A.A.A. bellezza cercasi: artisti o vandali?

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A Villa Tecla, dal 27 al 29 dicembre 2019, si è svolto il campo invernale adolescenti 2019 promosso dal Servizio diocesano per la Pastorale giovanile

a cura di Sr Teresa e dell’equipe di Pastorale giovanile della Diocesi di Iglesias

Maria donna bellissima (Tonino Bello)
Santa Maria, donna bellissima, attraverso te vogliamo ringraziare il Signore per il mistero della bellezza.
Egli l’ha disseminata qua e là sulla terra, perché lungo la strada, tenga deste, nel nostro cuore di viandanti, le nostalgie insopprimibili del cielo.
Riconciliaci con la bellezza.
Tu lo sai che dura poco nelle nostre mani rapaci.
Facci comprendere che sarà la bellezza a salvare il mondo.

 

La bellezza del mondoKonrad Lorenz, Il declino dell’uomo
Se vogliamo davvero che i giovani non disperino della presente situazione dell’umanità,
dovremmo fare in modo che possano rendersi conto veramente di quanto è grande,
di quanto è bello il nostro mondo.

L’obiettivo generale di questo campo invernale, pensato e progettato per gli adolescenti della nostra diocesi che hanno già vissuto un percorso insieme alla Pastorale Giovanile, durante questi anni, è stato di proporre esperienze diverse e di servizio, per aiutare i ragazzi a fare esperienza di Gesù attraverso l’esperienza di ciò che è bello e buono, per cogliere in ogni cosa creata l’impronta del Creatore e riconoscere nella Bella Notizia del Vangelo una fondamentale chiamata alla Bellezza della Vita avendo come testo di riferimento la “Laudato Si”” e la “Christus Vivit”.
La meta della nostra vita è vivere una vita eterna cioè piena e bella già su questa Terra, ora, qui, in ciò che facciamo. Il Paradiso è l’Eterna Bellezza nella Vita Eterna ma è anche l’esperienza che facciamo giornalmente nei momenti di gioia profonda e di felicità piena. L’Inferno è l’Eterno Scempio di ciò che poteva essere e non è stato per libera consapevolezza dell’uomo che si è staccato da Dio e ha perso il senso ed il centro di tutta l’esistenza. A partire da ciò abbiamo parlato di bellezza in noi stessi e negli altri riconoscendo il Bello del dono di amicizia, compagnia, animazione per i più piccoli e meno fortunati; il Bello nella Natura che ci trasmette ordine, regole, trasmissione di vita, capacità di autogenerarsi; abbiamo anche riflettuto, rispetto all’agire dell’uomo che, invece, con l’inquinamento, esprime disprezzo, annientamento, autodistruzione.
In particolare, affrontando il tema della bellezza, abbiamo accompagnato i ragazzi a rintracciare dentro di sé quale motivo della bellezza li entusiasma, facendo sperimentare loro come, in fondo, anche quando si sceglie ciò che è Brutto, Cattivo, Falso ha solo sbagliato obiettivo poiché ciascuno ha dentro di sé questa aspirazione profonda a voler per sé ciò che è Bello, Buono, Vero, segno di un’impronta che portiamo dentro: essere stati creati ad immagine di Dio.
Abbiamo voluto accompagnare i ragazzi a scoprire nella personale esperienza, i segni di una vita bella perché si fa dono agli altri, ai poveri ed ai piccoli in disagio, nel comprendere di essere figli amati da Dio e fratelli tra di noi, ciascuno custode dell’altro, a scorgere la bellezza interiore propria e degli altri. Ma non basta vedere. Bisogna andare oltre: bellezza è uno scorgere l’anima e non la facile apparenza delle cose. Vuol dire innanzitutto lasciarsi toccare dal bello, che eleva l’animo al Signore, origine di tutta la Bellezza creata e, di conseguenza, uscirne persone rinnovate. Lasciarsi commuovere e farsi strumento di gioia e di coraggio per altri. Abbiamo perciò sperimentato cosa significhi riqualificare un quartiere della periferia di Cagliari, lasciando un segno di colore e di calore attraverso un semplice murales guidati da un artista che ci ha rivelato alcuni aspetti importanti del mettersi al servizio con Arte per fare della propria vita un capolavoro e non rischiare di vivere da Vandali dell’esistenza e del Creato. Ci siamo fatti presenza gioiosa ed amica in una comunità di minori condividendo un bellissimo pomeriggio di luce dal quale siamo usciti con occhi lucidi di commozione e di bene. Ci siamo dedicati a cucinare per i poveri per sperimentare che il Bene si può fare in tanti modi e riempie di senso l’esistenza anche senza conoscere chi ne avrà giovamento, perché il Bene quando è vero è disinteressato e non cerca palcoscenico. Ci siamo ritrovati l’ultimo giorno con un volto un po’ più luminoso e, forse, con il cuore più ricco di una Bellezza interiore che profumava di gesti buoni regalati a piene mani, come, a volte, solo gli adolescenti sanno fare. 

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Testimonianze di due partecipanti: Chiara e Rebecca

Ciao a tutti, sono Chiara e ho avuto la possibilità di partecipare a questo campo grazie ai miei amici che spesso mi raccontavano le loro esperienze. Devo dire che è stata un’esperienza molto bella a partire dalla partenza e le prime conoscenze in pullman fino al rientro in treno. Se dovessi dividere l’esperienza in vari capitoli, quelli che mi son piaciuti di più sono quelli in cui stavamo giocando con i bambini della casa famiglia e quando stavamo cucinando per i poveri. Nella casa famiglia siamo stati accolti da calorosi abbracci da parte dei bambini che sembrava ci conoscessero da sempre per poi andare a giocare con loro, mentre quando siamo corsi a fare merenda insieme sono sorte da parte di una bambina delle domande inaspettate che mi hanno messa in difficoltà. Guardandomi negli occhi mi ha chiesto se anche noi facciamo parte di una comunità come loro, se nostra madre vive con noi e quando l’avremo rivista, negli occhi di questa bambina si poteva vedere benissimo una grande sofferenza e questo mi ha stretto il cuore e mi ha fatto riflettere sul fatto che spesso diamo per scontato tante cose come la famiglia mentre non lo è; alla fine quasi non ci lasciavano andar via se non dopo calorosissimi abbracci. È stata dura affrontare questa realtà da così vicino ma è stato sicuramente un momento di crescita e ci hanno sicuramente ricordato quanto è importante essere grati per quello che abbiamo a partire dalle piccole cose. Mentre cucinando alla mensa per i poveri ci siamo divertiti un sacco nonostante la stanchezza della notte precedente passata svegli e ci siamo potuti conoscere meglio. Ringrazio tutti, soprattutto Suor Teresa e gli animatori che hanno reso possibile quest’esperienza e i compagni che hanno reso questa indimenticabile. Chiara P.

Io sono Rebecca, una ragazzina di sedici anni che ha deciso di partecipare al campo scuola organizzato dagli animatori della Pastorale Giovanile. Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con realtà che molto spesso ci sembrano lontane dalla nostra facendo visita ai bambini della casa famiglia e aiutando a preparare il pasto per la mensa gestita dalla Caritas di Cagliari. Attraverso il tema di questo campo ‘’Bellezza cercasi…’’ abbiamo scoperto la bellezza che si trova in noi stessi, negli altri e nella natura, guardandoci intorno e osservando le stelle, guidati da due astronome. Durante questi giorni, nel nostro piccolo, abbiamo fatto qualcosa per cercare di migliorare la giornata di persone che non conoscevamo che hanno ricambiato con il loro affetto. Anche gli artisti che hanno creato l’EXME modificando il mercato civico ormai diventato una zona pericolosa, hanno fatto la differenza. Ci hanno portato nel loro ambiente facendoci creare un nostro disegno con le bombolette, ma la vera domanda era: siamo artisti o vandali nella vita? Consiglio questo tipo di esperienza a tutti i ragazzi che hanno voglia di mettersi in gioco, di crescere insieme e di fare del bene al prossimo. Rebecca R.


Con gli occhi di mamma ed educatrice…

Salve, sono Fabiana la mamma di Alessandro, un frequentatore abituale (oserei dire seriale) dei campi organizzati dal gruppo del Servizio di Pastorale Giovanile della diocesi di Iglesias. Che dire? Non saprei da dove iniziare. Ogni campo è un’esperienza UNICA, che lascia emozioni e ricordi speciali. Prima ci sono i preparativi, la valigia con la paura sempre di dimenticare qualcosa, le ultime raccomandazioni e poi via si parte, in pullman, in treno, in macchina oppure anche a piedi, è capitato anche questo! Per noi INIZIA il tempo dell’orologio: si controlla per vedere che attività è prevista in quell’ora, si immagina il loro stupore e meraviglia e anche l’impegno nel confrontarsi con situazioni di vita magari lontani dalla loro, ma purtroppo molto reali come sappiamo bene noi genitori. E anche il tempo dell’attesa per un messaggino che non arriva, che magari ci farebbe piacere ricevere, ci basterebbe anche “ciao mà” pazienza se arriva magari dopo due giorni, va bene così, ci lamentiamo sempre che usano troppo il cellulare. Nell’attesa ci sono le foto e qualche video rubato che circolano tra genitori come merce preziosa e ci raccontano qualcosa che vorremmo vedere personalmente, ma senza essere scoperti da loro. E anche il momento delle supposizioni sul loro coinvolgimento nelle routine quotidiane che magari a casa rifiutano ma che lì sicuramente saranno vissute con un altro sapore.
Ogni volta che torna da questi campi Alessandro è sempre un po’ diverso, qualche volta racconta tutto di un fiato, altre volte come in questo caso è molto silenzioso, è talmente stanco che è crollato sul divano, non so se per la fatica del campo o per evitare di rispondere alle nostre troppe domande. (SIAMO CURIOSISSIMI, VOGLIAMO SAPERE TUTTO). MA LUI RIMANDA A DOMANI, ci sarà tempo … Questo è il tempo della PAUSA, della riflessione, del pensare a quello che è stato fatto e di quello che rimarrà, che sarà parte di LUI e di noi, e perché no, è anche il tempo di pensare a quello che si farà nel prossimo campo.
Spero di essere riuscita un po’ a catturare lo spirito che accompagna il campo e vi posso assicurare che ogni volta è cosi! Noi come genitori possiamo solo dire GRAZIE SUOR TERESA E GRAZIE A TUTTI VOI EDUCATORI (perdonatemi se non ricordo di tutti il nome, Ale dorme e non mi può aiutare), per l’impegno e l’entusiasmo con cui seguite i nostri ragazzi E anche grazie a voi che un’esperienza di vita anche questa volta è diventata un’esperienza di fede.

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