e Nuoro. Per la diocesi di Iglesias era presente Giampaolo Atzei, direttore del settimanale e consigliere nazionale FISC.
La vostra voce “è fondamentale per la crescita di qualunque società che voglia dirsi democratica” ha detto il Santo Padre: “Nel nostro tempo, spesso dominato dall’ansia della velocità, dalla spinta al sensazionalismo a scapito della precisione e della completezza, dall’emotività surriscaldata ad arte al posto della riflessione ponderata, si avverte in modo pressante la necessità di un’informazione affidabile, con dati e notizie verificati, che non punti a stupire e a emozionare, ma piuttosto si prefigga di far crescere nei lettori un sano senso critico, che permetta loro di farsi adeguate domande e raggiungere conclusioni motivate.”
Nel corso del breve incontro, il Papa si è soffermato sull’importanza dei giornali diocesani. Essi, afferma Francesco, possono rivelarsi utili strumenti di evangelizzazione: “Lavorare nel settimanale diocesano significa “sentire” in modo particolare con la Chiesa locale, vivere la prossimità alla gente della città e dei paesi, e soprattutto leggere gli avvenimenti alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa. Questi elementi sono la “bussola” del suo modo peculiare di fare giornalismo, di raccontare notizie ed esporre opinioni.”
Nel suo discorso il Santo Padre si è poi soffermato, andando a braccio come gli è solito, sui “peccati della comunicazione” da evitare: la disinformazione, la parzialità, la calunnia, la diffamazione, peccati gravissimi che danneggiano la gente. “Per tutti questi motivi – ha spiegato il Pontefice – è dunque auspicabile che non venga meno l’impegno da parte di tutti per assicurare l’esistenza e la vitalità a questi periodici, e che vengano tutelati il lavoro e la dignità del suo compenso per tutti coloro che vi prestano la loro opera.”
L’udienza papale si è conclusa con un monito importante per il futuro delle testate diocesane e per i periodici italiani. “Invito la società civile e le sue istituzioni – ha detto Francesco – a fare il possibile perché la media e piccola editoria possa svolgere il suo insostituibile compito, a presidio di un autentico pluralismo e dando voce alla ricchezza delle diverse comunità locali e dei loro territori”.
Al termine dell’udienza, il Papa ha salutato personalmente ciascuno dei presenti, con grande emozione e sorpresa dei partecipanti.